stranieri in Italia Stamattina è venuta a trovarmi Souad. E' una donna tunisina che viveva fino a tre mesi fa in Italia con la sua famiglia. Mi aiutava una volta la settimana nel governo della casa e non dico faccende domestiche perchè Souad sapeva fare di tutto eliminandomi tutti i piccoli problemi ad essa inerenti, compresi i problemi tecnici del computer. Una persona eccezionale. Lavorava in tanti altri posti compresa la mediazione culturale in Comune, presiedeva il consiglio d'istituto di una delle figlie, si occupava dei ragazzi con amore, pazienza e fermezza. Il primo dei suoi figli, Omar, è morto per un grave incidente statale ai primi di giugno. Era un ragazzo bellissimo, orgoglioso e amichevole. In ospedale sono venuti a trovarlo ragazzi di tutto il mondo, conosciuti in Italia e in Tunisia. Per Souad la morte di questo figlio ha comportato un cambio della vita. E' tornata in Tunisia con le ragazze dicendoci addolorata che non sarebbe tornata perchè la improvvisa mancanza di un figlio ti cambia la vita. Stamattina, come dicevo ho sentito suonare al cancello condominiale: era Souad. E' tornata, ma non sa neanche lei se, curate le questioni burocratiche residue deciderà di restare o di tornare per sempre in Tunisia. Perchè è così che si sentono gli immigrati che hanno soggiornato a lungo in in paese occidentale:legati a quel paese ed estranei nel proprio, in sostanza doppiamente stranieri. Vorrei che il nostro Paese fosse accogliente e solidale e che gli stranieri perbene come Souad si sentissero a casa loro. Non basterà cacciare la lega dal panorama politico. Bisognerà anche ricostruire un tessuto sociale che da più di venti anni non riconosco più come mio proprio. Straniera anch'io. |