L'angolo di Jane

Novella degli scacchi - Stefan Zweig


Titolo: Novella degli scacchi  Titolo originale: Scachnovelle Autore: Stefan Zweig Traduzione: Silvia Montis Casa editrice: Newton Compton pag: 160 formato: ebook costo: 2,99 €
Una scacchiera può essere un luogo di battaglie fatali, un posto in cui l'avversario più pericoloso non è quello che si ha davanti, ma la propria stessa mente e il rischio più grande non consiste in una sconfitta al gioco, ma nella perdita di se stessi. Come sempre affascinato dai percorsi tortuosi della mente, in “Novella degli scacchi” (1941), Stefan Zweig immagina che a scontrarsi sul campo bianco e nero di una scacchiera siano, su un piroscafo diretto in Brasile, un famoso giocatore di scacchi, dall'animo rozzo, Mirko Czentovič, il cui straordinario talento è una dote naturale e pertanto quasi senza merito, ed un uomo dal passato tormentato, che conosciamo solo con il nome di dr. B, la cui abilità nel gioco è invece il frutto di un episodio drammatico di reclusione. La storia del passato del dr. B è il fulcro di tutto il romanzo, il racconto di come la resistenza alla violenza psicologica possa essere infiltrata, anche nel caso delle più tenaci volontà, dalla follia.Imprigionato in una stanza d'albergo dai nazisti, obbligato alla più totale inattività fisica e mentale, e costretto ogni giorno a subire un interrogatorio, per ottenere informazioni preziose, B. aveva impegnato la mente in interminabili partite a scacchi immaginarie, nel tentativo di mantenere salda la propria psiche, ma l'uomo era infine rimasto vittima di una “intossicazione da scacchi”, in cui la sua coscienza aveva finito per scindersi in due diverse persone impegnate a battersi nel gioco.Il racconto di B. è forse un riflesso del tormento dello stesso Zweig, costretto a fuggire in Brasile a causa delle persecuzioni naziste, perché ebreo, e forse perseguitato non solo fisicamente, ma mentalmente nella propria solitudine, dall'idea di poter infine cedere al dilagare della depressione, all'idea che il male del nazismo potesse diffondersi come una infettiva pestilenza e il mondo fosse un posto senza speranza alcuna.Purtroppo nel caso dello scrittore i pensieri negativi ebbero nefaste conseguenze: il 23 Febbraio 1942 Stefan Zweig e la giovane moglie Lotte Altmann si suicidarono insieme, disperando di un evolversi positivo della guerra, ma soprattutto  sfiduciati dalla mentalità di persecuzione e violenza che si era diffusa in Europa. Forse quella stessa sensibilità per le emozioni altrui, per i dettagli più sfuggenti di sentimenti indefinibili, che avevano fatto di Zweig un grande scrittore, finirono per amplificare il dolore per le atrocità compiute dal nazismo."Novella degli scacchi" resta però a testimoniare la capacità di Zweig di trasformare in materiale artistico di grande valore anche il materiale umano più difficile da trattare, e resta a farci rimpiangere che un simile strepitoso talento sia andato distrutto troppo presto e in maniera così disperata.Questo breve romanzo è in incluso in volume della Newton Compton che comprende anche i bellissimi “Paura” e “Lettera di una sconociuta”, che ho però letto in edizione Adelphi e recensito rispettivamente qui e qui.Una nota di merito di questa edizione va  alla bella introduzione di Silvia Montis, che è anche la traduttrice di questo volume, che tratta in generale dell'opera di Zweig in maniera tale che verrebbe voglia di precipitarsi a leggere tutte le opere di questo scrittore.Di Stefan Zweig ho recensito anche:MagellanoAmerigoMendel dei libriPauraBruciante segretoLettera di una sconosciuta