VOLPI e GALLINEMeglio soffrire le pene della gabbia che credere di essere liberi perchè la gabbia non la vedi |
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Nickname: marcosoppi
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« HEMAN ZED | Lettera all'Europa » |
La vita di animatore da campeggio continua,in questo week end c'è stato un po' di sole ma appena sufficiente per asciugare i gonfiabili del parco giochi e per levare l'umido dalle giunture.
Intanto i bimbi stanno arrivando e ancora il sole latita...qst mattina ne ho approfittato per sperimentare nuove tecniche di art attack.
Si può sperimentare solo quando ci sono pochi bocia in giro e qst mattina,complici i gonfiabili aperti che fanno sempre l'effetto del miele con le mosche,avevo giusto tre o quattro piccoli artisti(o forse erano solo dei paurosi apatici?)che hanno preferito i colori ai trampolini dei gonfiabili.
Così ho sperimentato una nuova tecnica di pittura chiamata "Jengapainting"...i meglio informati e allo stesso tempo più attivi mentalmente avranno già capito che ho utilizzato i mattoncini di legno come pennelli.
Ai 3-4 miei adepti la cosa è piaciuta...anche perchè dopo dieci minuti tutto è finito in vacca ed è cominciata una mini battaglia a chi si sporcava di più con le tempere.
Comunque la jengapainting me la tengo per me...si può ottenere un risultato ottimo con la pazienza.
Fondamentalmente qst mattina mi sono estraneato...io e i colori.
Ho lavorato su di un foglio di cartoncino ripromettendomi di trasformarlo in una personale opera d'arte ma alla fine del tutto le vere opere d'arte sono i mattoncini del jenga.
Suggerimento...se avete il jenga a casa utilizzate i mattoncini per dipingere.
Alla fine giocare a jenga sarà divertente.
A me è sempre stato sulle palle e non capivo perchè...credevo che fosse per il continuo rimettere in piedi i mattoncini.
Invece ho scoperto che i mattoncini grezzi mi davano tristezza,ora sono tutti colorati e giocare a jenga è divertente...soprattutto per gli occhi.
INFO
RIME DA DIARIO (LE POESIE DEL SOPPI)
Una volta il semaforo che sta a Milano in piazza del Duomo fece una stranezza. Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva più come regolarsi. Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo? Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l'insolito segnale blu, di un blu così blu il cielo di Milano non era stato mai. In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni più grassi gridavano: "Lei non sa chi sono io!"... Finalmente arrivò un vigile e si mise lui in mezzo all'incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente. Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare: "Poveretti! io avevo dato il segnale di "via libera" per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio".
GIANNI RODARI
PAROLE SPECIALI
La medicina ha fatto passi da gigante,guardate quante nuove malattie ha saputo inventare.
(Enzo Jannacci)
Inviato da: marcosoppi
il 07/03/2010 alle 22:16
Inviato da: Meg
il 07/03/2010 alle 20:55
Inviato da: Meg
il 02/03/2010 alle 17:03
Inviato da: saphira.v
il 17/02/2010 alle 11:37
Inviato da: Meg
il 13/02/2010 alle 11:57