Creato da c.pablo1973 il 14/11/2008

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Torturarsi

Post n°67 pubblicato il 27 Febbraio 2013 da c.pablo1973
 

Scrivo le mie emozioni i miei malesseri nel tentativo di riuscire a comprendere, analizzarli per diventare più forte, migliore.

Scrivere è una sofferenza, raccontare con onestà le proprie ferite non aiuta a rimarginarle, si toccano i bordi non ancora chiusi e si riprende a sanguinare, il dolore riprende a scorrere.

La mente non vuole il dolore cerca solo di allontanarsi da esso e solo il tempo e l’oblio possono risollevarci.

Il controsenso è che razionalmente non voglio più soffrire ma emotivamente non riesco a smettere di torturarmi.

 
 
 

Imperfetto

Post n°66 pubblicato il 27 Febbraio 2013 da c.pablo1973
 

Dicevi che ero un uomo buono, con tanto dentro da dare, un uomo da tenere da conto.
Dicevi che ero un uomo unico.
Ti ho risposto che non era vero, che sono pieno di difetti che ho fatto e continuerò, purtroppo, a fare troppi errori.
Non volevi credermi ma la mia parte cattiva, crudele era lì in agguato ho cercato di reprimerla ma è prepotente ed è uscita. Nel modo peggiore, cercando di graffiare, ferire, senza una logica.
Facendo leva sui miei dubbi, le mie incertezze, le mie paure. Annebbiandomi la vista e annientando la ragione.
Questo è forse imperdonabile ma sono un uomo, solo, debole che deve ogni giorno fare i conti con la sua parte peggiore.
Nessuno è buono per natura, ogni giorno scegliamo qual è la parte di noi che scegliamo di far emergere ma per quanto ci sforziamo non sempre riusciamo. A volte scivoliamo e cadiamo, non credo che non si possa vivere senza sbagli, no una volta fatti non si possono cancellare, possiamo solo sforzarci di diventare migliori, giorno per giorno.
Amare a volte può fare male, quando si ha bisogno di essere amati e non ci si sente ricambiati, non nel modo che vorremmo, non so più dire se sia vero amore, forse no.
Ma quando si ama e si desidera una persona la mente si annebbia, quando si capisce che il nostro amore non è realizzabile e che non staremo mai insieme, il cuore batte come un pazzo, ti manca il respiro, ti senti morire, riscopri le sensazioni che hai vissuto solo nei giorni peggiori quando sei stato disperato, i giorni che non vorresti mai più rivivere. Sento solo il dolore a in certi momenti voglio solo che finisca in fretta e sono i momenti in cui tiro fuori il peggio di me.
Devo imparare a convivere con il fatto che io e te non avremo un futuro insieme e ti prego credimi mi fa veramente male, perché ti ho amato veramente e non so se un giorno potrò smettere di farlo. Ma ho capito che posso lottare per quello che desidero io, non posso cambiare quello che senti tu e se tu non vuoi un futuro con me, non importa il motivo, devo imparare ad accettarlo.
Non so se ti rivedrò, se sia giusto sperarlo ma sappi che i giorni passati con te sono stati i miei giorni migliori, non perché fossi migliore di come lo sia adesso sono stati i giorni che un uomo pieno di difetti ha dato il meglio di se, questo è stato il mio amore per te.

 
 
 

C'est la vie

Post n°65 pubblicato il 27 Dicembre 2012 da c.pablo1973
 

Sapete la vita è proprio strana.

Solitudine, disperazione, frustrazione poi quando proprio non si pensa più di uscirne, un incontro inaspettato, la persona giusta, si torna a sentirsi amati apprezzati sparisce il grigio e torna tutto in tecnicolor.

Proprio per questo vale sempre la pena di vivere.

Solo dopo aver provato il dolore si può apprezzare veramente e pienamente la gioia di vivere.

Magari sarà un fugace momento e non durera in eterno ma oggi sono felice.

Diamine!

 
 
 

Solitudine

Post n°64 pubblicato il 13 Dicembre 2012 da c.pablo1973
 

Ci sono dei giorni brutti, dove tutto gira storto e le cose non vanno giù.

si potrebbe pensare che siano questii giorni peggiori da sopportare.

No, no. non è così i giorni peggiori, quelli terribili che si fà fatica a superare sono altri.

Ieri sono tornato a casa dopo una giornata molto piena, arrivavo da un momento difficile doveve portare a termine della faccende complicate, non sto a dilungarmi troppo, delle cose che non avevo ben capito e che avevo timore ad affrontare. dopo tutto il giorno sulla corda sono arrivato al punto fatidico e come per incanto le incerteze sono sparite, colpo su colpo tutto si incasellava al su posto, la fiducia cresceva e la tensione spariva.

A fine giornata tornando a casa ero al settimo cielo.

Nel momento esatto che infilata la chiave nella porta di casa, al momento dello scatto della serratura, lì quando il cuore era gonfio di gioia, lì è crollato il mio castello di carte.

In un istante la mente è andata ai momenti perduti quando rientravo in fretta per raccontare la mia giornata, per condividere i miei migliori momenti, le soddisfazioni.

Ora c'è solo una fredda stanza vuota ad aspettarmi.

Sono questi i momenti in cui la solitudine è insopportabile, i giorni storti, quelli li posso sopportare.

 
 
 

Oro dal fango

Post n°63 pubblicato il 04 Dicembre 2012 da c.pablo1973
 

 

Un uomo andò un giorno dal suo signore e chiese un aiuto.

Voleva qualcuno che credesse in lui, disse: “Signore, mi sento solo dammi una donna che mi ami e creda in me, vedrai che ti compenserò, diventerò un uomo migliore. Ti renderò fiero di me.”

Il signore gli mando la donna.

Lui mantenne fede ai suoi propositi e realizzò le sue opere migliori.

Trascorse molto tempo, la vita procedeva le soddisfazioni continuavano a venire.

Ma un giorno, l’uomo mentre tornava a casa da un viaggio che significava forse il punto più alto della sua parabola terrena, l’apice della sua carriera, si trovò davanti a una catastrofe, non lo riguardava direttamente, era molto distante dalla sua vita. Vide aerei che colpivano palazzi, vide torri che crollavano ed ebbe un presentimento funesto.

Un brivido lungo la schiena, sentì la sua ascesa terminare e per quanto si sentisse ancora molto in alto ebbe la sensazione di incominciare a precipitare. E così fu, dapprima impercettibilmente poi sempre più velocemente, la sua caduta verso quello che era un tempo.

Nel momento in cui aveva più bisogno di ciò che il suo signore gli aveva dato, il signore glielo tolse. In un attimo.

Pensò come potrò da solo fare ciò che ho potuto fare solo con l’aiuto del mio signore?

Perché invece di aiutarmi mi ha tolto ciò che mi aveva dato?

Potrò continuare a credere in lui a sperare?

La prova gli parve troppo grande, la sua mancanza di fede lo lasciava indifeso e moribondo.

Ci si può sollevare da soli? Ritrovare il coraggio di vivere, scommettere sul futuro quando si rimpiange il passato e si detesta il presente.

È questa la prova che ci chiede il nostro signore?

Trovare l’oro in mezzo a un mare di fango

 

 
 
 

segni sulla pelle

Post n°62 pubblicato il 21 Novembre 2012 da c.pablo1973
 

Cicatrici

Guardò la mia pelle nuda,

cambiò espressione nel vedere i segni profondi sulla mia pelle, le mie cicatrici,

cercò di parlare ma l’aria non usciva dalla sua bocca.

La guardai, specchiandomi nei suoi occhi,

neri e profondi e le dissi:

“No, non chiedermi.”

“Le cicatrici fanno parte di me,

sono la mia storia,

non mi rendono né migliore né peggiore

sono il segno di cosa ho passato, 

da quello che sono stato 

a quello che ho scelto di diventare.”

D.K.

 

 
 
 

Istanti

Post n°61 pubblicato il 16 Novembre 2012 da c.pablo1973

 

Tutto l’oro del mondo non vale sentirsi amato un solo istante .

Ma un solo istante sentendosi amati non potrà mai bastare.

 

 
 
 

D.K.

Post n°60 pubblicato il 02 Novembre 2012 da c.pablo1973
 

 

 
 
 

Un oceano dentro di me

Post n°59 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da c.pablo1973
 

Davanti ad un mare sconfinato, ho chiuso gli occhi ed ho sognato di sentire ancora la terra sotto di me, appoggiare ancora una volta il capo tra i suoi dolci colli, di sentirmi abbracciato da lei, sentirne il calore, odorare il suo dolce respiro .
Aprendo gli occhi l’oceano non era più davanti a me, mi era entrato dentro.

D.K.


 
 
 

fugacità

Post n°58 pubblicato il 02 Ottobre 2012 da c.pablo1973
 

 

Stavo pensando che anche le giornate più belle, come ieri ad esempio, quando anche una cosa semplice come una corsa in collina in buona compagnia assume per noi un valore particolare, ci sentiamo in pace con il mondo e, oserei dire, felici. Queste giornate hanno però una sorta di retrogusto amaro; è la fugacità del momento.

Si, come un bambino al Luna Park che anche mentre si diverte non riesce a distogliere il pensiero dal fatto che il giro finirà e non ce ne sarà un altro, è nel mio caso, la disillusione di chi ha provato la felicità e l’ha perduta.

Si può tornare a essere ingenui, cercare di credere a una felicità duratura, una specie di giro in giostra infinito? O, forse devo imparare , nuovamente a non guardare la fine del giro e pensare solo a godermi il momento?


 

 
 
 

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