Creato da amoden il 03/09/2012

Amarcord

Come un raggio di luna alla finestra

 

 

Della solitudine

Post n°92 pubblicato il 01 Marzo 2014 da amoden

Avvertiva in lei il disperato disincanto dei tempi e la rabbia muta dell'abbandono.

Il passare del tempo nel gelo inerte di quella solitudine la costruiva dentro un'altra volta, ma sentiva che stava logorandole slanci e speranze, cominciando a temere che i miracoli del suo amore avrebbero potuto un giorno non essere più sufficienti a proteggere le persone a lei più care. Forse fu per questo che decise di provare a battere il tempo concentrando quello che le restava tutto su una sola causa, irrinunciabile più della sua stessa vita: mettere al sicuro i suoi cuccioli, poi finalmente riposare.

 
 
 

Del coraggio

Post n°91 pubblicato il 01 Marzo 2014 da amoden

Nella crescente ferocia all'intorno
di un mondo che moriva,
resisteva; timida eppur decisa,
nel muto affanno di chi teme 
non esser pari all'amore.
Riempiva le stanze di antiche
ripetute carezze, sola spingendo
con le fragili forze, nelle dimesse
vesti d'una vita,
(profuma di violette)
tutto quello che si può dare,
e che ancora, al confronto 
d'una pietà così infinita,
umile e incosciente, 
mi fa morir di vergogna: 
il coraggio d'esser madre.

 
 
 

Mentre l'Europa chiede "sacrifici"...

Post n°90 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da amoden

Ore 12:30, mezzogiorno per tutti. Un uomo promette solvibilità alla cassa di un supermercato per un tozzo di pane. Qualunque sia il suo passato... ora è mio fratello.

 
 
 

Salvatela

Post n°89 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da amoden

Salvatela, 
prendetela, 
placcatela, 
sorreggetela, 
scopatela, 
non l'abbandonate,
vi prego. 
Fatela ridere, 
aiutatela, 
fatela ridere di più, 
abbracciatela, 
ascoltatela. 
Poi ditele, 
se riuscite
a contenerne la misura, 
che l'amo.

 
 
 

L'appartamento

Post n°88 pubblicato il 10 Gennaio 2014 da amoden

Cercava, sullo schermo amico del cielo,
in un punto che non trovi,
la chiave di un senso,
scivolando una mano
su vestaglie indolenti
di giorni grigi e solitudini.
Le chiesi di vestirsi, ché l’avrei portata al mare,
via da quel rifugio (ma non volevo).

Non so cosa disse.
Spense l’ultima cicca, col sogghigno amaro e tenero
di chi aveva tanto creduto, guardando dalla finestra
la pioggia e il ridicolo disastro del mondo.

Non seppi mai se disarmò l’incanto di quelle inquietudini.
Mi rispose con un lento sorriso.
E andammo via.

 
 
 

Punto P

Post n°87 pubblicato il 22 Dicembre 2013 da amoden

E, visto il trash di mille luci al led di corsi e ricorsi pre-natalizi e di presepi e bambinelli prêt-à-porter, vagamente "illuminato" da una qualche forma di "spirito santo" non più mosto e ancora non vino, le chiedevo: "Perché non chiamarlo Punto P?".

E lei: "Forse perché Punto Giggia pare più scientifico di Punto Patata".

 
 
 

SIGNORI, I VOSTRI CAFFÈ...

Post n°86 pubblicato il 10 Dicembre 2013 da amoden

E lui fissava il giornale sul tavolo del bistrot,
il festival delle inutili parole,
la retorica del grottesco
che diventa sistema e prestigio.
Parole che chiedevano
di essere liberate dalla noia:
"SMONTACI, SMONTACI,
TE LO PAGHIAMO NOI IL CAFFE',
MA SMONTACI!".

Accettò la sfida,
e per le pieghe dei caratteri le prese.
Alcune mandò gambe all'aria,
altre mise da parte
per tempi peggiori.
Sulle più belle soffiò;
e piegando stanghette,
fece gli occhi di lei,
e il suo naso a patata che non c'era.

SIGNORI, IL CAFFÈ È PAGATO.

 

 
 
 

Così è se vi pare

Post n°85 pubblicato il 23 Novembre 2013 da amoden

Tu sai bene che non credo affatto nel matrimonio, la coppia, la promessa fedeltà, la morale da letto, e tutta l'allegra carovana. Però la voglia di far lo scemo con te e dirti "sposiamoci, riempiamo la terra e rifacciamo la Genesi!" non mi passa mai.

 
 
 

Caduto dal cuore del cielo

Post n°84 pubblicato il 02 Novembre 2013 da amoden
 

PPP

Caduto dal cuore del cielo
il cuore di un giovane tremava,
vestito d’un canto troppo leggero
con la camicia aperta correva
tra il cuore e il cuore del cielo.

Vide quell’anima, colui
che non perdona.
La vide subito.
Vide l'infinita capacità di obbedire
e l'infinita capacità di ribellarsi.

"Tu scenderai nel mondo,
e sarai candido e gentile,
equilibrato e puro,
perciò sarai maledetto."


Targa Idroscalo Ostia


Non avresti amato questo nuovo volto di Ostia. In quattro decenni tutto è diventato “borghese”, perfino lo spettacolo sublime e lacerante dell’Idroscalo. Al suo posto i capannoni dei cantieri nautici, le darsene, i prati all’inglese, e i tanti yachts dei ricchi, a pochi passi dalla desolazione. Una dimensione industriale e turistica, lussuosa e falsa, in cui perfino la delinquenza è divenuta borghese, dove il malloppo non è più impiegato per le grandi abbuffate, e i banditi sono divenuti solitari, individualisti, come il resto del mondo.

 
 
 

4 Salti in padella

Post n°83 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da amoden

Amico, a una donna da 4 Salti in padella non chiedere mai 4 salti sul letto.

 
 
 

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