Un blog per raccontarmi dare sfogo alla mia parte più intima, nascosta, ma anche un modo per confessarmi parlare di quello che negli anni è diventata come una seconda personalità, celata sottopelle una parte di me che per troppo tempo ho smesso di mostrare chissà se per non ferire, deludere o per una sorta di pudore dei miei sentimenti che però ora vuole prepotentemente uscire, rivelarsi, forse con il rischio di farsi mal giudicare ma io non cerco una redenzione e non voglio il perdono di nessuno: “Ho solo bisogno di esprimere le mie emozioni.”
Le più profonde anche se a volte sono negative, anche se possono farmi male.
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Post n°16 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da c.pablo1973
La vita, che senso ha? cerchi di trovare un senso a quello che ti ritrovi lungo il tuo cammino, cerchi di mettere in ordine i pezzi. Tanti anni per superare la perdita delle persone importanti, le delusioni, tutti i momenti bui. Pensi che troverai un giorno la forza per superare tutto, trovare un po' di serenità. Inevitabilmente abbassi la guardia, pensi che il peggio sia alle spalle, dimentichi che ogni istante va vissuto, assaporato, come fosse l'ultimo. Un giorno qualsiasi, può essere l'ultimo, pochi attimi nessun avviso e le persone muoiono, ci lasciano a una vita che non potrà mai più essere uguale, improvvisamente vuota. Un vuoto che fà male. Il mondo che ti frana intorno, scopri quanto dovevi a lei, quanto senza non sei più capace di concludere niente, farai tutto a metà non riuscirai più a completare niente, ti mancheranno le forze, forse ti prenderà lo sconforto, non riuscirai più a lavorare perderai interesse non riuscirai più a pagare le bollette, il mutuo, perderai quello che hai costruito le cose costruite di una vita insieme. Ma che importa? Potresti mantenere tutte le cose che hai costruito insieme, salvare il tuo lavoro, la casa, ma la tua vita, la vita con lei non esiterà più comunque. Potrò avere altre 100, 1000 nuove vite, gioie, successo, soldi, ma quella vita con lei non la potrò riavere mai. Mai più. Addio Amore.
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Buio. Ho gli occhi aperti ma non riesco a vedere niente, tutto nero. Un po' la sensazione di cecità, allungo le braccia davanti a me, il vuoto. Gli occhi si muovono in ogni direzione alla ricerca di anche un debole fascio di luce, cerco di guardarmi ma non riesco a vedere neanche le mie mani. Ho il fiato grosso, ho paura. Cerco di ragionare, fermare il mio pensiero ma il cervello sta viaggiando a mille allora, non riesco a fermarmi su nessun pensiero, tutto mi scorre nella testa all'impazzata. Dov'ero solo pochi minuti fà come sono finito qui, dove sono? La asensazione è di essere in basso, sottoterra, ma quanto spazio ho intorno a me? Potrei essere a un metro da qualsiasi cosa o forse ad un chilometro. A un certo punto, una debolissima luce filtra da qualche parte lassù in alto, pochissima luce ma ora mi sembra che mi stia tornando la vista (forse che l'avessi perduta per qualche ignota causa?), ora incomincio a vedere delle ombre, le mie braccia e le mani. Quando incomincio a ritrovare un po' di fiducia e mi sembra che i pensieri incomicino a rallentare, come un treno che viaggia a folle velocità in prossimità di una stazione, avverto qualcosa. Si, qualcosa che mi gela il sangue nelle vene, un brivido alla base del cranio che mi rizza i capelli, scende rapido e gelido giù per la spina dorsale. Dietro di me! Ora ricordo è dietro di me, se avessi il coraggio forse potrei voltarmi e vederlo, anche nel buio più pesto so che riuscirei a vederlo, vedrei i suoi occhi verdi chiari, mi sento piccolissimo mentre lui è enorme, mi sovrasta, sono paralizzato. Se le mie gambe non fossere piantate per terra. Paura. Il mio incubo....
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Uno strano senso di irrisolto, qualcosa che manca, dei conti che non tornano più. Questo è quello che negli ultimi tempi mi ha spinto a cercare dentro me delle risposte, cercando di far riaffiorare dei ricordi di cui non sono più sicuro. Dimenticati? forse sotterrati per non dovere affrontare qualcosa che mi sembra enorme, irrisovibile, di sicuro più grande di me. Ma si può dimenticare veramete una cosa così grande? forse visto che non si può parlare di ricordi, ma di sensazioni non è una cosa pienamente reale, una parte sono ricordi confusi una parte magari è suggestione, forse. Il problema è... voglio veramente sapere? se ho veramente scavato una buca dove ho infilato i ricordi spiacevoli cosa succede se vado a scavare? quante domande.
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Post n°12 pubblicato il 25 Agosto 2010 da c.pablo1973
Il mondo
Immagina il modo come un grande albero carico, carico di frutti pieni e succulenti per tutti i suoi abitanti. L'umanità ,siamo noi, i suoi abitanti possiamo goderne appieno ce n'è per tutti un frutto a testa, poi un giorno qualcuno pensa che se uno è buono chissà due; ne prende uno, due, poi tre e così via. Qualcuno comincia a rimanere senza, ha fame e per averne un po' deve lavorare per chi ne ha accumulati tanti ma non riesce ad avere il suo frutto ma solo un pezzo, briciole. Così nacquero ricchezza e povertà. Poi vennero i loro figli, quelli ricchi pensarono di essere i prediletti del signore e così giustificarono i loro averi, i figli poveri pensarono, gli fecero pensare, di avere un debito da saldare un peccato da espiare. Ma il mondo non fu creato per pochi, il grande albero aveva frutti che se ben coltivati sarebbero bastati per tutti. Ora quando un ricco regala un tozzo di pane, un pezzo del frutto, crede di fare un nobile gesto e per questo vuole anche un posto in paradiso ma sta solo rendendo una piccola parte di quello che ha preso agli altri invece di dividere. Ora, non sono comunista e non pretendo di togliere ai ricchi per dare ai poveri, vorrei un po di giustizia a di pari opportunità per provare a coltivare il mio frutto senza farmelo fregare da chi ne è già pieno, semmai ricordando che per poco che io abbia è sempre di più di quello che hanno la maggior parte dei poveracci. Pablo
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Un giorno un uomo che a suo tempo fù anche lui figlio diventò padre. Avrebbe potuto essere un buon padre imparando dagli errori del suo genitore ma al contrario prese a comportarsi, in maniera poco amorevole come lo fu a suo tempo il suo di padre. Il padre non fu mai spinto da cattiveria furono le incomprensioni tra le generazioni a tenere sempre la distanza tra i due. Come abbia potuto un uomo che desiderò per tutta l’adolescenza un abbraccio, una carezza o una buona parola negare al suo di figlio tutto ciò che gli era stato negato resta un mistero. Forse lo avrà fatto per la salvezza dell’anima del suo di padre, in qualche modo comportandosi come lui non ne giustificava le azioni? Se a chi è stato negato un po’ di affetto, quando a sua volta passa dalla parte di chi potrebbe darlo si ostina a negarlo è come se ammettesse che ciò che ha ricevuto era meritato. Forse il destino del mondo è dare agli altri ciò che non si ha ricevuto fare del bene al posto del male ricevuto. Chi ha ricevuto violenza in cambio doni amore chi è stato incompreso sia attento e disponibile.
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Uno sbaglio è per la vita. Si, si è così ci sono sbagli che non ci fanno un baffo, possiamo farli a ripetizione che niente, rimane tutto come prima, potremmo andare avanti all'infinito. Invece ci sono quelli che ci segnano per sempre, ferite che a volte sono quasi invisibili in superfice, piccole crepe diventano delle voragini dentro di noi. Perchè? Perchè gli sbagli portano a delle conseguenze, ci sono delle azioni che ci cambieranno la vita per sempre. compi un atto e non ti rendi conto che la tua vita non sarà più la stessa. A volte percepiamo anche prima di farlo che cambierà la nostra vita ma c'è una forza nefasta che non ci consente di fermarci, come un filo invisibile che ci trascina verso la tragedia. Forse quel filo è la nostra umana debolezza. Il nostro sbaglio è la nostra condanna, sapere che il dolore che ci tornerà come sua conseguenza lo abbiamo provocato noi. Il nostro sbaglio è la nostra colpa, cercheremo sempre di negarlo ma un piccolo tarlo dentro di noi, appena sotto il nostro livello di coscenza sarà sempre lì a ricordaci: "Te lo sei cercato, è colpa tua!". |
Sapete quale è il destino di chi costruisce la propria casa, stavo per scrivere la propria vita, con le fondamenta sulla sabbia. Si è così che mi sembra la mia vita, cerco di correggere, aggiustare, sostenere ma lo so che il destino è inevitabile ciò che non si regge su solide basi è destinato a crollare miseramente. Puoi cercare di ignorarlo poichè il punto debole a volte lo celiamo in profondità, dare agli altri una parvenza di solidità esternamente. beh per tanti anni ho dimenticato questa fragilità sotto di me, ho cercato di minimizzarla ignorandola, pensi se me ne dimentico non uscirà mai fuori. Non ho memmeno un ricordo di questa falla nel mio animo ma ripensandoci ora sò che è sempre stata lì, come un predatore nel buio che aspetta la sua preda, non lo vedi ma senti la sua presenza, ti terrorizza sapere che ti assalirà cerchi di ritardare il momento ma lo sai di non avere scampo. Forse ti ferirà? o forse sarà peggio. Il giorno in cui ho deciso di aprire questo spazio più o meno inconsciamente sono entrato in un antro buio dove non so quando ne come ma le fondamenta cominceranno a tremare, piccole crepe si apriranno, cadranno i primi calcinacci e io sarò dentro la mia casa fino a quando comincerà a crollarmi tutto addosso. Non è che ciò che ho scritto finora rappresenti qualcosa di tutto questo, non riesco ancora nemmeno a focalizzare ciò che vorrei dire, per ora ho solo scritto cazzate e non so se riuscirò mai a descrivere ciò che mi tormenta. Il mio animo a volte immagino come un lungo corridoio con tante stanze e ogni stanza è un momento della mia vita, percorrendo il corridoio posso sbirciare dentro e rivedere tutto il mio passato, in fondo c'è sempre stata una porticina, chiusa, ora sono in fondo a questo lungo corridoio, ho sempre cercato di oltrepassare quella maledetta porticina, ignorarla ma ovunque guardassi sapevo che era lì e il mio destino è sempre stato quello di aprirla. Questo spazio mi ha fatto afferrare quella stramaledettissima maniglia, me la ha fatta ruotare, la ho aperta, spalancata piano piano e sono dentro. Volete sapere cosa vedo? Buio. Buio pesto. Cerco di abituare gli occhi all'oscurità, inutilmente, perchè lo so e lo ho sempre saputo è sempre stato lì mi sta aspettando, da tanti anni. |
Lunedì, al risveglio la cerco dalla sua parte del letto, è passato molto tempo dall'ultima volta con lei, molto meno dall'ultima volta che lo ho fatto, è stato sabato con Cristiana lei è molto più giovane di me e, anche se lo so che non è innamorata di me, in quei momenti me ne dimentico e quando mi stringe tra le sue braccia dimentico tutto il mondo, mi sento in una piccola oasi in un mondo deserto. Pochi momenti, ci si può accontentare di essere felici per un ora la settimana? Quattro ore al mese, quarantotto ore all'anno, in un anno due giorni si 350 no. Anche oggi ci ho provato a ricucire e forse pensavo di potere, certo il sesso non è stato il massimo per me, di solito non dicono che siano le donne quelle insoddisfatte? Si certo se si ragiona in termini che quando un uomo raggiunge l'orgasmo vuol dire che è soddisfatto. Eiaculazione uguale piacere? Penso di avere bisogno di qualcosa in più: trasgressione? Forse, di certo la cosa peggiore è discutere e litigare 10 minuti dopo per delle cazzate che non vi dico, assurde. Dicevamo lunedì, ancora 5 giorni per rivedere uno spiraglio di luce. Pablo |
Su un annuncio su internet, lì l'ho vista nella foto, era molto attraente, ma non è stato quello a farmi soffermare sul suo profilo è stato perché era nella mia città una scappatella da consumare velocemente. Dopo un breve contatto telefonico raggiungo il posto e dopo un'altra telefonata mi apre e salgo, tre piani, la porta è socchiusa ma non scorgo nessuno, entro e.. sorpresa, si fa per dire; Desy, come al solito mette gli annunci ma le foto non sono mai le sue, almeno questo posto nuovo per lei è decente, non vi dico dove l'ho incontrata la volta scorsa! Caraibica con la pelle color del cioccolato, qualche chiletto di troppo c'è ma le tette sono immense, penso una sesta e dopo un po' di piagnisteo sulla crisi e i pochi soldi si accontenta di un regalino piccolo: "vabbè facciamo una cosa normale." Mentre mi spoglio sparisce in bagno, quando torna sono completamente nudo, lei ha indosso un paio di mutandine rosa alla brasiliana, mentre cerco di palparla, (ma ho le mani gelide) lei melo ha già infilato e incomincia con la bocca, <mmmh! Che labbra!> Il sesso orale in un rapporto protetto non è granché, allora le chiedo di scopare io sopra di lei mi muovo le accarezzo i seni poi le chiedo di venire sopra lei ed è lì che noto lo specchio davanti al letto, altro cambio di posizione: lei alla pecorina io dietro di lei mentre la penetro mi guardo riflesso. Le due ante a specchio sono socchiuse e tagliano una parte dell'immagine di noi, staccandoci, lei in un lato, io nell'altro ci guardiamo indirettamente, mi sento così vicino e allo stesso tempo così lontano, distaccato. Neanche un'ora ed è tutto finito mi rimarrà solo quel breve ricordo di quell'immagine tagliata. P. |
Inviato da: layla.s
il 09/12/2013 alle 23:04
Inviato da: layla.s
il 09/12/2013 alle 22:51
Inviato da: c.pablo1973
il 03/12/2013 alle 19:28
Inviato da: layla.s
il 30/11/2013 alle 17:18
Inviato da: c.danny
il 30/11/2013 alle 11:33