Un blog per raccontarmi dare sfogo alla mia parte più intima, nascosta, ma anche un modo per confessarmi parlare di quello che negli anni è diventata come una seconda personalità, celata sottopelle una parte di me che per troppo tempo ho smesso di mostrare chissà se per non ferire, deludere o per una sorta di pudore dei miei sentimenti che però ora vuole prepotentemente uscire, rivelarsi, forse con il rischio di farsi mal giudicare ma io non cerco una redenzione e non voglio il perdono di nessuno: “Ho solo bisogno di esprimere le mie emozioni.”
Le più profonde anche se a volte sono negative, anche se possono farmi male.
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Scrivo le mie emozioni i miei malesseri nel tentativo di riuscire a comprendere, analizzarli per diventare più forte, migliore. Scrivere è una sofferenza, raccontare con onestà le proprie ferite non aiuta a rimarginarle, si toccano i bordi non ancora chiusi e si riprende a sanguinare, il dolore riprende a scorrere. La mente non vuole il dolore cerca solo di allontanarsi da esso e solo il tempo e l’oblio possono risollevarci. Il controsenso è che razionalmente non voglio più soffrire ma emotivamente non riesco a smettere di torturarmi. |
Dicevi che ero un uomo buono, con tanto dentro da dare, un uomo da tenere da conto. |
Sapete la vita è proprio strana. Solitudine, disperazione, frustrazione poi quando proprio non si pensa più di uscirne, un incontro inaspettato, la persona giusta, si torna a sentirsi amati apprezzati sparisce il grigio e torna tutto in tecnicolor. Proprio per questo vale sempre la pena di vivere. Solo dopo aver provato il dolore si può apprezzare veramente e pienamente la gioia di vivere. Magari sarà un fugace momento e non durera in eterno ma oggi sono felice. Diamine! |
Ci sono dei giorni brutti, dove tutto gira storto e le cose non vanno giù. si potrebbe pensare che siano questii giorni peggiori da sopportare. No, no. non è così i giorni peggiori, quelli terribili che si fà fatica a superare sono altri. Ieri sono tornato a casa dopo una giornata molto piena, arrivavo da un momento difficile doveve portare a termine della faccende complicate, non sto a dilungarmi troppo, delle cose che non avevo ben capito e che avevo timore ad affrontare. dopo tutto il giorno sulla corda sono arrivato al punto fatidico e come per incanto le incerteze sono sparite, colpo su colpo tutto si incasellava al su posto, la fiducia cresceva e la tensione spariva. A fine giornata tornando a casa ero al settimo cielo. Nel momento esatto che infilata la chiave nella porta di casa, al momento dello scatto della serratura, lì quando il cuore era gonfio di gioia, lì è crollato il mio castello di carte. In un istante la mente è andata ai momenti perduti quando rientravo in fretta per raccontare la mia giornata, per condividere i miei migliori momenti, le soddisfazioni. Ora c'è solo una fredda stanza vuota ad aspettarmi. Sono questi i momenti in cui la solitudine è insopportabile, i giorni storti, quelli li posso sopportare. |
Post n°63 pubblicato il 04 Dicembre 2012 da c.pablo1973
Un uomo andò un giorno dal suo signore e chiese un aiuto. Voleva qualcuno che credesse in lui, disse: “Signore, mi sento solo dammi una donna che mi ami e creda in me, vedrai che ti compenserò, diventerò un uomo migliore. Ti renderò fiero di me.” Il signore gli mando la donna. Lui mantenne fede ai suoi propositi e realizzò le sue opere migliori. Trascorse molto tempo, la vita procedeva le soddisfazioni continuavano a venire. Ma un giorno, l’uomo mentre tornava a casa da un viaggio che significava forse il punto più alto della sua parabola terrena, l’apice della sua carriera, si trovò davanti a una catastrofe, non lo riguardava direttamente, era molto distante dalla sua vita. Vide aerei che colpivano palazzi, vide torri che crollavano ed ebbe un presentimento funesto. Un brivido lungo la schiena, sentì la sua ascesa terminare e per quanto si sentisse ancora molto in alto ebbe la sensazione di incominciare a precipitare. E così fu, dapprima impercettibilmente poi sempre più velocemente, la sua caduta verso quello che era un tempo. Nel momento in cui aveva più bisogno di ciò che il suo signore gli aveva dato, il signore glielo tolse. In un attimo. Pensò come potrò da solo fare ciò che ho potuto fare solo con l’aiuto del mio signore? Perché invece di aiutarmi mi ha tolto ciò che mi aveva dato? Potrò continuare a credere in lui a sperare? La prova gli parve troppo grande, la sua mancanza di fede lo lasciava indifeso e moribondo. Ci si può sollevare da soli? Ritrovare il coraggio di vivere, scommettere sul futuro quando si rimpiange il passato e si detesta il presente. È questa la prova che ci chiede il nostro signore? Trovare l’oro in mezzo a un mare di fango
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Post n°62 pubblicato il 21 Novembre 2012 da c.pablo1973
Cicatrici Guardò la mia pelle nuda, cambiò espressione nel vedere i segni profondi sulla mia pelle, le mie cicatrici, cercò di parlare ma l’aria non usciva dalla sua bocca. La guardai, specchiandomi nei suoi occhi, neri e profondi e le dissi: “No, non chiedermi.” “Le cicatrici fanno parte di me, sono la mia storia, non mi rendono né migliore né peggiore sono il segno di cosa ho passato, da quello che sono stato a quello che ho scelto di diventare.” D.K.
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Post n°61 pubblicato il 16 Novembre 2012 da c.pablo1973
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Post n°59 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da c.pablo1973
Davanti ad un mare sconfinato, ho chiuso gli occhi ed ho sognato di sentire ancora la terra sotto di me, appoggiare ancora una volta il capo tra i suoi dolci colli, di sentirmi abbracciato da lei, sentirne il calore, odorare il suo dolce respiro . |
Stavo pensando che anche le giornate più belle, come ieri ad esempio, quando anche una cosa semplice come una corsa in collina in buona compagnia assume per noi un valore particolare, ci sentiamo in pace con il mondo e, oserei dire, felici. Queste giornate hanno però una sorta di retrogusto amaro; è la fugacità del momento. Si, come un bambino al Luna Park che anche mentre si diverte non riesce a distogliere il pensiero dal fatto che il giro finirà e non ce ne sarà un altro, è nel mio caso, la disillusione di chi ha provato la felicità e l’ha perduta. Si può tornare a essere ingenui, cercare di credere a una felicità duratura, una specie di giro in giostra infinito? O, forse devo imparare , nuovamente a non guardare la fine del giro e pensare solo a godermi il momento?
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Inviato da: layla.s
il 09/12/2013 alle 23:04
Inviato da: layla.s
il 09/12/2013 alle 22:51
Inviato da: c.pablo1973
il 03/12/2013 alle 19:28
Inviato da: layla.s
il 30/11/2013 alle 17:18
Inviato da: c.danny
il 30/11/2013 alle 11:33