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IL MIO INCUBO

Post n°31 pubblicato il 23 Settembre 2006 da angeloingabbia

RIFERIMENTI A FATTI ,DATE,LUOGHI E PERSONE SONO PURAMENTE CASUALI E DI FANTASIA (O FORSE NO )

Tutto comincia,quel maledetto 16 maggio del 1985.
E’ la classica partenza per la naia,destinazione Pisa,corpo dei parà.Ma,nemmeno 48 ore dopo,sono di nuovo sopra un treno,stavolta destinazione casa.Per una questione di sovrannimero vengo rispedito a casa,qualcuno mi dice che da li a qualche mese,sarei stato richiamato,o per la stessa destinazione o per altro,sottolineando anche che c’era la possibilità di esser pure congedato per esubero.
Passa un’anno esatto,siamo al 16 maggio 1986,eccomi di nuovo sopra un treno,destinazione stavolta Pesaro,rieccomi ancora una volta alla naia,ma al contrario di prima ora ci sono tutti i presupposti per restarci.
Anche se il corpo non è quello che avevo scelto,mi tocca ,è la legge,e dunque mi rinbocco le maniche,me ne faccio una ragione affinché il tutto possa pesarmi il meno possibile,con la speranza che l’anno passi velocemente.
In quella caserma ci resto poco più di 3 settimane,faccio il giuramento,mi assegnano la destinazione e il ruolo,che da lì a poco avrei svolto per la mia nazione.
Motociclista,questo era quello che sarei dovuto diventare,pensai,mica male dato che adoro le moto,unisco l’utile al dilettevole,destinazione Bologna,ma bene, aggiunsi al mio precedente pensiero,mi è andata proprio da dio,oltre alla moto anche una splendida città.
Giunto in quel di Bologna,mi diedero pochi giorni per potermi ambientare,mi spedirono subito in un’altra caserma,dove feci una sorta di corso di guida della durata di circa 10 giorni,non che ne avessi bisogno,portavo già la moto,ma la routine militare ciò prevedeva.
Corso finito,abilitazione alla guida ottenuto,ritorno alla caserma madre,nemmeno il tempo di depositare il mio zaino,e vengo chiamato a rapporto dal comandante.Insieme a me ci sono Marco e Giulio,il primo di Bergamo,il secondo di Roma,da lì a poco si sarebbe aggiunto anche Fabio di Sassari,proveniente da un’altra caserma.Già ma che abbiamo noi quattro in comune,dato che io e Fabio siamo motociclisti,mentre mMarco è un cuoco,e Giulio boh non mi ricordo.
Durante quella seduta dal comandante noto che sulla sua scrivania ci sono i nostri ruolini di tiro a fuoco,da li a poco scoprirò il perché,ci comunica il nostro momentaneo ma ulteriore trasferimento in un’altra caserma,per un corso di perfezionamento al tiro di precisione,il tutto stava accadento,perché eravamo risultati i migliori del nostro corso,dunque destinazione Roma.
Il corso ha la durata di circa tre settimane,in cui vengono alternate lezioni teoriche e pratiche,il tutto scorre abbastanza velocemente,dato le materie trattate sono molto interessanti e divertenti pure.
Studiamo traiettorie ,potenza di fuoco da usare in base alla distanza e alle varie situazioni,come saper sfruttare il vento e le sue traiettorie,addirittura ,alcune lezioni yoga,improntate sul saper ascoltare il proprio respiro e cuore,affinché si possa raggiungere la massima concentrazione.
A corso finito,si ritorna in quel di Bologna,con la solita domanda che da quando siam partiti ci attanaglia tutti e quattro:ma perché tutto ciò?
Qualcuno a Roma ci a risposto che al nostro ritorno in sede avremmo avuto quella risposta.
Ed’eccoci di nuovo a rapporto dal comandante,che ci fa i suoi complimenti per il risultato ottenuto,ci consegna una licenza premio di cinque giorni,e che al nostro rientro,da quella licenza ci avrebbe comunicato il nostro nuovo incarico e quali sarebbero state le nostre sorti in quei mesi che ci rimanevano di naia.
Non so il perché,ma ebbi subito l’inpressione che nulla di buono stava accadendo,che, anche se la cosa m’intragava per il suo mistero,questa mia impressione mi tormentava.
Al rientro ci furono date le nuove consegne,il mio compito,anzi il nostro visto che tutti e quattro saremmo stati nella stessa barca,era sempre quello di motociclisti,con l’unica eccezione,che invece di fare i turisti saremmo stati utilizzati per scorte armate,a mezzi e uomini.
Ora se consideriamo il periodo,non è che ci fosse molta voglia di stare allegri,fra la banda della uno bianca che seminava terrore in tutta la zona della romagna,varie fazioni terroristiche,che fra rapine e assalti in armerie militari e un certo gheddafi che da lì a poco avrebbe avuto la bella idea di lanciare due razzi,direzione Sigonella, insomma.
Quei mesi di naia passarono molto velocemente,e ben presto mi trovai innanzi al giorno del tanto atteso congedo,ma quell’impressione che mi aveva tormentato all’inizio si fece risentire.
Il resto nel prossimo capitolo baci buonanotte

 
 
 

LE COSE CHE CONTANO

Post n°30 pubblicato il 17 Settembre 2006 da angeloingabbia

Le cose che contano.Una semplice frase,che chissà quante volte ,durante la nostra vita abbiamo usato,pronunciato e sentenziato senza coglierne l’essenza,il significato profondo di queste, quasi inutili parole,le cose che contano.
E pensare che se mutiamo la frase in domanda,il tutto comincia ad’assumere un’ altro profumo,un’ altro sentimento,un’altro colore.
Si comincia a cogliere l’essenza,il peso che quel cambiamento agli occhi di molti banale,in realtà sia molto più,intriseco,essenziale e indispensabile, nell’affrontare alcuni dei momenti difficili della nostra vita,essenziale nel dover affrontare determinate scelte o semplicemente capire noi stessi.
Quali sono le cose che contano?
In questi giorni me lo sono chiesto (tu che stai leggendo ti sarai domandato che c’è di strano nel chiedertelo?),forse hai ragione tu,ma una cosa strana cè,è la prima volta che mi pongo questa domanda,all’interno di un contesto assolutamente normale,senza nessuna situazione tragica, scelta da fare o decisione importante da prendere.
Solitamente ed’è già accaduto,come se fosse regola scritta,legge inviolabile o canone di vita,ci si pone questa domanda ogni qualvolta ci capita un qualcosa che stà per mutare la nostra esistenza.
Ti poni questa domanda ,e come per magia ti accorgi, che sò,di quanto importante fosse ciò che avevi, prima di averlo perso,di quanto amore c’era in un ceffone ricevuto dai tuoi genitori,dopo averlo dato a tuo figlio,o di quanta giustizia c’era nella punizione ignobile e severa,che qualcuno ti aveva inflitto per una marachella compiuta,prima di infliggerla a tua volta.
Ti poni questa domanda,nello stesso momento in cui ti rendi conto di come e quanto la tua vita,sia basata su stereotipi che in realtà non ti appartengono,che si differenziano in lungo e in largo dal tuo modo di essere e pensare,di come la tua vita giri su materialismi che nemmeno conosci,quando non desideri altro al mondo,che ritrovare il tuo essere,la tua spiritualità o la tua pace.
Ti poni questa domanda,nel momento in cui un’assurda situazione ti porta innanzi ad’un bivio del tipo.scegli lei o lui (dipende da chi legge)o me,o nel trovarsi a differenziare amici,parenti o chi che sia.
Dunque ti poni questa domanda nella speranza di riuscire a trovare pregi e difetti inequivocabili,che ti portino dritti ad’una scelta giusta e ben ponderata,basata sul cosa sia più importante.Si ma importante per chi?
Importante per me,o semplicemente importante per un quieto vivere comune?
Quanti interrogativi nascono da una semplice frase messa li a caso,e soprattutto com’è semplice far venire fuori dubbi ed’incertezze su noi stessi con una semplice domanda.
Leggendo alcuni post qua e là,
o notato come l’esser messi davanti ad’una scelta tanto assurda quanto ignobile(mia opinione sia chiaro ),sia così comune a molti.
Del tipo il dover scegliere quale amico/a tenere e quale allontanare,per ingerenza della nostra compagna/o.Daccordo che amore è anche il saper sacrificare un qualcosa di se,a patto che sia spontaneo e volontario,ma l’esser obligati a fare una scelta lo ritengo meschino,ed’egoistico da parte di chi la pone.
Altra cosa notata,è il non poter esistere a detta di molti,o coesistere l’amicizia fra uomo e donna.
Perché? Quali sono i canoni per poter dire che fra uomo e donna non può esistere un’amicizia?
Perché in un’epoca in cui si parla di globalizzazione dei popoli,delle loro culture,religioni o filosofie,di parità ed’emancipazione,si riduce quest’argomento ad’una complicata questione di conflitto d’interesse sessuale(quasi sempre)?
Perché,posso dire al mio amico/a di pari sesso, ti voglio bene,mangiare nello stesso piatto,dormire nello stesso letto,confidargli le mie paure,i miei,dubbi,le mie incertezze,le gioie gli amori e i dolori,e a un’amica/o di sesso opposto no,senza che qualche intelligente supremo,non se ne esca con la solita stupidagine “fra i due c’è qualcosa di più di un’amicizia”?
MI sembra logico che ci sia qualcosa di più di una semplice amicizia,altrimenti non sarebbe il custode di me.
Vi lascio con questa domanda,l’ennesima di questo post,e gradirei sapere qual è il vostro pensare su questo interrogativo”ESISTE AMORE SENZA AMICIZIA,E AMICIZIA SENZA AMORE?
Buona riflessione a tutti voi

 
 
 

SENZA PAROLE

Post n°29 pubblicato il 14 Settembre 2006 da angeloingabbia

Continua la sagra nel pubblicare testi,dato che ho spento il cervello per un pò.
Questo non significa che quello che pubblico sia senza senso,al contrario,dato che preferisco un qualcosa di già confezionato al momento,piuttosto che esternare,con parole mie ciò che sento.


SOLO PER TE
"Un fiume di parole che non sanno dove andare, ruffiane come un gatto che si
fa accarezzare, mi nuotano nella testa e poi mi scendono nella gola e
vogliono essere sentite da una persona sola, una persona sola che le
sappia capire, che sappia catturare tutto quello che hanno da dire, qualcuno
che le prenda per poterle conservare, qualcuno a cui poterle dedicare. Di
certo non importa quanto tempo é durato, ma é sembrato abbastanza, non
hai mai pensato a quante cose abbiamo fatto e a quanto si é parlato, e a
quante notti in bianco che abbiamo passato, notti di discorsi, notti di
stronzate, di sesso e di rimorsi, di litigate, al sapore di birra, nutella e
biscotti, di sudore, di letti bagnati e disfatti. Mi piacevi, sai, quando ridevi, mi
piaceva anche il modo in cui fottevi e godevi, ma adesso é tutto lontano,
finito diciamo, ho avuto un paio di storie da quando non ci sentiamo, sono
ritornato alle mie vecchie convinzioni, e le donne le uso solo come
svuotacoglioni, girando, parecchio arrapante, con un DJ per amico e un
microfono per amante. Ma ricordo quella volta quando il meglio abbiamo
dato, alla fino ero distrutto e ti ho cercato, é stato automatico, non lo capisco
ancora, non avevo più pensato a te prima di allora, ed é stata quella notte
che ho pensato a questo testo, non capivo il motivo, ma sentivo che farlo era
giusto perchè ti sono grato di ciò che hai insegnato e di ciò che hai
imparato, l’ho creato, e forse non é un granché, ma é fottutamente vero ed é
solo per te....solo per te. ...solo per te. Solo per te, credimi é un fatto strano,
dedichiamo, limitiamo questo brano stai attenta, non fraintendere il mio
intento: non sto piangendo, sto solo riflettendo. Uso questo ritmo lento come
accompagnamento al mio commento, a differenza di quei senza palle che in
un componimento piangono perchè han perso la donna, o ciò che chiamano
amore. Che cos’é questo amore se non uno scambio di interessi, che pone
le fondamenta su una serie di compromessi, già, e tu lo sai bene che questa
non é una di quelle cantilene tanto care alla nostra tradizione di italiana
sfigata canzone, fatta di smielate spremute di cuore, che quelli come noi
fanno solo vomitare. Quelli che hanno preso troppi calci in culo, quel tipo di
calci che ti rende il cuore duro, e ti insegna a prendere senza dare, a
offendere e ad usare, e poi a picchiare, ed ecco la differenza che ho notato:
con te ho preso, ma ho anche dato, e così solo per te sto parlando adesso,
solo per te rimo questo pezzo. ...solo per te ...solo per te. Le cose importanti
sono difficili da dire, le parole le rendono stupide e piccole, e poi non sono
bravo a descrivere cio che sento, specialmente su questo argomento, mi
conosco e so che mi sarei dimenticato di quello che c’é stato il segno ho
lasciato una cosa che di fare non mi sarei mai sognato e di cui tempo fa mi
sarei vergognato, ma non capita tutti i giorni d’incontrare una tipa che ti
ascolta prima di parlare, che ama quello che ami, che odia quello che odi,
che non passa la vita davanti allo specchio, che non te la fai in un momento,
che non gli frega del tuo aspetto ma che ti guarda dentro e che ha una faccia
da gatta quando ti guarda, ma se s’incazza sa essere crudele e bastarda,
che in tutto quello che fa é stilosa e originale, che se stai con lei ti fa sentire
un po' speciale, che quando si da lo fa con calore, che non scopa mai ma fa
solo l’amore, così ecco il mio segno, il mio ricordo ritmato, sputato, su
questo giro di basso, e qui lo lascio per ogni volta che lo vorrai sentire ed é
solo per te e per chi lo sa capire"
ARTICOLO 31

DOLCE NOTTE E SPERO CHE VI PIACCIA

 
 
 

UN SOGNO

Post n°28 pubblicato il 12 Settembre 2006 da angeloingabbia
Foto di angeloingabbia

Stasera ho poche parole anzi nessuna ma molti pensieri.
Ascoltando un pò di musica mi è venuta in mente una canzone e di seguito vi regalo il testo.


"Cercando di te
ho consumato la mia vita,
tra storie in salita
e provvisorie verità;
il tempo è pieno di sorprese
e qualche volte ci assomiglia,
si sogna e si sbaglia
e ci si spegne sempre un po'.
Cercando di te
in ogni donna che ho incontrato,
ho sempre inventato
passioni grandi più di me;
ma son tornato sempre solo
a medicarmi le ferite,
convinto ogni volta
che non ti avrei trovata mai.
Capita che poi
quando non hai voglia più di crederci,
ti cade addosso un'emozione,
cresce prepotente e senza regole e d'un tratto
torni a vivere.
Comincia da qui
il secondo tempo della vita mia
e tutto quello che sarà,
è ancora da scrivere.
Non mi sveglierò
con un sorriso sconosciuto accanto,
sempre straniero in ogni letto,
col mio cuore sconfitto
cercando di te.
Cercando di te
nelle maree che ho attraversato,
ho sempre incontrato
troppe parole e poco amore,
tu parli poco e non prometti
ma sai scaldare le mie notti
e quando mi manco
sono sicuro che ci sei.
Ora che sei qui
mi sorprende a perdere abitudini
che non avrei cambiato mai,
questa confusione che mi fa sentire vivo,
me la merito.
Comincia con te
il secondo tempo della vita mia
e tutto quello che vorrò
è solo pretenderti.
Svegliarmi con te,
con questa faccia forse un po' sgualcita,
da notti bianche per amore,
per fatica o dolore,
ma vivendo con te."
( RED CANZIAN )

E' la mia buonanotte verso chi come me ,non perde la speranza,ed'è convinto che in qualche parte del mondo esiste qualcuno che aspetta solo te.
dolce notte a tutti voi

 
 
 

STASERA PIANGO

Post n°27 pubblicato il 09 Settembre 2006 da angeloingabbia

Stasera piango,
per la gioia e il dolore che provo,ogni volta che sento il mio cucciolo.
Stasera piango,
perchè nonostante tutto,abbia passato una serata stupenda,
c'è sempre qualcuno che riesce a rovinartela in tutto e per tutto.
Stasera piango,
perchè per l'ennesima volta,perdo un'amico per sempre.
Già ,l'ennesima volta e nemmeno l'ultima,troppe vite spezzate,troppi amici,compagni d'avventura e di vita persi,nello svplgere al meglio il loro lavoro.
Per l'ennesima volta,vestirò,insieme a quei pochi ancora rimasti il panno del consolatore,di mogli,figli ,fidanzate o genitori,e come sempre nessun consolatore ci sarà per noi.
Può sembrare assurda come frase,o addiritura cinica,ma, se solo potessi almeno in parte vomitare quello che da ormai troppi anni porto dentro, allora tu che leggi questo mio sfogo capiresti il senso di tutto ciò.
Per l'ennesima volta vedo un pezzo di me staccarsi e perdersi per sempre,ogni volta che mi convinco che l'incubo è finito,ecco di nuovo la fiamma del dolore che torna più vigorosa che mai ad'ardere nel mio cuore.
Mi consolo ricordando a me stesso che sono stato forte e fortunato,o che forse sono stato troppo vigliacco,quando anni addietro o scelto la normalità della vita,di mischiarmi nella folla,lasciando dietro me un mondo che non sentivo più mio,che non mi dava più gli stimoli giusti per continuare a lottare per una pace solo nominale.
Stasera piango,
perchè,è proprio in sere come queste che affronti guardandola negli occhi la solitudine, quella vera,quella che ti toglie tutti gli stimoli,quella che ti fà staccare da tutto e da tutti,e che, parodosso dei paradossi,è quella che ,a tempesta emotiva smorzata ,mi rigenera di nuovi stimoli e forze,spingendomi a non mollare mai ,portandomi sempre difronte alla scelta di seguire ciò che la legge di JANTE dice,o di seguire la contro legge.
La legge di JANTE riassumendola in due parole recita così:
"TU NON VALI NIENTE
A NESSUNO INTERESSA CIO' CHE PENSI
LA MEDIOCRITA' E L'ANONIMATO SONO LA SCELTA MIGLIORE
SE AGIRAI COSI'
NON AVRAI MAI GRANDI PROBLEMI NELLA VITA."

La controlegge dello stesso JANTE è QUESTA:

"TU VALI PIU' DI QUANTO PENSI,
IL TUO LAVORO E LA TUA PRESENZA SU QUESTO PIANETA SONO IMPORTANTI,
ANCHE SE CREDI CHE SIA VERO IL CONTRARIO
E' EVIDENTE CHE,PENSANDOLA IN QUESTO MODO,POTRESTI ESSERE COSTRETTO AD AFFRONTARE MOLTI PROBLEMI,IN QUANTO TRASGREDISCI LA LEGGE DI JANTE.
IN QUALSIASI CASO,NON LASCIARTI INTIMIDIRE,CONTINUA A VIVERE SENZA PAURA,E ALLA FINE VINCERAI."
La risposta nello scegliere quale strada intraprendere è sempre la stessa,scelgo la contro legge.
Pur sapendo che facendo questa scelta altre sere verranno in cui dirò,stasera piango.
P.S
Dedico a te amico mio,queste parole che sono state attribuite a BUDDA:

MEGLIO CHE,INVECE DI MILLE PAROLE
VE NE FOSSE UNA SOLA, MA CHE PORTASSE LA PACE.
MEGLIO CHE,INVECE DI MILLE VERSI,
VE NE FOSSE UNO SOLO,MA CHE MOSTRASSE IL BELLO.
MEGLIO CHE,INVECE DI MILLE CANZONI,
VE NE FOSSE UNA SOLA,MA CHE DIFFONDESSE LA GIOIA."
ciao amico mio stasera piango per te

 
 
 
 
 

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Un blog di: angeloingabbia
Data di creazione: 21/09/2005
 

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