Creato da redazionefuorispazio il 30/06/2009

L'amore secondo noi

ragazzi e ragazze alla ricerca dell'identità di Delia Vaccarello oscar mondadorii

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MANI DI STREGA

Post n°20 pubblicato il 01 Luglio 2009 da redazionefuorispazio

dal portale delle donne toscane

Mani di strega


03/04/2006 - COSTUMI E SOCIETA - Prime esperienze d’amore: i giovani raccontano se stessi.

di Antonella De Vito


Esiste l’anima gemella? Ne esiste più di una? A che età e in che in modo si scopre di essere omosessuale?
Queste sono le prime domande con le quali inizia il libro scritto da Delia Vaccarello intitolato L’amore secondo noi. Ragazzi e ragazze alla ricerca dell’identità. “Sono una persona innamorata dell’amore –racconta l’autrice- e per questo ho voluto fotografare il momento in cui l’amore nasce, con tutte le sue pulsioni e le sue problematiche”. Il volume prende vita anche da una richiesta dei giovani che hanno bisogno di parlare di se stessi e soprattutto di essere ascoltati. Così Delia Vaccarello, che da anni lavora con i ragazzi delle scuole che la invitano a parlare di amore, ha raccolto le loro testimonianze anonimamente. Si tratta di sette storie di ragazzi e ragazze eterosessuali, bisex, lesbiche e gay che Delia ha presentato al Centro Donna di Livorno durante un incontro organizzato dall’associazione Evelina De Magistris, dall’Agedo (associazione di genitori, parenti e amici di omosessuali) e dal Comune.
Delia Vaccarello è una giornalista dell’Unità che da anni tiene una rubrica quindicinale chiamata Uno,due, tre…liberi tutti, nella quale trovano testimonianza storie di persone alla ricerca della loro identità sessuale, ma anche testimonianze di chi l’ha già trovata e delle difficoltà che ha incontrato in questo cammino e ancora continua a trovare. Attualmente l’Italia non sta attraversano un periodo particolarmente facile e tollerante per chi dichiara apertamente la sua omosessualità. La Chiesa Cattolica, in particolare la sua gerarchia, ha preso una posizione netta riguardo alla questione, chiudendo le porte ad ogni tipo di dialogo e bollando gli omosessuali come malati da curare. Ci conforta sapere invece che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già tolto da qualche anno l’omosessualità dalla lista delle malattie.
“La nostra società –ha sottolineato l’autrice- è vecchia, non ha saputo rinnovarsi come invece hanno fatto altri paese europei. Gli adulti temono gli adolescenti e l’amore, i primi perché sono in trasformazione e l’amore perché è un’esperienza che comunque ti modifica. L’omologazione è percepita in modo più tranquillizzante, ecco perché si tende a voler riportare tutto sotto la stessa etichetta di eterosessualità”.
I giovani spesso vivono la solitudine del non poter parlare dei loro sentimenti con nessuno. I primi esclusi da queste emozioni spesso sono proprio i genitori, e ciò crea generalmente molta sofferenza. Il libro della Vaccarello è sicuramente dedicato ai giovani, ma anche gli adulti possono avvicinarsi alla lettura se sono disposti a ricercare se stessi, cosa che in molti hanno interrotto crescendo o non hanno mai intrapreso.
Il libro inizia con le domande che i giovani si fanno sull’amore e si conclude con alcune delle risposte che si danno come: “Secondo me l’amore colpisce inaspettatamente e improvvisamente donando gioia, dolore, passione, E’ abbattere le frontiere dell’Io per permettere l’assemblarsi del Noi”. Le sette storie raccontate direttamente dai ragazzi sono seguite da brevi ‘viaggi’ che la Vaccarello compie per stimolare la riflessione dei giovani, per spingerli a continuare a seguire il loro cammino, il tutto naturalmente con il linguaggio usato dagli stessi ragazzi. Questo libro è diventato uno spazio libero dove gli adolescenti hanno potuto raccontarsi e ascoltarsi.
Il lavoro di Delia Vaccarello non si esaurisce con questo testo, fra le altre cose ha curato anche quattro edizioni dell’antologia di racconti intitolata Principesse azzurre, raccolta di racconti d’amore fra donne, di autrici lesbiche ed eterosessuali.
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