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Associazione Nazionale Marinai Italia

 

 
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Tempesta Mar Nero – In mare migliaia di tonnellate di gasolio e zolfo

Post n°3 pubblicato il 13 Novembre 2007 da vixsinex27
 

Onde alte fino a 5 metri. Si teme un grave disastro ambientale, dopo l'affondamento di una petroliera e di quattro mercantili
 Una tempesta di inusitata violenza si è oggi abbattuta sulla regione del Mar Nero con venti a oltre 100 chilometri orari e onde alte cinque metri che hanno spezzato una petroliera in due tronconi e fatto colare a picco quattro mercantili in una catena di incidenti che ha fatto gridare alla catastrofe ecologica.
Nella zona colpita dello stretto di Kerch, che collega il Mare di Azov e il Mar Nero, in rapida successione sono finite in acqua tra le 1.300 e le 2 mila tonnellate di gasolio fuoriuscite dalla petroliera russa “Volganeft-139” e migliaia di tonnellate di zolfo trasportate dai mercantili russi Nakhitchev, Volnogorsk e Kovel, questi ultimi spinti l’uno contro l’altro dalla furia della bufera.
Inoltre, sono in fondo al mare anche le 5.600 tonnellate di materiali ferrosi che erano nelle stive della quarta nave affondata, un mercantile georgiano che si è inabissato non lontano dal porto ucraino di Khersones, in Crimea.
Finora mancano all’appello oltre 20 marinai della Nakhitchev e del cargo georgiano. Tutti gli altri, compresi gli 11 uomini dell’equipaggio della petroliera, sono stati tratti in salvo dai soccorritori partiti dal porto russo di Kavkaz nonostante le proibitive condizioni meteo.
La portata dei danni provocati all’ambiente da gasolio e zolfo, un mix potenzialmente devastante, non è ancora chiara, ma a parlare di «catastrofe» sono già in molti. Ha usato questo termine anche Oleg Mitvol, il vice-direttore dell’agenzia russa per l’ambiente, Rosprirodnazdor. «Ora potrebbero volerci anni per bonificare l’area – ha spiegato alla Tv 'Vesti-24' – il gasolio è pesante e tende a depositarsi sui fondali».
Commenti preoccupati sono venuti anche dall’Italia, dove il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha proposto «una task force europea anti-inquinamento e di controllo» in coordinamento con i paesi non europei e ha assicurato «la disponibilità dell’Italia» per i soccorsi.
Il maltempo, secondo gli esperti, durerà per altri tre giorni almeno e il bilancio potrebbe non fermarsi a quello pur pesante fatto registrare oggi.
Secondo la capitaneria di porto di Kavkaz, ci sarebbero altre navi in difficoltà. Un’altra petroliera, la 'Volganeft-123', stamane è stata investita da un’ondata talmente poderosa da subire uno squarcio nella chiglia. Un funzionario russo ha assicurato tuttavia che le cisterne non sono danneggiate e che non vi sono fuoriuscite.
«Il problema ambientale è serio e non solo per gli idrocarburi», ha commentato Silvio Greco, direttore scientifico dell’Istituto per la ricerca applicata al mare del ministero dell’Ambiente (Icram). Lo zolfo trasportato dai mercantili affondati «potrebbe alterare la composizione chimica dell’acqua e diventare velenoso per le specie marine», ha detto. L'ecosistema dell’area è chiuso e complesso e per il Mar Nero, ha osservato, «non è sicuramente una bella giornata».

 
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« A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici! »

 

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