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...e poi vai via.

Post n°9 pubblicato il 28 Settembre 2006 da andreaks

...che ti alzi al mattino e hai dormito 20 secondi. Fumi una sigaretta aspettando la Vesuviana, davanti alla pensilina che hai guardato tante e tante volte.   Ti fai rigirare un cd in mano, fino a quando decidi di riporlo nella borsa.

E poi arriva questo trenino rosso e bianco, con mandrie di gente dentro, che ti guarda strano, e un gruppo di ragazzine tamarre ti fanno una foto col cellulare. Forse spaventate dalla giacca di pelle, o forse dallo zaino tattico.

E arrivi a Napoli dopo 40 minuti, e dopo 36 foto fatte dal treno in corsa.

E la banchina è lì davanti. Aspetti il tuo treno con ansia, fumando altre sigarette, con un libro sotto il braccio e la Minox nell'altra. Scatti il tabellone NAPOLI-OVERIJSE partenza ore 10.49.

E poi finalmente parti. E stai 32 ore in treno, sballottato, saltellato, rumorato, mentre le persone intorno a te conoscono personaggi stranissimi e interessantissimi in treno, e tu invece becchi solo imbecilli, rattusi, preti e poliziotti.



E quando scendi ad Overijse sei sfatto e spappolato. Hai fatto una quantità di foto incredibile, ma sei ancora più teso.

Perché scendi, e ti viene a prendere un tipo. E' biondo, Belga, faccia rossa. Ti stringe la mano. Tu sudi nonostante il freddo.

Sorridi e gli fai una foto. Sembri un turista, ma non puoi perderti niente di quel viaggio.

E lui ti prende e ti fa salire in macchina. Arrivate a casa sua, ti fa conoscere la moglie e le figlie e le zie e a te non te ne fotte un cazzo.
Perché nel retro c'è quella cosa che aspetti da secoli. E che sogni spesso (anche stanotte).

Lui ti porta da lei.


Tu la guardi. Non hai più fiato. Non hai più niente dentro. Tremi come se fossi davanti ad un miracolo.


Lei è lì, ti guarda feroce.


Ti avvicini. Apri. Entri. L'odore non è il tuo, ma ti accendi una sigaretta. Abbassi il finestrino, dai i soldi al belga, lui vorrebbe tu rimanessi, ma non puoi farlo.

Metti in moto e il rombo -dio mio- il rombo ti accorda di nuovo le ossa, e i neuroni, e tutto sembra ritornare a quella antica sinfonia con l'universo.

Sei su un diapason di sogni.


Acceleri. Hai tre marce, automatiche.

Entri in strada e tremi. Prendi la 20D con il 12mm e ti autoscatti a bordo della macchina (compensi l'esposizione di due stop sopra) e riscatti.

Ha lo stereo, lo sapevi. Prendi il CD dalla borsa, lo inserisci.


La musica parte. E tu pure.


Acceleri di nuovo. Metti la freccia.



...




(.......................)


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