Creato da annafotino7 il 21/03/2010
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stranieri

Post n°33 pubblicato il 13 Settembre 2013 da annafotino7

stranieri in Italia

Stamattina è venuta a trovarmi Souad. E' una donna tunisina che viveva fino a tre mesi fa in Italia con la sua famiglia. Mi aiutava una volta la settimana nel governo della casa e non dico faccende domestiche perchè Souad sapeva fare di tutto eliminandomi tutti i piccoli problemi ad essa inerenti, compresi i problemi tecnici del computer. Una persona eccezionale. Lavorava in tanti altri posti compresa la mediazione culturale in Comune, presiedeva il consiglio d'istituto di una delle figlie, si occupava dei ragazzi con amore, pazienza e fermezza. Il primo dei suoi figli, Omar, è morto per un grave incidente statale ai primi di giugno. Era un ragazzo bellissimo, orgoglioso e amichevole. In ospedale sono venuti a trovarlo ragazzi di tutto il mondo, conosciuti in Italia e in Tunisia.

Per Souad la morte di questo figlio ha comportato un cambio della vita. E' tornata in Tunisia con le ragazze dicendoci addolorata che non sarebbe tornata perchè la improvvisa mancanza di un figlio ti cambia la vita.

Stamattina, come dicevo ho sentito suonare al cancello condominiale: era Souad. E' tornata, ma non sa neanche lei se, curate le  questioni burocratiche residue deciderà di restare o di tornare per sempre in Tunisia.

Perchè è così che si sentono gli immigrati che hanno soggiornato a lungo in in paese occidentale:legati a quel paese ed estranei nel proprio, in sostanza doppiamente stranieri.

Vorrei che il nostro Paese fosse accogliente e solidale e che gli stranieri perbene come Souad si sentissero a casa loro.

Non basterà cacciare la lega dal panorama politico. Bisognerà anche ricostruire un tessuto sociale che da più di venti anni non riconosco più come mio proprio. Straniera anch'io. 


 

Bozza n. 2

 
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gli alterni opportunismi

Post n°32 pubblicato il 10 Luglio 2013 da annafotino7
 

La destra di Berlusconi (e quella di Bossi) nei pontificati precedenti a quello di Papa Bergoglio, non hanno mai criticato il Vaticano, anzi hanno colto ogni occasione per tributare deferenze e vicinanza all'altra sponda del Tevere. Era perchè mai da quella parte si era levata una voce per stigmatizzare i comportamenti di Berlusconi e Bossi? O perchè le voci vaticane spesso ingerendosi nella politica nazionale (vedi per esempio le pronunce contro la legge sulla procreazione assistita), costituiva un vantaggio per la visione  di cui è portatrice la destra? Ora quella stessa destra ha scoperto il proprio senso critico nei confronti guarda caso di un Papa che fa il Papa, cioè il suo mestiere: alza una voce forte sulle responsabilità delle morti di innocenti e disgraziati fuggiti per trovare un ristoro alle loro vite grame e perseguitate nei loro paesi. Dice a voce alta, a chi si dice credente e ai non credenti che gli uomini sono uguali e che la solidarietà è un dovere prima che una carità. Caino, dov'è tuo fratello?

Il leghista Boso, i cui meriti i più sconoscono, afferma "sono contento se affonda un barcone". E' contento se decine di uomini muoiono per il sogno modestissimo di trovare accoglienza in un paese dove esiste un Boso.

 

 
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QUEL LICENZIAMENTO INGIUSTO E QUEL DOLORE PROFONDO

Post n°31 pubblicato il 01 Luglio 2013 da annafotino7

la lettera di un lettore del venerdì a Michele Serra sul Venerdì di Repubblica (1319 28 giugno 2013) ha introdotto una nuova parola per descrivere lo scoramento, il disagio, il senso di frustrazione di una persona da sempre di sinistra che vede questa sinistra diventare man mano altro da se stessa e da lui, potrei aggiungere da noi: dolore. Una parola grave, pesante, che dovrebbe far riflettere, se ne è ancora capace, la sinistra. Tutta la sinistra. Scrive il lettore (Guido Cosimo - Milano) "Caro Michele serra .....si sarà accorto che non sono abituato a scrivere, ma questa lettera mi è servita a tirar fuori un pochino del dolore che sto provando in questo momento ...." La moglie di questo lettore, che lui definisce con amore e tenerezza lavoratrice (tra le altre) seria e laboriosa, non incline a compromessi e con un alto senso morale, licenziata (con altre) senza una vera necessità, solo per delocalizzare alcuni comparti: una ingiustizia e una mancanza di responsabilità sociale. Come meglio avrebbe potuto rendere il sentimento che assale chi vive queste situazioni e i loro cari se non con la parola dolore? Un dolore ancora più inaccettabile se la tua parte politica, quella nata per combattere appunto i diritti dei lavoratori, il lavoro e la società, sembra sorda al richiamo delle sue radici e a quello di chi, nonostante tutto mantiene ancora un briciolo di speranza che, dice ancora Guido Cosimo, sentiamo più per senso del dovere...e per dignità nei confronti delle nostre due figlie..

 
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Grillo e gli altri

Post n°30 pubblicato il 22 Giugno 2013 da annafotino7

Grillo, per me, che amo la lingua italiana, il bel parlare, i pensieri profondi e tutto ciò che ha a che fare non con l'accademia del linguaggio, ma con il suo stile, aveva esordito malissimo. Quel Vaffa day era peggio del dito medio di Bossi, dei gestacci dei leghisti e dei loro emuli di qualsiasi appartenenza. Perciò, nonostante che qualche arruffato pensiero a beneficio della collettività e qualche urlo contro il malaffare nel Parlamento e fuori, non mi dispiacessero, non sono mai riuscita a provare simpatia per lui. Il conformismo non c'entra nulla (obiezione comune). C'entra quello che Moretti in un ormai vecchissimo suo film, dichiarava: chi parla male pensa male. Per approfondire il pensiero, infatti, occorre uno sforzo letterario, bisogna cercare le parole, essere attenti a che non si prestino ad equivoci. E' un lavoro forte per la mente, un approccio al rispetto per gli altri, che devono capire e interpretare. Un lavoro culturale. La semplificazione, oltre che la volgarità del pensiero breve, per non dire superficiale tocca gli istinti non il sentimento. E a lungo andare abbassa il livello culturale di un popolo, ma anche la sua etica e , non per ultimo, il suo senso estetico.

 
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Miriam Mafai - la ragazza rossa

Post n°29 pubblicato il 05 Marzo 2013 da annafotino7
 

Ho terminato di scrivere un piccolo testo per rendere omaggio a Miriam Mafai, giornalista, scrittrice, saggista, scomparsa il 12 aprile 2012.

Il testo sarà distribuito gratuitamente il 15 marzo in occasione della giornata che il comitato soci della Coop le ha dedicato nell'ambito delle rievocazioni dell'otto marzo.

E' un appuntamento al quale vi invito a partecipare numerosissime.

 
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