L'angolo di Jane

Paura - Stefan Zweig


Titolo: Paura Titolo originale: Angst Autore: Stefan Zweig Traduzione: Ada Vigliani Casa editrice: Adelphi pag: 120 (riferite al cartaceo) formato: ebook costo: 1,49 € (era in promozione)
“Era una di quelle creature, non rare persino tra le donne leggere o addirittura di facili costumi, il cui animo è così profondamente borghese, che esse introducono finanche un ordine nell'adulterio e una sorta di calore domestico nella trasgressione, e cercano di tessere con pazienza la tela della quotidianità anche utilizzando il sentimento più inconsueto.”Questa la descrizione che Stefan Zweig fa della sua protagonista Irene Wagner, una viennese madre di due bambini, adultera non per passione o nel tentativo di consolarsi di torti ricevuti dal marito Fritz, in verità piuttosto affidabile, ma solo per noia.Il brivido dell'incertezza, della possibilità di essere scoperti,  che inizia solo nell'attimo in cui la donna esce dalla casa del suo amante, sono il sale che manca alla altrimenti monotona esistenza, un po' viziata, della ricca borghese.Ma Irene non ha assaggiato fino in fondo la vera paura, quella che sta per farle visita sotto forma di una ricattatrice, una donna che sembra conoscere ogni sua mossa e che le fa intendere che rivelerà tutto al marito e la getterà in rovina,  se non soddisferà le sue richieste di denaro.Il brivido che prima era solo un dolce solletico senza conseguenze, si trasformerà in vera e propria angoscia, soprattutto quando la protagonista comincerà a notare nel marito una specie di solerte attenzione nei suoi confronti, come se non attendesse altro che una confessione.Irene finisce per trovarsi al centro di un processo invisibile a fare sia da giudice che da giuria per il tradimento nei confronti del congiuge, mentre il senso di colpa e di vergogna le rendono l'esistenza intollerabile al solo pensiero dello scandalo e della perdita della tranquillità famigliare (siamo solo ad inizio secolo scorso ed il divorzio non è cosa comune).Ancora una volta Zweig è un maestro nel dipingere la forza delle emozioni e a creare credibili psicologie dei personaggi, ma questa volta lo è ancora di più nel tratteggiare un complicato rapporto moglie-marito, fatto di silenzi, allusioni e di una  strana, stranissima “tattica” per tenere in piedi un matrimonio.  Il libro, scritto nel 1910, ma pubblicato nel 1920, è anche l'occasione buona per descrivere una annoiata borghesia viennese, la cui eistenza sembra consistere ed esaurirsi nell'incontrarsi nel corso di feste o in luoghi pubblici, priva di un autentico interesse per la vita. Proprio quello che riacquisterà a sue spese la protagonista Irene.Di Stefan Zweig ho recensito anche:Bruciante segretoLettera di una sconosciutaMendel dei libriAmerigoMagellano