Nell'antico borgo...

Tante “scorrerie dialettiche”, qui, quasi ad indicizzare non un luogo comune (per fortuna) ma una piazza vera da dove, tra un'ipotesi di futuro diverso e un pensiero che non si rompe mai a metà si fa forte la voglia di attivare una discussione che esploda dritto in fronte a chi, con atavica supponenza, ha sempre ritenuto furbescamente conveniente discutere in buie cantine e affini, di cose per pochi interessanti e per i più assolutamente sconosciute. Mi piace che in questa piazza virtuale (quanto reale...) l'argomento politico tenda di fatto a prevalere sulla maggior parte dei temi trattati. Amo Galtellì, oltre ogni dire, come me stesso, almeno quanto, credo, lo ama chi in maniera più o meno accorata posta in questo blog alla ricerca di spunti, di proposte che rendano certo fermento molto più vivo di quanto qualcuno possa immaginare.....(il riferimento vada a chi ancora adesso ritiene necessario “leggere” umori convinto di controllare, manovrare, preparare e ordire in nome della comunità, del bene pubblico...). Dentro quest'argomentare però, mi vien da pensare che il rischio vero, quello fatto di corsi e ricorsi, m'induca a ritenere che il cittadino medio galtellinese (ivi compreso chi posta in questo blog) possa essere quello di fare la solita figura degli imbecilli storici (io per primo), come da anni ormai, sprecando tempo e risorse, in relazione alle imminenti elezioni amministrative della nostra Galtellì. Le ragioni sono e restano sempre le stesse: scialaquare un voto per chi molto spesso si propone con abiti d'agnello e cova dentro animo da lupo. Un vizietto questo tutto galtellinese, dove i buoni propositi spesso si sprecano tra un labbro e un'intenzione, ma che di fatto (particolarmente in certi ambienti antichi e obsoleti della politica) si contraddicono con la realtà delle cose, con i risultati, pessimi, delle cose. A pensarci bene, in qualche modo, anche il nostro celare la personale identità in questo blog (oltre, ovviamente chi in ragione di istituzionalità (????) rende qualche dichiarazione che cmq, noto, non ha alcun peso propositivo) è una cosa tutta galtellinese che, per qualche verso, accuisce il rischio di fare la figura di cui sopra. Un'apprezzamento urgente quanto doveroso in merito a ciò, per Giovanni Podda, unico a postarsi con nome e cognome quanto in maniera schietta ed elegante. Un possibile sindaco? Chissà... Ma anche un augurio-avviso allo stesso: lontano da te partiti e presunti venditori di democrazia, quelli allevati con pane e tessere.