L'angolo di Jane

Senza nome - Wilkie Collins


Titolo: Senza nome Titolo originale: No Name Autore: Wilkie Collins Traduzione: Luca Scarlini Casa editrice: Wilkie Collins pag: 733 costo: 14,90 €
Nel 1862, anno in cui Wilkie Collins pubblicò per la prima volta "No name" sulla rivista "All the Year Round" dell'amico Charles Dickens, la condizione dei figli illegittimi nel regno unito era terribile e spietata: essi non potevano avere il minimo riconoscimento legale e non potevano accampare alcun diritto sull'eredità del padre, in mancanza di un testamento che non prevedesse esplicitamente dei lasciti in loro favore. Non poche furono le tragedie dovute a morte improvvisa di padri che, pur amando la propria prole nata fuori dal matrimonio, non avevano provveduto a mettere nero su bianco le proprie volontà.Per protestare contro questo stato di cose e metterne in evidenza l'intrinseca ingiustizia, che si accaniva sugli incolpevoli figli, Wilkie Collins decise di scrivere un romanzo totalmente anticonvenzionale, con una eroina che, privata di ogni bene materiale, e praticamente condannata all'indigenza, si ribellava al torto fattole usando ogni mezzo, nel totale disprezzo delle regole della buona società. La fondamentale novità del romanzo di Collins sta in questo: normalmente, secondo la morale vittoriana, una tale protagonista avrebbe dovuto inevitabilmente, anche dopo aver ottenuto un certo successo, cadere preda di terribili rimorsi e magari morire per espiare i propri peccati (vedere Ruth di Elizabeth Gaskell, ad esempio, che pure era un romanzo coraggioso). Ma Collins è un uomo a cui bisogna riconoscere una autentica indipendenza di pensiero e una onestà intellettuale davvero rara ai suoi tempi: la sua eroina non solo si macchierà del terribile peccato di essere una donna con un carattere indomabile ed indipendente, non solo riuscirà ad ottenere, sebbene in maniera molto tortuosa ciò che desidera, vendicando il torto fattole, ma otterrà anche la felicità e l'amore, sposando un uomo che conosce ogni dettaglio del suo passato e non per questo l'ama meno.In seguito alla morte improvvisa del padre e della madre, avvenuta repentinamente, la ventiseienne Norah e la diciottenne Magdalen Vanstone, dopo una vita vissuta nell'affetto e sotto la costante cura dei propri genitori, si trovano a scoprire una terribile realtà: a causa di un problema legale esse sono in realtà figlie illegittime, nate prima che i genitori si sposassero, quindi mai riconosciute come tali  ( e che mai avrebbero potuto essere riconosciute, visto che per la legge inglese a quell'epoca ciò era impossibile). Tutto il patrimonio di Norah e Magdalen, la loro casa e tutto quanto contiene, finirà quindi nelle mani di uno zio che ha sempre odiato loro padre e che decide che le due dovranno provvedere a sé stesse da sole: una decisione di indicibile crudeltà nei confronti di una donna, per la quale le prospettive di lavorare onestamente e mantenersi senza cadere nella povertà erano pochissime.La mite Norah deciderà di seguire il consiglio dell'amata governante Miss Garth, amica e quasi seconda madre delle due ragazze, e di dedicarsi all'unica professione dignitosa che è in grado di svolgere, quella di governante.Magdalen invece non si rassegnerà al torto subito e scapperà di casa, per dedicarsi ad un lavoro ritenuto vergognoso e degradante per una donna della buona società, ma che le garantisce di poter essere realmente indipendente e libera di decidere del proprio destino: diventerà infatti una attrice.Lo scopo di Magdalen è però molto più ambizioso: il suo obiettivo è quello di rientrare, con ogni mezzo, anche il più spudorato inganno, in possesso della propria eredità.Quella di Magdalen è una recita a tutto tondo: non solo sul palcoscenico, ma anche nella realtà userà molte maschere per arrivare a colui che è in possesso dei suoi beni, il cugino Noel Vanstone.La sua decisione però è drastica perché la esclude dalla società, che del resto la ha già rifiutata come figlia di suo padre: per non compromettere Norah, che invece ha deciso di rassegnarsi alla propria condizione, essa dovrà starle lontano, perché una attrice sarebbe una frequentazione troppo compromettente per una istitutrice.Ad aiutare Magdalen nel realizzare i propri piani ci sarà un lontano parente della madre (o preteso tale, non si capirà mai con certezza), il capitano Wragge, un uomo che svolge la professione giusta per aiutare la ragazza: quella di truffatore.Inizialmente Wragge, insieme alla moglie (una donna tanto buona, quanto poco pronta di mente e che insieme al capitano è uno dei due principali personaggi comici del volume), supporterà Magdalen come agente nella sua carriera di attrice, aiutandola ad organizzare le proprie serate, in cui la ragazza si dedica a una piéce teatrale in cui, come una trasformista, essa interpreta tutti i personaggi.Ma il patto fra i due è ben chiaro: l'obiettivo finale è Noel Vanstone, su cui Collins fa aleggiare il sospetto che si stia preparando un omicidio.Naturalmente le difficoltà non saranno poche e sulla strada di Magdalen si parerà una degna avversaria: la governante francese (chi più di un francese può essere un nemico per un inglese?) Mrs Lacount, che intuirà tutti i piani di Magdalen e tenterà di ostacolarla in ogni modo.Per raggiungere i propri scopi Magdalen dovrà fare di tutto: travestirsi, fingere di essere una cameriera, tentare un furto,  fin quasi ad essere un assassina (non materialmente, ma moralmente in un certo senso lo è davvero nella storia) e perfino sposarsi per interesse.Magdalen proverà ancora una volta umiliazione e sconfitta, ma non si arrenderà mai e infine otterrà, sebbene per pura fortuna (la stessa che era rimasta rigorosamente bendata all'inizio di questa storia, provocando la caduta della nostra eroina), quello che si è prefissata.Alla fine di questa serie di intricate vicende la nostra eroina assaggerà un po' polvere: crederà di essere stata sconfitta, ma in realtà non si tratta di uno altro che di  uno stratagemma di Collins per dare al suo personaggio un futuro ancora più felice.Nel momento di maggiore difficoltà per Magdalen essa infatti incontrerà l'amore del capitano Kirke (no, non quello di Star Trek!), un uomo molto più maturo, ma che la ama appassionatamente e che essa ricambia.Infine, poiché da solo l'amore per i molto realistici inglesi non basta, Magdalen otterrà la ricchezza in maniera imprevista: per una serie di circostanze tutte le sue macchinazioni hanno resa ricca la sorella Norah che, a sua volta, darà a Magdalen la parte di eredità che le spetta.In questo modo Collins dà un colpo al cerchio ed uno alla botte: la virtù di Norah, sempre fedele ad un corretto codice di comportamento, è  premiata come merita, anche se per tutto il tempo ci siamo divertiti molto di più a seguire le avventure di Magdalen, che infine viene anch'essa ricompensata (con grande scandalo dei benpensanti).Ironicamente, due anni dopo aver scritto questo libro, Wilkie Collins finirà proprio per innamorasi di una donna molto più giovane di lui, Martha Rudd, che non sposerà mai e dalla quale avrà tre figli illegittimi, continuando contemporaneamente a vivere con la propria governante (avrà avuto qualche tratto di Mrs. Lecount?), con quale si ritiene abbia avuto contemporaneamente una relazione.Il vero scandalo, nel caso di "Senza nome",  per l'epoca fu quello di non punire il personaggio di Magdalen, che invece finisce beatamente per godere delle proprie "cattive" azioni, trovando perfino l'anima gemella che, non solo la ama incondizionatamente, ma non ha nessuna intenzione di cambiarla.Collins chiude questo libro, che sembra un ode al cinismo, in cui alla protagonista viene mostrato quasi subito un mondo senza giustizia e senza compassione, nel più romantico dei modi:Attenzione, la citazione seguente è il finale, contiene spoiler ---------- (come del resto tutta questa recensione, ma non vi preoccupate, è una storia molto più complessa di come l'ho descritta, non vi annoierete lo stesso a leggerla)Magdalen e Kirke si sono incontrati dopo una separazione, devono decidere del proprio destino:"Mi merito questa felicità?", mormorò, facendo infine l'ultima domanda. "Oh, lo so come la povera gente meschina che non ha mai avuto passioni o sofferenze mi risponderebbe se chiedessi loro quello che ho domandato a te. Se essi conoscessero la mia storia, si scorderebbero della provocazione, per ricordarsi solo delle mie colpe, dimenticherebbero che ho sofferto e si accanirebbero sul mio errore. Ma tu non sei uno di quelli! Dimmi se hai qualche ombra di dubbio! Dimmi se dubiti che uno degli scopi più cari della mia vita sarà essere degna di te! Ti ho chiesto di aspettare e vedermi, ti ho chiesto, se c'era qualche verità dura da dire, di dirmela con le tue labbra. Dilla, amore mio, marito mio! Dimmelo ora!". Lo guardò, avvinta a lui, come se fosse la speranza della sua migliore vita futura."Dimmi la verità!", ripetè."Con le mie labbra"."Sì!", rispose ansiosa. "Dì quello che pensi con le tue labbra". Si chinò e la baciò.Di Wilkie Collins ho recensito anche:La donna in biancoLa pietra di lunaQui un'altra citazione tratta da "Senza nome"