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Un anno, un mese e quasi una settimana dopo

Post n°72 pubblicato il 20 Giugno 2008 da samanta27dgl
 
Foto di samanta27dgl

13 maggio 2007: data precedente post. 20 giugno 2008, oggi.
1 anno, 1 mese e quasi una settimana dopo. Mentalmente ringrazio una  altrimenti stramaledettissima frattura al piede sinistro che mi ha costretta a riposo per lunghe giornate. La ringrazio perchè mi ha fornito l'alibi per dedicarmi senza sensi di colpa alla mia attività preferita: il cazzeggio fine a se stesso. E tra interminabili sessioni di zapping televisivo e navigazione senza rotta su Internet  sono ricapitata qui, sul mio blog. A rileggere le mie cavolate, a rivisitare blog amici. Alcuni non ci sono più , altri non sono aggiornati da secoli. Altri ancora continuano allegramente la loro attività ed è così piacevole perdersi nei loro meandri, riallacciando il filo del discorso perso già da un bel pò.

Un anno, un mese e quasi una settimana in più sul groppone. Qualche ruga d'espressione in più, la consapevolezza che gli anta si avvicinano a grandi passi e sarebbe ora di "mettere la testa a posto". Di crescere e smettere di fare gli eterni ragazzi, come affermava una cara amica in una discussione sulla crisi "dai 30 ai 40" di qualche sera fa. Perchè il maledetto orologio biologico ticchetta inesorabile e bisogna decidere da che parte stare. Istinto materno o no. Che qui, come ridere, ci ritroviamo le ovaie in pensione. Ma perchè gli uomini non hanno di questi problemi?

Un anno, un mese e quasi una settimana in più. Una vacanza spensierata tra amiche a Formentera, un viaggio da favola nella città che ho sempre desiderato visitare: New York. Il matrimonio del mio fratellino (lo sapevo che il piccolo ci fregava in curva, a mia sorella e a me), la nascita della mia prima nipotina. Il tutto a distanza (vivono dall'altra parte del mondo) che mi fornisce l'ottimo alibi di mollare tutto ed andarmene, se la mia vita qui  mi dovesse mai diventare stretta. E mi pone l'obiettivo di organizzare un bel viaggio da sola per andare a trovare questa nipote vista solo in fotografia (a proposito, è lei quella in foto... Dicono che assomigli un sacco alla zia... Del resto ci sarà un pochino anche di me nei suoi geni, no?).

Un anno, un mese e quasi una settimana dopo. Nessuna evoluzione sentimentale, però, in compenso, ho mantenuto un proposito di inizio anno: dal 31 dicembre 2007 non fumo più. Finora resisto abbastanza bene, quindi ho deciso: dal 31 dicembre 2008 inizio a volermi più bene. Un buon proposito alla volta

 
 
 

Egoismo: virtù o difetto?

Post n°71 pubblicato il 13 Maggio 2007 da samanta27dgl
 

immagineCi sono momenti in cui  è doveroso dire "BASTA". Quando finalmente ammetti che la strada che stai percorrendo è quella sbagliata, quella che non ti porta da nessuna parte. Ma sei stato troppo a lungo orgoglioso per chiedere un'indicazione, così hai camminato, a tratti in discesa, ma per lo più in salita. Finchè non ti sei arreso all'evidenza: ti sei perso!

Qual'e' la molla che ti scatta dentro? Un pizzico di sano, benedetto egoismo. Un meccanismo di autodifesa automatico in situazioni da codice rosso. Che ti fa dire basta alla sofferenza, all'autolesionismo. Che ti preserva l'equilibrio psico-fisico, la dignità. Che ti scatta dentro quando ti senti troppo saturo, ma allo stesso tempo pericolosamente  svuotato di ogni emozione. Che genera quelle considerazioni rassicuranti, tipo: "Se non ci penso io a me stesso, chi è in grado di farlo?"

Perchè la vita è un viaggio ed ogni tanto ci è concesso di sbagliare direzione. Ma essere consapevoli di girare a vuoto equivale a  farsi gratuitamente del male. Così  è nostro dovere perseguire solamente gli obiettivi che ci fanno stare bene. Che ci danno gioia. E pazienza se per strada perdiamo ciò che fino a quel momento ci sembrava così importante. Se ci fa star male, non era poi così vitale.

Dedico le seguenti parole di Jim Morrison ad una persona che ultimamente ha ripreso a leggere il mio blog. Spero ne colga il significato.

"Vivere senza tentare significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta"

 
 
 

E poi ci sfottono se ci innamoriamo del Dr House!

Post n°70 pubblicato il 05 Maggio 2007 da samanta27dgl
 

immagineQualche giorno fa ho avuto la bella pensata di correre (si fa per dire) al Pronto Soccorso per far controllare una caviglia gonfia e dolorante da 3 settimane, risultato di un allenamento un pò troppo intensivo di jogging. Volevo assicurarmi di non avere nulla di rotto e l'unico modo veloce per fare le radiografie era quello di recarmi appunto al Pronto Soccorso. Veloce, ovviamente, si fa per dire, ma mi ero preparata psicologicamente. In più, entrambi i miei genitori avevano insistito per accompagnarmi  (manco fossi andata a partorire il loro primo nipotino) e quindi bibite, riviste e chiacchiere a volontà (mancavano solo la copertina a quadretti ed il cestino per il pic-nic).

Adesso vi chiedo: avete mai avuto la sfiga di recarvi al PS? Di arrivare doloranti e speranzosi all'accettazione ed assistere ad un fuggi fuggi dall'altra parte del bancone? Ora, capisco che non siamo in un cinque stelle deluxe e gli infermieri hanno ben altro di cui occuparsi che farsi carico delle magagne dei pazienti (tipo spettegolare sui medici, giocare su Internet ed altre attività molto più importanti).... Ma neanche fare la scena e dire "Buongiorno!" Addirittura... SCAPPARE!

Comunque, dopo cinque minuti (in cui hanno tirato a sorte il nome del malcapitato), rispunta un infermiere (uno di quelli che era scappato poco prima!), il quale, scazzatissimo mi fa: "Seeee?"
Dopo avergli spiegato per sommi capi il mio malanno (il giorno dopo aver corso mi sono svegliata con la caviglia gonfia, ma non sono nè inciampata, nè caduta), lui inizia a compilare un rapporto "Correva in Fondamenta della Misericordia.... Inciampava accidentalmente... Sospetta distorsione " Ma sei lobotomizzato o cosa? Ti ho detto che la caviglia si è gonfiata da sola!!!! Cos'e', l'ultima pensata della Cepu per farti prendere il diploma, quella di tirare ad indovinare le diagnosi? 

Mi calmo e mi accingo ad attendere pazientemente il mio turno. Dopo una mezza eternità (in cui mi rendo conto che nemmeno chi arriva d'urgenza con la lettiga ha il potere di creare un certo pathos nel reparto... Altro che E.R! Qui sembra una casa di riposo, con tanto di infermieri alla moviola che si aggirano scoglionati), insomma, il medico responsabile del PS mi fa entrare. Neanche quasi mi guarda la caviglia, via a fare i raggi, poi vada lì di fronte, al Ps traumatologico e consegni gli esiti, ha capito in quale padiglione deve recarsi? Al mio timido"Veramente no, non sono pratica" segue un "Suvvia, signorina, il Padiglione Gaggia! Lei dev'essere l'unica in tutta Venezia a non conoscerlo!" Ma certo, che scema, il Gaggia!  E chi non lo conosce? Ideale per una scampagnata, un vernissage....Vuoi vedere che e' la nuova sede della Biennale ed io ero l'unica in tutta Venezia a non saperlo?

Comunque... Dopo pochi minuti raggiungo questo famosissimo padiglione (meno male che il mio papà ha lavorato 35 anni in questo ospedale, sennò col cavolo che lo trovavo al primo colpo) e la mia caviglia dolorante viene radiografata in tutto il suo splendido gonfiore, con un bel sottofondo di infermiere che spettegolano indisturbate sui colleghi, salvo concedermi un raro momento di attenzione con un bel "Non hai niente di rotto, sai, sennò non riuscivi a ruotare la caviglia!" E certo, lo sapevo, razza di cretina in camice, in effetti ero qui per la mostra di Picasso, ma già che c'ero, ho voluto  farmi bombardare di sostanze cancerogene, sai, abito a Venezia, adesso e mi manca molto lo smog della terraferma!

Zoppicando, mi avvio verso la sala del Ps traumatologico. Dopo due ore qui dentro, so solamente che non ho nulla di fratturato. I miei stanno passeggiando in giardino, bevendo un caffè dopo l'altro, nemmeno si aspettassero un'infermiera correre loro incontro gridando "E' nato!". E ricomincia l'attesa, sulle scomode poltroncine di plastica dell'ennesima sala d'aspetto. E in situazioni come questa, complice il cellulare senza campo, viene spontaneo farsi spudoratamente i cavoli degli altri, ascoltare le altrui conversazioni, fare congetture sui motivi per cui sono lì... C'e' una madre con bimbetto di 10 anni che deve aver battuto la testa, ma sembra tutt'altro che rinco.... Irrequieto, noioso come una mosca, tanto che la madre ad un tratto sbotta: "Se non la smetti subito, ti tiro una di quelle sberle che te la faccio venire io, la commozione cerebrale!" Mi scappa da ridere, ma non si può, siamo al Pronto Soccorso! C'e' un'altra madre (ste' mamme! Delle sante!) con bimbetta dodicenne al seguito. Alla poverina deve dolere parecchio il braccio, ha le lacrime agli occhi (dal dolore o dalla noia?). Ecco, finalmente tocca a loro. Dopo due minuti escono. Come, già fatto? La bimba piagnucola sempre, si tiene il braccio, la madre è visibilmente furiosa e borbotta da sola:"Razza di incompetenti, ma come si fa a liquidarla così con un "Non è niente, Signora, la bambina sta bene, torni eventualmente con l'esito della risonanza magnetica?" E io che faccio nel frattempo, fingo di non sentirla piangere dal dolore? Eh no, adesso ritorno dentro, quello lì mi sente, eccome, se mi sente." Detto fatto, con piglio da bersagliere entra, trascinando la povera bimba. Dopo una mezza eternità esce con aria soddisfatta, bambina al seguito... CON BRACCIO INGESSATO! Devo avere avuto un'espressione allucinata, perchè la signora mi fissa e mi dice: "Ma cosa ti pare? Bisogna alzare la voce, per ottenere qualcosa, qui dentro!" Certo, Signora, ma guardi che secondo me le hanno ingessato la figlia, perche' non potevano imbavagliare lei! E quel dottore lì mi sembra proprio un co***glione: ma come si fa a liquidare una bimba dolorante con un "Non è niente", salvo poi ingessarla solo perchè la madre ha rotto le balle? Ovviamente tutto questo lo penso solamente,così come penso che farò bene a starmene calma e tranquilla quando sarà il mio turno: non vorrei mai ritrovarmi con la gamba ingessata fino all'anca!

Morale della favola: dopo una fuggevole occhiata a quella che ormai si e' trasformata in uno zampone, il "dottore" emette la diagnosi: distorsione con leggero ematoma. Mi prescrive una specie di tutore che neanche l'armatura di un gladiatore romano e mi liquida con uno sbrigativo: "Metta del ghiaccio"

MA COME? TUTTO QUI? MI SONO FATTA DUE ORE E MEZZA DI ATTESA PER UNA DIAGNOSI FATTA ALL'INIZIO DA UNO CHE HA TROVATO IL DIPLOMA SULLE PATATINE? MA CI VOLETE PRENDERE PER IL C..O COSI', A CHIAMARE IL VOSTRO REPARTO "PRONTO SOCCORSO"? E poi hanno il coraggio di sfotterci perchè guardiamo il Dottor House... ma almeno lui azzecca le diagnosi al primo colpo! E senza dissanguarci in ticket!!!

   

 
 
 

Rieccomi...

Post n°69 pubblicato il 04 Maggio 2007 da samanta27dgl

immagine....Dopo una lunga assenza (quante volte l'avrò scritto finora? Proprio recidiva) sono di nuovo qui. Posso dire a mia discolpa che  la mia scrivania è troppo esposta agli sguardi indiscreti del porto di mare che è il mio ufficio? Che mi SENTO IN COLPA a cazzeggiare, perchè le mie colleghe non lo fanno quasi mai?! Che la sera continuo a crollare alle 9.30?  

Comunque... Tutto procede come al solito. Grazie a tutti i fedeli amici del web che hanno continuato a visitare le mie pagine. Lavoro sempre nello stesso ufficio da febbraio, ho sempre il mio amore "part-time", convivo sempre platonicamente con il mio coinquilino. Ogni tanto vi leggo la mattina, cari amici, tra i cereali integrali e la spremuta di arancia.... Ma sempre in velocità, sempre anonimamente, perche' poi mi sentirei in colpa a non lasciare nemmeno un commento... Ma a leggervi mi e' venuta la voglia di vincere questa mia pigrizia e riprendere le fila di un discorso lasciato a metà. Nostalgia dei bei momenti passati a scrivere i miei "racconti" da single, a leggervi e a lasciare commenti quà e là..

Insomma, salvo ricadute, sono pronta. Non prometto di essere breve, nè regolare. Tutto nella norma, insomma.

Buona serata, carissimi amici che passate di qui. Un bacio ed un abbraccio a tutti

 
 
 

.... A TUTTI....

Post n°68 pubblicato il 08 Aprile 2007 da samanta27dgl

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