L'angolo di Jane

Sotto il sole ai Campi Elisi – Sandro Veronesi


Titolo: sotto il sole ai Campi Elisi Autore: Sandro Veronesi Casa editrice: Corriere della Sera pag: 61 costo: 1 euro + allegato + quotidiano
Tre scrittori, in tre età differenti si ritrovano a passare un alcune ore insieme e a passeggiare per gli  Champs-Elysees. Il giovanissimo Svevo è ancora inconsapevole delle proprie capacità: immerso nel flusso della propria vita, che lo tortura dolorosamente, è nella fase in cui la sua sensibilità può solo essere autodistruttiva; è un uomo che vede una realtà differente, ma non riesce ancora scriverne, ad utilizzare il proprio talento in modo costruttivo, perché non riesce a desiderare di “salvarsi”. Freyre è all'opposto di Svevo uno scrittore affermato, nato in condizioni agiate, che non ha mai dovuto affrontare difficoltà materiali o esistenziali, ma che vive scrivendo nei propri libri di persone come Svevo, fingendo che quella realtà gli appartenga davvero.Il narratore della storia si sente a metà tra la condizione di Freyre e quella di Svevo: ha superato i conflitti della giovinezza, è divenuto “produttivo”, ma in un certo senso sta ancora decidendo chi è davvero: uno scrittore di best-seller (Freyre) o un artista (Svevo). E' un po' come se Veronesi volesse dirci che quando la scrittura fa riferimento a storie di persone lacerate da vite difficili, la vera arte è ben difficilmente impacchettabile e vendibile e che forse il vero artista è solo colui che è incapace di sfruttare sé stesso. Quando invece lo si fa, si concede un po' di sé stessi e della propria vena creativa alla “società produttiva” . Insomma non tutti sono Jack Kerouac.Il libro contiene una non troppo velata critica alla letteratura basata su personaggi autodistruttivi e dalle vite difficili:“D'altra parte non ero affatto d'accordo con quella visione nostalgica del degrado, quel tentativo di spacciare per belle le vite sbandate e miserabili, che suonava come una gentile istigazione al suicidio”Finalmente un bel racconto dai corti del corriere, stavo cominciando a credere che i migliori fossero stati tutti pubblicati all'inizio della raccolta. La riflessione di Veronesi sulla attuale letteratura basata su storie tormentate, molto in voga attualmente, mi sembra decisamente interessante: quanto di questo tipo di scrittura deriva da una osservazione reale, quanto invece è solo una posa?Ai lettori l'ardua sentenza!Di Sandro Veronesi ho recensito anche"La forza del passato" al post n°253