L'angolo di Jane

La funesta finestra - Lemony Snicket


Titolo: La funesta finestra – Una serie di sfortunati eventi vol.3  Titolo originale: The Wide Window Traduzione: Elena Spagnol Casa editrice: Salani pag:192 costo: 8 euro
Nei libri, soprattutto quelli per bambini, i buoni vincono sempre ed i cattivi finiscono per scontare le proprie malefatte. La morale della storia è di solito piuttosto semplice: la malvagità viene punita.Non altrettanto avviene nei libri di Lemony Snicket e i tre orfani Baudelaire dovranno vedersela anche nel terzo capitolo della saga “Una serie di sfortunati eventi” con le trame dell'inarestabile conte Olaf. Se nei precedenti volumi  Snicket si era limitato a farci vedere come il male possa colpire anche gli innocenti ed i meritevoli, qui sembra volerci rammentare che a volte complici dei cattivi sono anche i vigliacchi e gli incompetenti. Ecco quindi che zia Josephine, la nuova tutrice tormentata da mille fobie, e il signor Poe, incapace di credere agli avvistamenti di Olaf da parte dei Baudelaire, sono colpevoli quanto lo stesso cattivo per eccellenza. Del resto la vita ci insegna che se  chi dovesse vigilare sulla incolumità degli altri  lo facesse sempre, indipendentemente dalle conseguenze, probabilmente una buona metà dei crimini non avverrebbe mai.Naturalmente la storia è condita dal consueto umorismo di Snicket che rende la lezione “digeribile” sia per i grandi che i piccoli, al cui il libro in realtà è rivolto.“C'è un modo di ragionare che si chiama “vedere le cose in prospettiva” e funziona così: quando vi capita un guaio, per non prendervela troppo, confrontatelo con altri guai che vi sono capitati, o che potrebbero capitare ora o in futuro a voi o ad altri. Per esempio, mettiamo, vi è spuntato sul naso un foruncolo veramente rivoltante: per non prendervela troppo, cercate di vedere il foruncolo in prospettiva confrontando la vostra situazione con quella di una persona che un orso sta divorando.Così, guardando il foruncolo nello specchio, vi potete dire:”Bè, se non altro non c'è un orso che mi divora”,Avete già capito che il sistema non funziona molto bene perché quando hai un foruncolo sul naso e lo stai guardando allo specchio non riesci a preoccuparti più di tanto di una persona alle prese con un orso feroce”.Comincio davvero ad appassionarmi alla storia dei Baudelaire e non avete idea di quello che farei al signor Poe se esistesse per davvero:  la assoluta incompetenza riesce ad irritarmi più della bieca cattiveria! Nonostante tutto  Snicket ci dà comunque una morale: il male può colpire chiunque, ma se si può contare sull'affetto di qualcuno, anche affrontare le più dolorose avversità diventa meno difficile, così come fanno i tre fratellini Baudelaire aiutandosi l'un l'altro.Di Lemony Snicket (al secolo Daniel Handler) ho recensito anche:Un infausto inizio (vol.1) La stanza delle serpi (vol.2)