L'angolo di Jane

Post N° 142


Come diventare un buddha in cinque settimane - G.C.GiacobbeTitolo: Come diventare un buddha in cinque settimane Autore: Giulio Cesare Giacobbe Casa editrice: Ponte alle Grazie pag:136 costo: 6,20 euro
Questo piccolo manuale si propone l'ambizioso compito di rendere il lettore capace di diventare un buddha, ovvero un illuminato che non conosce più la sofferenza. Da un punto di vista psicologico questo stato corrisponderebbe ad una condizione di non-nevrosi (quindi deduco che siccome non sono illuminata sono nevrotica). Esistono vari tipi di buddhismo, il più noto è di solito quello tibetano rappresentato dal Dalai Lama, ma in questo libro l'autore si rifà alle scritture tramandate dal canone Pali, di origine siamese, scritto nella regione in cui visse Buddha. Secondo questa tradizione esistono quattro nobili verità che bisogna conoscere per comprendere la realtà: che la sofferenza è diffusa, che la causa della sofferenza è il credere che la realtà sia permanente, che la realtà invece ha natura effimera e infine che attraverso otto nobili sentieri è possibile sconfiggere la sofferenza. Attraverso i nobili sentieri il "potenziale buddha" capisce che la causa della sua sofferenza consiste nel credere che la realtà sia uguale all'immagine che esiste nella sua mente e nel ritenere che tale realtà sia immutabile. Questa visione distorta genera "attaccamento", il rimanere legati alle cose o alle persone che riteniamo essere così come le abbiamo "classificate". L'attacamento è cattivo perchè a sua volta genera il bisogno: cioè senza le cose a cui siamo attaccati soffriamo. Giacobbe riconduce gli otto nobili sentieri della tradizione buddhista a obiettivi pratici da raggiungere in cinque settimane, dedicando una settimana ad ogni passo del programma per diventare buddha: 1) la consapevolezza del cambiamento 2) il non attaccamento 3) Il controllo della mente 4) La presenza nella realtà 5) L'amore universale.L'ultimo passo del buddha, dopo aver eliminato la propria sofferenza (cosa che è indispensabile fare altrimenti non si possono aiutare gli altri) è di provare amore e compassione per il prossimo. Nel libro sono riportati degli esercizi di meditazione (molto semplici) da mettere in pratica ogni settimana.Fondamentalmente il libro di G.C.Giacobbe è una sorta compendio supersintetico di buddhismo. Non so quanto possa davvero essere utile per raggiungere lo stato di "illuminazione"; il buddhismo dà infatti molto risalto alla meditazione, che qui viene presentata principalmente come il ripetere un mantra specifico abbinando il tutto a esercizi di respirazione (descritti vagamente). In un altro libro che sto leggendo proprio in questo periodo in cui si parla di buddhismo ("Emozioni distruttive" scritto da D. Goleman in collaborazione con il Dalai Lama) la meditazione viene descritta come una tecnica molto complessa per addestrare la mente, capace di richiedere anni e anni per ottenere buoni livelli. Non so quanto simili tecniche si possano quindi apprendere dai libri. Credo sia una lettura per iniziare a comprendere il buddhismo, ma non certamente per averne una visione completa. Ritengo le tecniche descritte una forma di antistress, ma ho i miei dubbi che possano portare ad eliminare del tutto la sofferenza. Di Giulio Cesare Giacobbe ho recensito anche:Alla ricerca delle coccole perdute Come smettere di farsi le seghe mentali e vivere feliciCome diventare bella, ricca e stronza