Creato da and8482carl il 27/12/2005

Renato Zero

il più grande cantante italiano, di Andrea Carletti

 

Messaggi del 18/02/2016

Renato Zero ti prego: torna quello di una volta da linkiesta

Post n°861 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl
 
Tag: musica, news

 

 

16 Febbraio 2016 - 11:06

Di Renato Zero penso due cose. La prima: è un artista immenso. Un quarto dei brani che ha scritto ed interpretato permetterebbero ad un qualsiasi cantautore di entrare a testa alta nella Storia della musica e della poesia italiana. La seconda: il Renato Zero di questo secolo non è all'altezza di quello del secolo scorso.

 

Non faccio fatica a definirmi sorcino, anzi. Vado piuttosto fiero di questo titolo. Vista la qualità e la quantità di emozioni che mi ha regalato Renato (noi fan lo chiamiamo così) sarei disposto a darmi anche della pantegana. Ma da sorcino non posso tacere quel che penso e sento. E quel che penso e sento è che mi manca il Renato Zero che ascoltavo da piccolo. Mi manca il realismo e la fantasia di chi sapeva leggere e raccontare la realtà con parole e musiche tanto fresche, oneste e chiare.

 

Inventi (1974), Mi Vendo (1977), Morire Qui (1977), Il Cielo (1977), Triangolo (1978), Il Carrozzone (1978), Baratto (1979), Amico (1980), Potrebbe essere Dio(1980), Spiagge (1983), Spalle al Muro (1991), Nei giardini che nessuno sa (1994), I migliori anni della nostra vita (1995), Cercami (1998), La pace sia con te (1998), Figaro (1998), sono solo alcuni dei brani più noti e più belli scritti da Renato Zero prima del 2000. E poi, silenzi. Forse silenzi no, ma negli album dopo il 2000 di quella poesia in musica così accessibile e così popolare se ne è vista poca.

 

E' vero: la stampa, per lunghissimo tempo, non è stata particolarmente generosa con l'artista romano. Gli onori riservati a cantautori come De Gregori e Guccini - come d'altronde ricordava lo stesso Zero in un'intervista del '91 - a Renato Zero non son stati mai riservati. Forse, ma questa è una mia riflessione, non gli si è mai perdonata la capacità di essere tanto accessibile a tutti, tanto popolare.

 

Oggi, però, al di là di tutto questo, vorrei il Renato del secolo scorso. Vorrei quell'artista capace di incidere e interpretare brani che ti si attaccano dentro. Vorrei che il poeta in grado di parlare a tutti e con tutti ritorni.

 

L'8 aprile uscirà il nuovo disco di Renato Zero, Alt.

 

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Perché Alt? Perché - parole di Renato Zero in risposta a Carlo Conti - è il momento di fermarsi un attimo a riflettersi, a guardarsi intorno. Significa anche dare un'occhiata al pianerottolo, al nostro condominio, perché se la guerra sta lì sta dappertutto. Quindi dovremmo cercare di far pace con questi sorpassi, perché se riusciamo a guadagnare la macchina che è davanti a noi non abbiamo sicuramente risolto nulla della nostra vita. Perché i sorpassi bisogna farli con sacrifici, con rinunce, con una grande prova di tenuta. Quindi io mi aspetto che questo disco ci consenta a tutti, anche a me che l'ho scritto, di fermare un po' le macchine, di guardare anche a questa nostra piccola vita privata, a questa famiglia. Che ottenga finalmente quel significato e quel valore che i nostri genitori, perlomeno i miei, mi avevano così felicemente inculcato. La famiglia è importante, se ne parla adesso come se fosse una novità. Da quella famosa capanna dove faceva molto freddo - e il signore era lontano quella notte - abbiamo imparato molto, abbiamo imparato che la convivenza deve essere esercitata tra le quattro pareti di casa. E poi avere casomai l'ambizione che questo nostro pensiero si affermi anche altrove. Grazie di esistere a tutti.

 

Questo Renato, quello che ho sentito sul palco dell'Ariston, mi è sembrato un po' demoralizzato. Già nel 1991, sempre a Sanremo, annunciò il desiderio di prendersi una pausa. Fu una pausa breve ma feconda quella. Una pausa dopo la quale scrisse canzoni come Nei giardini che nessuno sa I migliori anni della nostra vita. Spero che questo Alt,che per fortuna non è uno stop!, possa essere ancora più fecondo. Spero che tutto il caos testimoniato dalle parole pronunciate sabato scorso generi qualcosa di bello e nuovo.

 

Sono fiducioso. Il singolo presentato sul palco dell'Ariston non mi ha particolarmente stupito, ma voglio augurarmi che con l'album in uscita il prossimo 8 aprile vengano alla luce nuove piccole perle di bellezza in grado di lasciare un segno nella musica e dentro di noi.

 

Caro Renato, mentre aspetto il tuo ritorno, conto: 5, 4, 3, 2, 1...

 
 
 

Renato Zero, Alt: l'album esce l'8 aprile 2016 da soundsblog.it

Post n°860 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl
 

Alt, il nuovo album di Renato Zero: informazioni, data di uscita, tracklist e copertina. 

 

Renato Zero sta tornando con un album nuovo di zerro che arriva a quasi tre anni di distanza dall'ultimo lavoro. Il disco adesso ha anche una data di uscita ed un titolo: Alt uscirà, infatti, l'8 aprile 2016. Il disco è già stato anticipato dal singolo Gli anni miei raccontano, un brano autobiografico che vuol essere un inno rivolto ai più deboli, scritto dallo stesso Zero con Danilo Madonia. Il 4 marzo, invece, l'airplay radiofonico accoglierà il brano Chiedi.

 

"Mi auguro che questo disco ci consenta di fermare un po' le macchine e guardare un po' la nostra vita privata. Renato Zero si è fatto da parte lasciando spazio a Renato Fiacchini e questo giova anche all'artista. Renato Zero sa bene che deve rispetto a Renato Fiacchini", ha dichiarato l'artista romano sul palco del Festival di Sanremo 2016 dove ha presentato un medley dei suoi più grandi successi.

 
 
 

Renato Zero - #aunpassodazero / Videoclip - #02 (Album Alt)

Post n°859 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl
 
Tag: video

 
 
 

Gli anni miei raccontano

Post n°858 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl
 

 
 
 

Renato applaudito in sala stampa a SanRemo

Post n°857 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl

 
 
 

Renato Zero a Sanremo: cosa ha detto il cantante all’Ariston da corriere

Post n°856 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl
 
Tag: musica, news

 

Il cantautore romano e le sue parole dopo le canzoni che hanno emozionato Sanremo

di Valentina Baldisserri

 

Renato Zero acclamato dall’Ariston che gli ha riservato anche una standing ovation. Ma a colpire, prima il pubblico televisivo poi il popolo dei social, sono state anche le sue risposte alle domande di Carlo Conti. Ma vediamo cosa ha detto, parola per parola, il cantautore romano.

Pianerottolo e condominio

Quando il conduttore di Sanremo gli ha chiesto dell’album in uscita in aprile Renato Zero ha spiegato che si intitola «Alt»: «Perché è il momento di fermarsi un attimo a riflettersi, a guardarsi intorno. Significa dare un’occhiata al pianerottolo, al nostro condominio, perché se la guerra sta lì sta dappertutto..quindi dovremmo cercare un po’ di far pace con questi sorpassi.. perché se riusciamo a guadagnarci la macchina che è davanti a noi non abbiamo sicuramente risolto nulla della nostra vita...perché i sorpassi bisogna farli con i sacrifici, con le rinunce ..».

La famiglia

Pianerottolo, condominio, macchina, sorpassi. Cosa voleva dire veramente Renato Zero? Lo spiega alla sua maniera, arrivando poi al punto più chiaro, cioè la famiglia: «Io mi aspetto che questo disco ci consenta tutti (anche a me che l’ho scritto, che l’ho prodotto), che ci consenta di fermare un po’ le macchine, di guardare un po’ anche a questa nostra piccola vita privata, a questa famiglia. Che ottenga finalmente quel significato, quel valore che i nostri genitori, perlomeno i miei, mi avevano così felicemente inculcato. La famiglia è importante, se ne parla adesso come fosse una novità..da quella famosa capanna dove faceva molto freddo e il Signore era lontano quella notte, abbiamo imparato molto...abbiamo imparato che la convivenza deve essere esercitata fra le quattro pareti di casa e poi casomai avere l’ambizione che questo nostro pensiero si affermi anche altrove».

Renato Zero «Io alieno»

Le parole non finiscono qui. Perché Renato Zero, travolgente e coinvolgente con il medley dei più grandi successi («Più su», «Amico», «Il cielo», «I migliori anni», solo per citare i più noti) , spedisce alla platea un ringraziamento tutto suo: «Ringrazio spesso la diffidenza di molti di voi, in tanti pensavano che gli alieni venissero da fuori e invece sono in mezzo a noi e io li rappresento modestamente tutti». Il cantautore sorride e si congeda dall’Ariston con il saluto più classico, conosciuto e bersagliato (dalla satira) ai suoi sorcini: «Non dimenticatemi, eh!».

 
 
 

Renato Zero choc a Sanremo: "Gli alieni sono tra noi e io li rappresento tutti” da il giornale

Post n°855 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da and8482carl
 
Tag: musica, news

Il cantautore romano, dopo il suo medley, ha fatto un discorso che ha lasciato basiti tanti spettatori che hanno commentato sui social

Doppia standing ovation e canti e balli all'Ariston per Renato Zero, ospite della serata finale del festival di Sanremo.

Il cantautore ha intonato prima un medley dei suoi più grandi successi composto da "Favola mia", '"Più su", "Amico", "Nei giardini che nessuno sa", "Cercami", "Il ciel" e "I migliori anni".

Il teatro lo ha accolto con una prima standing ovation. "Cosa saremmo senza di voi? Zero!", ha detto l'artista, che poi ha confessato: "Sono due anni e mezzo che non calco queste tavole e c'avevo una fifa. Stavo per chiamare il cardiologo".

Dopo aver ringraziato i fan però, Zero ha iniziato un discorso che ha spiazzato un po' tutti. "Ringrazio spesso la diffidenza di molti di voi, in tanti pensavano che gli alieni venissero da fuori e invece sono in mezzo a noi e io li rappresento modestamente tutti", parole che alcuni hanno interpretato come un messaggio "arcobaleno".

Il cantante ha poi intonato "Triangolo" e "Mi vendo", scatenando la sala in una seconda standing. Prima di congedarsi all'Ariston, Renato ha infine cantato il nuovo singolo "Gli anni miei raccontano" che anticipa il nuovo album "Alt".Per l'uscita di scena Zero si è affidato al classico saluto dei suoi live, tanto amato dai "sorcini": "Non dimenticatemi, eh!".

 
 
 
 

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