Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 12 Aprile 2006 da micascemalaragazza

ESCATOLOGICI E MOLTEPLICI PENSIERI

DI UN EGO CHE CERCAVA IL TUTTO OBLIAR

SMARRITO NEI PIU' ASCOSI SENTIERI

CONDUCENTI, COMUNQUE, ALL'ULTIMO NAVIGAR;

SEGNI DI UNA SFERZA, PER GENITRICE MANO,

LAGRIME ORMAI ASCIUTTE DAL CONTINUO SOFFRIR;

DOLORE IMMENSO AL FAMILIARE ARCANO,

INPIEGABIL COSA E' IL CONTINUO PATIR!

VITALE AFFLATO CHE SEMPRE DENTRO SPIRA

L'ALMA CONTINUA A NUTRIR;

ALMA CHE OGNI COSA MIRA,

CONOSCE, ORA, IL GRANDE GIOIR.

FUGACE E FUTIL COSA E' IL VIVER

SE IN ALMA PASCE IL DOLOR;

IMMORTAL E' IL SOLO, PER UN ISTANTE, RIDER

SE IN ALMA NASCE L'AMOR.

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 12 Aprile 2006 da micascemalaragazza

Sangria lì per lì improvvisata

per colorare la serata;

odore forte di quel legno da suonare,

poche note per iniziare...

e questa mia voce un pò stonata

che si unisce alla serenata.

Occhi blu mi guardano desiderosi,

siamo in perfetta simbiosi.

Ah! Quante canzoni per potersi raccontare,

e una nuova storia da improvvisare.

Partire per quel viaggio che ci ha entusiasmato

e qualche flashback per ricordare il passato.

Quante note si riallacciano a momenti,

ricordano i nostri sentimenti.

E poi quattro cazzate per tirare su il morale

in quella serata che doveva essere speciale.

Partire, ritornare, chitarra in spalla e ripartire

in quella matta ricerca del nostro avvenire.

Lacrime accompagnano il peregrinare

l'ammettere di dover andare...

Ancora una canzone per favore

e molto di te e del tuo calore.

Appena in tempo per ritornare a casa

e ricordare questa serata un pò curiosa.

E qulle note regalate per amore:

tristezza, gioia, felicità, dolore!

 
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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 20 Aprile 2006 da micascemalaragazza

STOP!!!

Mente che menti a te stessa

cullandoti in un mare di illusioni,

vana gloria!

Pensare di essere fuori di senno,

lanciarsi in quella forsennata ricerca,

avere paura della morte, profonda angoscia,

triste oscurità!

Moda, tempo e questa vita

che ti regalano esaurimento

e strappano ogni istante un pezzo di te,

ti consumano, ti annientano, ti bruciano.

W la NATURA!!!! W l'AMORE!!!!

Tesori perduti....

 
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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 20 Aprile 2006 da micascemalaragazza

AL ROGO!!!

Ossessionata dai FANTASMI

che si innalzano nella mia mente:

miti, eroi e un pugno di frottole,

cose vane...

interpretare ieri per cercare domani.

Scritti apocrifi, falsi, veritieri:

COSTRUZIONE FITTIZIA, COMODA.

Attribuire gloria o infangare del tutto:

umana logica, figlia di un banale consumo!

GRIDARE ARTISTA E INNEGGIARE A DIO

una moda!

Carte riempite, stampate: DA BRUCIARE!!!!

BASTA! MENTE PROSTITUTA DA REDIMERE

un rito di iniziazione: è l'incipit!

Figli di un'arte bugiarda:

partorisce buffoni, i GIULLARI di turno,

che, sospinti dalla ventata del successo,

SI SGRETOLANO AL PLACARE DEL VENTO!

Comoda ipocrisia, pseudoarte da business

MECENATI IGNORANTI

SOSTENGONO IL NUOVO FANTOCCIO!

Quello è un artista?

PUAH! MI VIENE IL VOLTASTOMACO!

 
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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 23 Aprile 2006 da micascemalaragazza

"La felicità di chi scrive è il pensiero che riesce a diventare sentimento, è il sentimento che riesce a diventare pensiero."

                                                   Thomas Mann

 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 23 Aprile 2006 da micascemalaragazza

"Il compito che mi spetta e che cerco do assolvere è di riuscire, col potere della parola scritta, a farvi udire, a farvi sentire...di riuscire, soprattutto, a farvi vedere."

                                                   Joseph Conrad

 
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I giorni perduti

Post n°9 pubblicato il 23 Aprile 2006 da micascemalaragazza

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion. Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo seguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all'estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone. Kazirra scese dall'auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro; che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali. Si avvicinò all'uomo e gli chiese: - Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c'è dentro? E cosa sono tutte queste casse?- Quello lo guardò e sorrise: - Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni-. - Che giorni?-.-I tuoi giorni-.-I miei giorni?-.-I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?-.Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C'era dentro una strada d'autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n'andava per sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare. Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere. -Signore!-gridò Kazirra-mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò quello che vuole. Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irrangiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell'aria, e all'istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l'ombra della notte scendeva.

                                                         Dino Buzzati

 
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SOLA

Post n°10 pubblicato il 18 Maggio 2006 da micascemalaragazza

Sola, dint'a stu lietto

fa friddo pure sott'e cuperte

e 'o suonno nun vene...

me sento comme 'a 'na foglia ca tremma

quanno scioscia 'o viento

supporta stu turmiento

fino a quanno cade

e pò trova pace;

e accussi è l'anema mia,

comme 'a nu fiore,

cà nun s'è schiuso,

sta dint'o scuro....

Ma chianu chianu vene fora

s'arape

scarfato d'o sole 'e l'ammore.

Sola, 'ncopp'a stu lietto

me vene a chiagnere, rifletto....

sola, 'ncopp'a stu lietto,

'o suonno me vene pe dispietto!

E' 'o mumento 'e stutà sta luce,

pè putè truvà nu poco 'e pace;

sogni d'oro, notte felice...

pecchè 'a vita è l'ammaro primma d'o doce!

 
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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 31 Maggio 2006 da micascemalaragazza

"La Repubblica è anzitutto principio d'amore, di maggior incivilimento, di progresso fraterno con tutti e per tutti, di miglioramento morale, intellettuale, economico per l'universalità dei cittadini".

                                           (Giuseppe Mazzini)
 

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 10 Giugno 2006 da micascemalaragazza

" Se volessi scegliere un simbolo augurale per l'affacciarsi al nuovo millennio, sceglierei questo: l'agile salto improvvisato del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene la leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitate e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero d'automobili arrugginite".

"...la lentezza della coscienza umana a uscire dal suo parochialism antropocenrtico può essere annullata in un istante dall'invenzione poetica."

"...per Lucrezio le lettere sono atomi in continuo movimento che con le loro permutazioni creavano le parole e i suoni più diversi ; idea che fu ripresa da una lunga tradizione di pensatori per cui i segreti del mondo erano contenuti nella combinatoria dei segni della scrittura: l' Ars Magna di Ramon LLull, la Kabbala dei rabbini spagnoli e quella di Pico della Mirandola...Anche Galileo vedrà nell'alfabeto il modello d'ogni combinatoria d'unità minime...Poi Leibniz..."

                                                                       Italo Calvino - Leggerezza

                                                                         Dalle " Lezioni americane"

 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Nella mia vita giovenile somigliavo a un fiore - a un fiore che possa, nel suo rigoglio, perdere senza pena uno o due petali, quando la brezza primaverile picchia limosinante alla sua porta.

Or, sul tramonto, somiglio a un frutto, che non ha nulla da prodigare, e vuole offerirsi intero, così com'è, grave di dolcezza.

Rabindranath Tagore - Canti Mistici

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Dove son già fatte le strade, io smarrisco il cammino.

Nell'oceano immenso, nel cielo azzurro non è traccia di sentiero.

La viottola è nascosta dalle ali degli uccelli, dal fulgor delle stelle, dai fiori delle alterne stagioni.

E io domando al cuore, se il suo sangue porti seco la conoscenza dell'invisibile via.

Rabindranath Tagore - Canti Mistici

 
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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Un nuovo anno è iniziato. L'augurio che sia diverso dal precedente è spasmodicamente e ritualmente cercato nella supersizione: lenticchie, uva, piatti rotti..."Ma intanto fuori di qui, le cose sono sempre le stesse" diceva Pino Daniele, un tempo grande cantautore.

Questo blog, nato un pò di mesi fa, e portato avanti a singhiozzi, nasce dall'esigenza di percorrere e condividere un cammino. Le mie letture, la scelta di brani emblematici...tutto per raccontare, magari per capire, forse per cambiare, spero migliorare!

Come mai scrivo dopo coì tanto tempo? Perchè sento di farlo! Null'altro!

Sento di voler condividere la diversità di questo 2007, che mi vedrà assumere un ruolo mai svolto prima.

Non è certezza, ma nemmeno mera illusione!

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

JUNTO AL MAR

Si muero, que me pongan desnudo,
desnudo junto al mar.
Serán las aguas grises mi escudo
y no habrá que luchar.

Si muero que me dejen a solas.
El mar es mi jardín.
No puede, quien amaba las olas,
desear otro fin.

Oiré la melodía del viento,
la misteriosa voz.
Será por fin vencido el momento
que siega como hoz.

Que siega pesadumbres. Y cuando
la noche empiece a arder,
soñando, sollazando, cantando,
yo volveré a nacer.


ACCANTO AL MARE

Se muoio, che mi mettano nudo,
nudo accanto al mare.
Saranno le acque grigie il mio scudo
e non si dovrà lottare.

Se muoio che mi lascino da solo.
Il mare è il mio giardino.
Non può, chi amava le onde,
desiderare un'altra fine.

Sentirò la melodia del vento,
la misteriosa voce.
Sarà finalmente vinto il momento
che miete come falce.

Che miete incubi. E quando
la notte inizierà ad ardere,
sognando, singhiozzando, cantando,
io nascerò di nuovo.

Josè Hierro

 
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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Ginkgo Biloba

Dieses Baums Blatt, der von Osten
Meinem Garten anvertraut,
Gibt geheimen Sinn zu kosten,
Wie's den Wissenden erbaut.

Ist es ein lebendig Wesen,
Das sich in sich selbst getrennt?
Sind es zwei, die sich erlesen,
Dasz man sie als Eines kennt?

Solche Frage zu erwidern,
Fand ich wohl den rechten Sinn:
Fühlst du nicht an meinen Liedern,
Dasz ich Eins und doppelt bin?

 

Le foglie di quest'albero dall'Oriente venuto a ornare il mio giardino 
celano un senso arcano 
che il saggio sa capire. 

C'è in esso una creatura 
che da sola si spezza? 
O son due che per scelta voglion
essere una sola? 

Per chiarire il mistero 
ho trovato la chiave: 
non senti nel mio canto ch'io
pur essendo uno anche duplice sono?

                                         Goethe

 

 

 

 

 

 
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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Come può esser ch'io non sia più mio?
    O Dio, o Dio, o Dio,
chi m'ha tolto a me stesso,
c'a me fusse più presso
o più di me potessi che poss'io?
    O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
    Che cosa è questo, Amore,
c'al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
    E s'avvien che trabocchi?

Michelangelo Buonarroti

 
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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Mi sono sempre battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei farlo alla pari. Sono molto modesto e non vi domando, amici, altro segno che il gesto. Il resto non vi riguarda.

Dino Campana

 
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Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

COSI' PASSO I MIEI GIORNI

Così passo i miei giorni, i mesi, gli anni.

Altro non chiedo in gioventù piacere

che tessere nell'ombra i vuoti inganni,

care immagini si, ma menzognere.

Solo a volte mi mescolo alle altere

genti del mondo. E anch'io quei loro affanni

provo: non cure tacite severe,

ma lotte crudeli e l'onte e i danni.

Onde poi ritornando all'oziosa

pace dei sogni miei lunghi e fatali,

trovo ancora più dolci i colli aprichi,

il mar, gli interminabili viali,

ove al rezzo dei grandi alberi antichi

il mio cuore s'addorme e si riposa.

Umberto Saba

 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

Quando conto i semi

Sparsi sottoterra

Che poi fioriranno -

 

Quando penso a tanti

Che giacciono là sotto

E che saranno accolti in alto -

 

E quando credo nel giardino

Che i mortali non vedono,

Quando colgo i suoi fiori con la fede

E ne scanso le api,

So allora rinunziare a quest'estate

Senza rimpianto.

 

Emily Dickinson

 
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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da micascemalaragazza

L’uomo davanti alla morte

Quando saremo sulla
Riva d’autunno
Esploderanno timore e
Amore nelle loro opposte
Brame:
il timore bramando il
ritorno a ciò che una
volta fu la vita
e lo è ancora –
l’amore bramando
inoltrarsi verso Colui in
cui la vita trova tutto il
suo domani.
E in noi che guardiamo
Verso la riva d’autunno
Si scatena la lotta lungo
La spaccatura
Che ogni uomo porta in sé
Quando il corpo è in lui
Ancora il passato del suo
Domani,
e l’uomo non riesce a
leggere quel domani al
suo corpo.

Karol Wojtyla

 
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