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AMORE DI GESU'

Nella Santissimo Eucaristia

 

 

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VOCAZIONE

Post n°2 pubblicato il 06 Febbraio 2016 da kamum
 

 

Il cammino che porta a comprendere il "sogno" che Dio ha per ciascuno di noi, per quanto affascinante, non è mai facile. Ostacoli se ne incontrano sempre: possono provenire da noi o dagli altri, dalle nostre paure o anche dalle diverse situazioni che ci si trova a dover fronteggiare. In ogni caso, nelle mani di Dio questi ostacoli non sono altro che opportunità che ci vengono offerte per dimostrargli il nostro amore.

Ai piedi della Croce il nostro SI all'Amore

Ci sono, tuttavia, alcune difficoltà che accomunano tutti, specialmente all'inizio del cammino, quando la nebbia è ancora molto fitta e di luce ne arriva quel tanto che basta a mettere in moto il desiderio di cercare. È un momento delicato, in cui i giovani hanno estremo bisogno di essere sostenuti. Noi incontriamo spesso diversi gruppi in parlatorio. Nel contatto con loro si colgono alcune costanti. Da una parte emerge chiaramente la ricchezza interiore e un'enorme sete di amare ed essere amati. Dall'altro lato, però, hanno spesso assorbito dal mondo in cui sono immersi (famiglia, scuola, società, mezzi di comunicazione...) un'idea del tutto sbagliata di cosa sia in verità questo amore. Lo confondono con il sentimento; lo desiderano eterno, ma non sanno pensare alla definitività di una scelta che sia per tutta la vita; lo vorrebbero totale, ma nessuno ha mai loro insegnato che ciò significa sacrificio. In una parola: vivono una scissione profonda, che si riflette poi in tutti gli ambiti della vita; e nel rapporto con Dio si ritrovano le medesime contraddizioni.
Ma c'è anche un altro scoglio difficile da superare: quello della rinuncia alla propria autonomia. Viviamo in un mondo che esalta al massimo l'affermazione di sé, in cui l'accento viene posto sulla libertà intesa come autonomia assoluta di decidere della propria vita; in pratica l'individuo diventa norma a se stesso. Di tale cultura, volenti o nolenti, siamo impregnati tutti. Per questo il donazione totale che, se richiede di abbandonare tutto, è perché il Signore si è già impegnato per primo a dare tutto.
Quest'analisi, tanto frettolosa quanto insufficiente, fotografa solo un dato di fatto. Non intendiamo dire con ciò che i ragazzi di oggi siano peggiori di quelli di ieri, questo proprio no! Solo hanno bisogno di guide, di maestri che si pongano al loro fianco, che siano autorevoli per la vita che conducono e dei quali si possano fidare. Se trovano educatori così, sono disposti a seguirli ovunque, come dimostrano ampiamente gli incontri di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI con la gioventù di tutto il mondo. E questo discorso vale anche per la scelta vocazionale. Se i ragazzi incontrano sulla loro strada dei consacrati convinti, gioiosi e - quindi - credibili, sono veramente disposti a mettersi in gioco con tutto l'entusiasmo di cui sono capaci.

 

 

 
 
 
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