L'angolo di Jane

Wikiworld - Paul Di Filippo


Titolo: Wikiworld Titolo originale: Wikiworld Autore: Paul Di Filippo Traduzione: Elena Cantoni Casa editrice: 40K formato: ebook lunghezza: 10.100 parole costo: 0,99 € (era in promozione qualche tempo fa)
Paul Di Filippo, autore di fantascienza noto in Italia soprattutto per la sua “Trilogia Steampunk” (che mi riprometto di leggere prima o poi), immagina un futuro, situato ad almeno cento anni dal nostro presente, in cui i concetti alla base di wikipedia (condivisione, discussione e correzione di gruppo) regolino tutta la società, basata sull'unità concettuale fondamentale del “wiki”. Un wiki, se ho ben interpretato questo racconto, dovrebbe essere, sia un'entità che aggrega l'interesse di più persone, ad esempio un gruppo politico o una associazione, sia rappresentare allo stesso tempo entità individuali, per cui anche i cittadini sono a loro volta “wiki”.Nel futuro immaginato da Paul di Filippo, in cui disastri ambientali hanno portato all'innalzamento delle acque, anche gli stati tradizionali hanno nuovi nomi, ad esempio gli Stati Uniti sono ora gli UWA che, lo scrittore non ce lo dice per esteso, ma dovrebbero essere gli United Wikies of America.La rete è diventata qualcosa di molto più che un luogo a cui ci si collega saltuariamente, ma è parte integrante della vita di ogni wiki, talmente immersivo da avere, in questo racconto breve, il nome di “ubik”, come il mondo puramente mentale e onirico creato nell'omonimo romanzo di Philip K. Dick.Tutti i cittadini sono dotati di “scarf”, una sorta di microchip sottocutaneo che permette di vedere attraverso la retina tutte le informazioni che si desiderano, individuando attraverso “Tag” che si sovrappongono alla visione normale, tutte le informazioni relative a ciò che si osserva. La cosa più interessante del Wikiworld è che la democrazia è stata portata ai suoi estremi: dalle strategie commerciali della nazione alle regole di quartiere, attraverso gli scarf ogni cittadino è chiamato ad esprimere costantemente il proprio parere su tutto, prendendo ogni giorno decine di decisioni. Come dice Di Filippo : “ E' questa la cosa più grandiosa dei wiki: riuniscono il meglio della democrazia e dell'autocrazia. Tutti hanno pari diritto di parola. Ma alcuni più degli altri”.Può sembrare una contraddizione, ma nel testo ne viene fuori che chi ottiene più fiducia, guadagnandosi costantemente i wiki-voti degli altri, sarebbe più autorevole ed ascoltato: credo sia questo il senso di “avere più diritto di parola degli altri”; in un certo senso è come essere al top di una ricerca su google.I wiki più autorevoli su un argomento sono detti jimbowhale (in onore di Jimmy Wales, fondatore di wikipedia, detto Jimbo) per quell'argomento e hanno il compito di coordinarlo.Anche il capo degli UWA, paragonabile ad un presidente attuale, è un jimbowhale.Sullo sfondo di questo mondo pieno di hyperlink, Di Filippo ambienta un piccolo tentativo di manipolazione del sistema, attuato da una specie di “hacker” futuristico, Foolty Fontal, detto Foo Dog, con il coinvolgimento della voce narrante Russ Reynolds e della sua fidanzata Cherimoya Espiritu, detta Cherry.Wikiworld è un mondo che va alla velocità di ubik, e quindi anche se verranno coinvolti in una guerra commerciale addirittura tutti gli UWA e gli stati sudamericani, l'ascesa e la caduta di Russ nel sistema di Wikiworld saranno così rapidi da avere luogo in solo pochi giorni.L'immaginario Wiki-mondo creato da Paul Di Filippo è decisamente interessante e poggia le sue basi su molte delle piccole e grandi rivoluzioni culturali e tecnologiche moderne: dall'uso di massa di Wikipedia, all'influenza della rete nello sviluppo di una corretta democrazia, per non parlare della  perenne connessione ai social network , data da smartphone e notebook, che ci rendono sempre più presenti,  ma anche sempre più tracciabili nel web.Da un punto di vista narrativo, Di Filippo mette il lettore di fronte ad una piccola sfida, che è tipica della fantascienza più attuale, ma che è anche uno dei motivi per cui spesso non viene compresa: il narratore parla al lettore come se tutti i neologismi e i cambiamenti del wikimondo gli fossero noti e quindi è il lettore stesso che, come un detective, deve mettere insieme i pezzi del puzzle ed assegnare ad ognuno di essi il posto giusto, costruendo la rappresentazione corretta di Wikiworld.Si tratta di uno stratagemma narrativo che rende la fantascienza molto intrigante per chi vi è abituato, ma che in verità, almeno all'inizio del racconto, potrebbe spiazzare il lettore inesperto, confuso da tanta profusione di novità: il concetto di wiki che ha più valenze (tutto è wiki in questo mondo), il significato di termini come scarf, ubik, jimbowhale, etc., che si comprendono per intero solo procedendo nel testo.Nel complesso ho apprezzato questo racconto più per il modo dettagliato con cui De Filippo ha delineato la wiki-crazia, che non per lo sviluppo della storia che fa da filo conduttore al racconto, che tutto sommato in questo testo, non è poi così rilevante, visto che le viene riservata davvero poco spazi,o rispetto alla descrizione generale di come funzioni il Wikiworld.Nella tradizione della migliore fantascienza, però, Wikiworld, dà molto da riflettere sugli sviluppi futuri ed estremi delle innovazioni moderne, soprattutto riguardo a come la vita individuale venga sacrificata in favore dell'appartenenza ad un sistema sociale virtuale.