anello di policrateRiflessioni, poesie e pensieri di vita |
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Post n°64 pubblicato il 27 Luglio 2011 da lapizia33
Senza possibilità di redenzione vago per notturni sentieri di rarefatta arte cercando senza sosta soluzioni pendenti ad immani catastrofi senza conoscenza della reale dimensione di continue avventure imitando indecise critiche di sospettosi menti senza cura né affanno per il tremolante futuro che con minacce oscillanti emana fumosi richiami rivolti ad assenti spettatori di una farsa da tempo iniziata.
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La mia maschera si è tramutata nel mio sarcofago seppellito da ondulate e smodate dune di sabbia ed ogni infinitesimale chicco pesa più delle dighe di acciaio che pongono fragili argini ad impetuosi correnti dai lenti passi e a rosse maree di fiamme accese che travolgono ogni sventato essere d'apparente fattura e sommuovono gli animi da tempo assopiti in balia dell'oceano del nulla.
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L'ultima delle volte che io vivrò sarà il giorno in cui vedrò multicolori essenze di giacinti appassiti e assaporerò fino all'estrema propaggine il calore piacente che emana la cangiante distesa di valli di cotone ricoperte e danzeranno dinanzi ai miei occhi chiusi bianche gonne in cerchio alzate dai sospiri immortalati dei grandi perdenti accompagnate dal suono remoto di un flauto persiano dalle cantilene perpetue di lingue ignote dalla certezza perenne di una nuova veste da indossare e da mostrare ai visitatori di altre terre.
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Quello che non inseguo deve ancora verificarsi, quello che non vedo è un fumoso panorama di risposte annebbiate da un delirante accecamento, quello che non sento è un tumultuoso immaginario di sentinelle all'erta da troppo tempo senza motivo, quello che non sogno pervade con pungente aroma il mattino intorpidito e perforato da mille spine bianche, quello che non comprendo è avvolto da triplice strato di pesanti e vellutati tappeti orientali, quello che non penso ancora passeggia per le strade affollate prima dell'ultimo tramonto, quello che non sono sempre si libra con stanchi calzari verso un'altra ignota meta tanto lontana tanto stupenda perché vissuta solo con la mente.
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Perfino le avariate sentenze grondanti di antica sapienza sono diventate marcia acqua ed hanno invaso con impeto veemente pianure da tempo infestate da malevoli insetti capaci di volgere la rotta verso il più sano dei viventi e al tempo stesso verso le innumerevoli contrade di pura aria di puro pensiero di pura pietà. Pietà che ora giace annientata e prostrata dai colpi silenziosi di acute armi di ruggine adornate e di sottili filamenti tortuosi di superbia.
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Inviato da: ilovelyoy
il 12/10/2012 alle 09:41
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il 12/10/2012 alle 09:41
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il 12/10/2012 alle 09:40
Inviato da: ilovelyoy
il 12/10/2012 alle 09:39
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il 12/10/2012 alle 09:39