Creato da and8482carl il 27/12/2005

Renato Zero

il più grande cantante italiano, di Andrea Carletti

 

Messaggi di Aprile 2016

'Il ritorno di Renato Zero: la coscienza civile deve “fare neri per dispetto” da artslife

Post n°867 pubblicato il 12 Aprile 2016 da and8482carl
 

renato zero intervista

Un pugno allo stomaco. Canzoni eccellenti, “Chiedi”, “La lista”, “Il cielo è degli angeli”, “Gesù”, “Vi assolverete mai”, per il grande ritorno di Renato Zero, con l’album “Alt”, nei negozi. E all’orizzonte due concerti, l’1 e 2 giugno, all’Arena di Verona. Per il grande cantautore, 65 anni, la coscienza civile deve “fare neri per dispetto” chi tradisce un elementare senso di umanità. Con ritmi incalzanti e una prova magistrale da interprete,Zero affronta la mala politica, la ferocia del web, il narcisismo maschile più becero, le derive della religione quando diventa intolleranza.

Zero, chi dovremmo “fare neri per dispetto”?

<Quelli che remano contro, che si fanno i propri affari dimenticando che siamo 60 milioni di persone. E ciascuno dovrebbe avere chance senza vincoli parenterali né raccomandazioni >.

Sì, però lei suggerisce “dieci comandamenti, ma i sindacati no!”

<Certo, almeno i comandamenti fanno capo a qualcuno che garantisce una stabilità emotiva, spirituale e spesso concede anche qualche miracolo. Mentre i sindacalisti che finiscono in parlamento sono uno scandalo. Ognuno faccia il proprio mestiere…>.

renato zero intervista

Lei è cambiato molto, visto che dice “non mi vergogno di me, l’alternativa non c’è”?

<Diciamo che ormai sono lontane le gavette e le cantine dove ho esordito. Oggi gli artisti hanno altre necessità: televisione, popolarità su web e un modo diverso di essere speculativi>.

Lei se le va a cercare, definisce i maschi “belli, robusti e inconcludenti”. Le sue amiche che dicono?

<Non lo so ancora ma credo che questa canzone, “La lista”, piacerà. Non le pare che voler sottomettere le donne, che sono emancipate e vivono di luce propria, sia un po’ anacronistico?>.

A cosa sta pensando?

<A quando in spiaggia gli uomini sfoderavano “tartarughe” da cantiere, da manovalanza. Oggi sono finti persino i pettorali>.

La trovo un po’ pasoliniano…

<E fa bene. Quando abbiamo fatto la mostra sulla mia carriera Pasolini aleggiava dappertutto. Avevamo sfumature diverse, ma abbiamo detto spesso le stesse cose. Eravamo molto d’accordo>.

renato zero intervista

Lei canta anche l’amicizia fra due ex innamorati. Ci crede davvero?

<Sarebbe una mossa intelligente, no? L’amore è come lo yogurt, ha una scadenza. Cercare di rinnovare la passione, arruffarsi con il tempo mi sembra un’impresa disperata. Sarebbe meglio, allora, modificare l’innamoramento, adeguarlo a mutamenti non solo estetici e anatomici ma mentali. I sentimenti hanno il pregio dell’eternità>.

Lei dice anche “eravamo incorruttibili noi, condottieri fantastici…”. Ma se ne abbiamo combinate di tutti i colori…

<Lei non crede che Giuseppe Garibaldi fosse molto meglio di Licio Gelli? La qualità di un’epoca si misura anche da chi hai di fronte. Una volta c’erano più esempi positivi. Oggi questi rubano, poi vanno a cena a rallegrarsi di aver fottuto gli onesti>.

E come la mette con la provocazione: c’è fermento fra i popoli qui, quale Dio accetterà così?

<Non ho mai letto di un Dio che suggerisce di distruggere il prossimo con guerre e privazioni. Nessuno può concepire guerre sante oggi>.

Lei evoca anche la sterminata “tribù di solitari e di romantici” che si fa tatuare. Che le prende?

<Mi guardi bene, sono il tatuaggio di me stesso. Renato Zero è la sovrapposizione di Renato Fiacchini. Il tatuaggio non è solo una prova d’inchiostro ma è imprimersi nella testa un pensiero.  Lo è persino la cicatrice al ginocchio della partitella quando avevi undici anni o la botta in testa del camionista che ti ha sorpreso in piume di struzzo…>.

La crudeltà omofoba è un tema forte di questo album…

<… diciamo pure che nella mia vita ho avuti molto corpo a corpo con l’intolleranza. Però io sono ancora Zero e quelli che mi deridevano sono ancora a bocca aperta. Certo ho pagato quella che gli altri vedevano come una malattia. E malgrado abbia superato gli esami, ho avuto successo, la gente mi segue, davanti alla violenza che circola sul web, per cui una ragazzina viene mostrata per quello che poi non è, se arrivassi oggi dovrei ricominciare da capo. E fare i conti con l’azzeramento della decenza e del buon senso>.

Per gentile concessione de Il Secolo XIX (8.04.2016)

renato zero intervista

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Renato Zero torna con "Alt": nella vita bisogna combattere da askanews.it

Post n°866 pubblicato il 12 Aprile 2016 da and8482carl
 

Nuovo disco di inediti e due concerti all'Arena di Verona

Milano, 7 apr. (askanews) - Renato Zero torna con un disco di inediti e due concerti all'Arena di Verona. "Alt", in uscita l'8 aprile, anticipato dal singolo "Chiedi", è un album in cui si sente l'urgenza forte di raccontare il presente, i suoi problemi, le sue difficoltà e contraddizioni, attraverso 14 brani inediti in cui vengono affrontati grandi temi sociali e civili, come la violenza, l'accoglienza, la politica, il lavoro, lo stato di salute dell'arte e della musica, i giovani, ma anche aspetti più personali come la fede e l'amore. Un disco, ha detto Zero presentando l'album, che si rivolge "a chi non vuole stare in panchina assente e rassegnato" in questo momento di "confusione e disorientamento".

"Ho voluto partecipare come tutti gli italiani a una esaminazione di questo momento storico e della mia posizione nei confronti della musica e del dialogo che con essa mi è consono fare", ha spiegato poi ad askanews, "c'è un modo di stare in trincea fumando una sigaretta e c'è un modo di stare in trincea portando a casa la pelle e di dare un senso alla propria esistenza, combattere secondo me è il senso più esplicito di questo album".

Il ritorno live, a due anni dall'ultimo tour, sarà l'1 e il 2 giugno, all'Arena di Verona, un palcoscenico d'eccezione dove Renato Zero non si esibisce da 18 anni. Una grande emozione per il cantante, "se avete visto il tremore a Sanremo, potete immaginare l'Arena di Verona dove avrò questi spalti gremiti e potrò essere così vicino al pubblico, devo riabituarmi un po' a questa idea".

"E' una sfida con me stesso", ha aggiunto, che vincerà usando il talento e un'altra arma che non lo abbandona mai, l'ironia. Un'arma che gli ha fatto rispondere a chi gli ha chiesto se si sentisse il David Bowie italiano, "Era lui il Renato Zero inglese".

 
 
 

Renato Zero, basta parlare solo di amore da veb.it

Post n°865 pubblicato il 12 Aprile 2016 da and8482carl
 

Inutile sottolineare come le sue canzoni abbiano rappresentato, per più di una generazione, delle incredibilmente romantiche colonne sonore, ma si sa, nel corso della propria vita e della propria carriera soprattutto, arriva il momento di mettersi alla prova e lasciare i terreni sicuri per cimentarsi in nuove avventure.

Ed è quello che ha deciso di fare Renato Zero che, dopo anni in cui il suo tema prediletto è stato l’amore, ha deciso di cimentarsi in testi e canzoni in cui i temi sono diversi e diversificati, partendo dall’impegno civile fino ad arrivare alla fede.

Per la prima volta in carriera Renato Zero mette da parte il sentimento più alto e più bello e gli preferisce l’impegno sociale e la quotidianità perché il suo 29.mo album, “Alt”, che esce oggi, venerdì 8 aprile, parla di Casta, famiglia, migranti e fede.

“Con questo album mi sono inventato il mestiere del sollecitatore. Mi piace stimolare interventi della gente, di chi ha voce esile, di chi non ha raccomandazioni. Questa nostro paese ha svenduto praticamente tutto e i politici non fanno nulla per produrre esempi che ci confortano. Sentivo la necessità di un contatto, in un momento in cui abbiamo tutti bisogno di accarezzarci e rassicurarci. La canzone è un atto d’amore, una forma alta di coinvolgere gli altri in un sentire, in un momento magico”, confessa.

Forse dell’intero album la canzone più lontana dal suo registro è “Gesù”, una preghiera in musica dove Renato oggi si guarda attorno e mette quasi in dubbio l’esistenza di Gesù: “Gesù oggi niente miracoli? Hai smesso di crederci? Sei ancora con gli ultimi?”.

Zero non nasconde però il suo lato spirituale: “I musulmani hanno estremizzato il loro amore per il loro dio – dice – noi invece dimentichiamo di averne uno. Parlo di Gesù, non di Dio. Gesù siamo noi, mentre Dio potrebbe essere una realtà lontana e non avere tempo per noi. Di Gesù ne abbiamo avuti tanti, ad esempio tutte le vittime di mafia”.

 
 
 

Renato Zero per una volta dice "Alt" allʼamore: nel nuovo disco impegno civile, denunce sociali e fede da tgcom

Post n°864 pubblicato il 12 Aprile 2016 da and8482carl
 

Il cantante romano cambia registro: "Chi non vive non scrive" dice, parlando a Milano di donne maltrattate, di casta, di rivoluzione e di Gesù. "Roma? Non la cambierei ma ormai in centro vivono solo politici, vescovi e pony express"

Renato Zero per una volta dice "Alt" all'amore: nel nuovo disco impegno civile, denunce sociali e fede

Da Zero alla A di "Alt", di Arena di Verona ma non di Amore: per la prima volta in carriera Renato Zero mette da parte il sentimento più alto e più bello. Gli preferisce l’impegno sociale e la quotidianità perché il suo 29.mo album ("Alt", in uscita venerdì 8 aprile) parla di Casta, famiglia, migranti e fede. "Chi non vive non scrive - dice Renato Fiacchini - e questo disco parla dell’oggi, non del domani come io ho sempre fatto".

Dai 14 brani trasudano temi trattati sia dai telegiornali che al mercato o davanti al caffè al bar. "Mi piace immaginare un futuro - spiega lui - ma stavolta sono rimasto al quotidiano, usando anche una metrica insolita per i miei standard".

La scelta di cambiare registro si percepisce sin dal primo ascolto del disco. "Sete di potere, quando è comodo il sedere, la poltrona non si lascia proprio no" è un passaggio di "Nemici Miei". Di intolleranza si canta in "Vi assolverete mai" ("Discriminare è un'arte che fu dei farisei, aspetterò sulla riva anche te"): "A me gridavano 'a froscio nel 1968 a Roma - ricorda Zero con ironia - e io gli rispondevo 'Potessi annà 'froscia'. Ma quello che fa rabbia è che all’epoca a essere intolleranti erano i quarantenni, oggi sono i giovanissimi". Le donne annullate sono protagoniste de "La lista", i rapporti rovinati de "Il cielo è degli angeli", la necessità di alzare la testa di "Rivoluzione" ("Se la corda di spezza s'incendia la piazza"). E ancora: di televisione e di "artisti stagionali" si parla "In questo misero show", dei segni che una vita lascia dentro e fuori in "La voce che ti do". Ma il picco più alto - inatteso sì ma fino a un certo punto per chi conosce bene vita e miracoli di Renato Zero - è "Gesù", una preghiera in musica dove chi ha stupito con "Il triangolo" o "Baratto" oggi si guarda attorno e mette quasi in dubbio l'esistenza di Gesù: "Gesù oggi niente miracoli? Hai smesso di crederci? Sei ancora con gli ultimi?". Zero non nasconde il suo lato spirituale: "I musulmani hanno estremizzato il loro amore per il loro dio - dice - noi invece dimentichiamo di averne uno. Parlo di Gesù, non di Dio. Gesù siamo noi, mentre Dio potrebbe essere una realtà lontana e non avere tempo per noi. Di Gesù ne abbiamo avuti tanti, ad esempio tutte le vittime di mafia".

Roma, sindacati e trivelle - Da "Alt" alla stretta attualità il passaggio è forzato. Renato Zero respinge al mittente tutti gli inviti a schierarsi politicamente, cosa che non ha mai fatto in cinque decenni di carriera. Nemmeno su Roma prende posizione, pur denunciandone il degrado. "I romani sono a Tor Vergata, in periferia: in centro solo vescovi, politici e fattorini. Ma non cambierei Roma con nessuna città.In una canzone parlo di sindacati: non mi piace che molti sindacalisti finiscano a Montecitorio. Spesso fanno ostruzionismo allo sviluppo. Ma non sono solo loro". Enigmatico sulla Capitale, solare sul referendum sulle trivelle. "Quattro anni fa con Lucio Dalla cantai alle Tremiti contro i nuovi impianti di trivellazione che rischiavano di deturpare quel paradiso".

Dai pirati informatici ai malleoli a Verona - Il tempo di invitare chi ha messo illegalmente in Rete mercoledì notte l'intero album "Alt" a non farsi vedere mai ai suoi concerti e poi Renato Zero parla di Verona, dei soli due live in calendario l'uno e il 2 giugno. Praticamente è già tutto sold out e dal suo staff nulla trapela in merito ad altre tappe, estive o no. "Torno a Verona per riprendermi tre malleoli che ci ho lasciato 18 anni fa" scherza l’artista istrionico, ricordando un volo da due metri nel backstage del Palasport per una botola lasciata aperta. "Ma oggi sono in forma" annuncia. Sorcini avvisati.

 
 
 

Renato Zero torna live: le date di giugno 2016 da sorrisi

Post n°863 pubblicato il 02 Aprile 2016 da and8482carl
 

In attesa dell'uscita dell'ultimo album «ALT», prevista per l'8 aprile e in preorder il 25 marzo, il cantante si prepara ai concerti di Verona

Foto: Renato Zero  - Credit: © Olycom

Reclamato a gran voce dai propri fan, Renato Zero torna live a oltre due anni di distanza dall’ultimo tour. L’1 e 2 giugno, infatti, l’artista si esibirà nella prestigiosa location dell’Arena di Verona, dove incanterà il pubblico con i suoi successi di sempre e presenterà per la prima volta dal vivo i nuovi brani contenuti nell’album “ALT”, in uscita l’8 aprile.

Dalle ore 16.00 di domani, giovedì 24 marzo, sarà possibile acquistare in prevendita i biglietti online suticketone e nei punti vendita.

A tre anni dal doppio progetto di “Amo”, incentrato su tematiche più intime e riflessive, Renato Zero torna, forte di rinnovata passione e spirito di denuncia, ai grandi temi sociali e alle battaglie civili con “ALT”: 14 brani inediti, dove trovano spazio i temi della fede, della violenza, dei giovani, del lavoro, del destino dell’arte, dell’amore in tutte le sue declinazioni, dell’ecologia, delle politiche d’accoglienza e dei nuclei affettivi.
Da venerdì 25 marzo l’album sarà in preorder in formato digitale su iTunes; tutti coloro che lo acquisteranno in anteprima, riceveranno subito come instantgratification due brani “Chiedi” e “Gli anni miei raccontano”.

Questa la tracklist del disco “ALT”: “Chiedi”, “In questo misero show”, “La lista”, “In apparenza”, “Il cielo è degli angeli”, “Il tuo sorriso”, “Perché non mi porti con te”, “Gesù”, “La voce che ti do”, “Nemici miei”, “Vi assolverete mai”, “Alla tua festa”, “Rivoluzione”, “Gli anni miei raccontano”.

Il disco è anticipato dal singolo “Chiedi” (musica di Renato Zero e Maurizio Fabrizio; testo di Renato Zero).

 
 
 

Renato Zero all’Arena di Verona in concerto l’1 e 2 giugno!!! da mondospettacolo

Post n°862 pubblicato il 02 Aprile 2016 da and8482carl
 

Reclamato a gran voce dai propri fan, RENATO ZERO torna live a oltre due anni di distanza dall’ultimo tour! L’1 e 2 giugno, infatti, l’artista si esibirà nella prestigiosa location […]

Reclamato a gran voce dai propri fan, RENATO ZERO torna live a oltre due anni di distanza dall’ultimo tour! L’1 e 2 giugno, infatti, l’artista si esibirà nella prestigiosa location dell’Arena di Verona, dove incanterà il pubblico con i suoi successi di sempre e presenterà per la prima volta dal vivo i nuovi brani contenuti nell’album “ALT”, in uscita l’8 aprile.

Dalle ore 16.00 di domani, giovedì 24 marzo, sarà possibile acquistare in prevendita i biglietti online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.

Copertina-Album-Alt---Renato-Zero-cs--Tattica_b

Unico, rivoluzionario, libero. A tre anni dal doppio progetto di “Amo”, incentrato su tematiche più intime e riflessive, Renato Zero torna, forte di rinnovata passione e spirito di denuncia, ai grandi temi sociali e alle battaglie civili con “ALT”: 14 brani inediti, dove trovano spazio i temi della fede, della violenza, dei giovani, del lavoro, del destino dell’arte, dell’amore in tutte le sue declinazioni, dell’ecologia, delle politiche d’accoglienza e dei nuclei affettivi.

Da venerdì 25 marzo l’album sarà in preorder in formato digitale su iTunes; tutti coloro che lo acquisteranno in anteprima, riceveranno subito come instantgratification due brani “Chiedi” e “Gli anni miei raccontano”.

Questa la tracklist del disco “ALT”: “Chiedi”, “In questo misero show”, “La lista”, “In apparenza”, “Il cielo è degli angeli”, “Il tuo sorriso”, “Perché non mi porti con te”, “Gesù”, “La voce che ti do”, “Nemici miei”, “Vi assolverete mai”, “Alla tua festa”, “Rivoluzione”, “Gli anni miei raccontano”.

Il disco è anticipato dal singolo “CHIEDI” (musica di Renato Zero e Maurizio Fabrizio; testo di Renato Zero), attualmente in rotazione radiofonica e disponibile in digital download, il cui video, diretto da Sebastiano Bontempi con la fotografia di Timoty Aliprandi, è visibile al seguente link https://youtu.be/R8ZhC0ojYCI.

Renato Zero Chiedi

28 album in studio, 3 raccolte, più di cinquecento canzoni. 45 milioni di dischi venduti. Ma Renato Zero ancora ai trofei preferisce la piazza, le sue accorate grida ed i suoi intimi sussurri.

La fede, la violenza, i giovani, il lavoro, il destino dell’arte, l’amore nelle sue declinazioni, l’ecologia, le politiche d’accoglienza, i nuclei affettivi.

Tanti temi trovano spazio in queste nuove sorprendenti canzoni, che ancora una volta non leggono il giornale di oggi ma quello di domani, guardando avanti e alle nuove generazioni con coraggio, spirito identitario e irriducibile speranza.

E nel frattempo, il 9 aprile ci sarà il firmacopie presso il Centro Commerciale Roma Est, sponsorizzato da Mediaworld. Non è previsto nessun pass da ritirare anticipatamente, ma ci si potrà recare direttamente presso il centro commerciale con la propria copia di “Alt” (non è necessario acquistarla a Mediaworld).

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