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Il mio reso conto

Post n°855 pubblicato il 26 Dicembre 2015 da diddleangel

Vigilia di Natale: parte con un cielo nuvoloso... Spero in qualche fiocco mentre ritorno da messa da sola... la chiesa è piena ma nessuno si sbilancia per accompagnarmi a casa... è Natale e non devo pretendere troppo. Arrivo a casa dove mi aspetta tanto cibo, mi conquistano in primis dei bocconcini di formaggio molle con sopra le spezie e poi una buonissima spaghettata ai frutti di mare. Per l'occasione non poteva non mancare il panettone Sem; una vera bomba. Come ogni anno alla TV davano “” Pochi regali sotto l'albero ma belli: un profumo delizioso, una radio sveglia e un libro che rileva molto. Mattina di Natale: apro gli occhi, vedo una luce intensa... non sono ubriaca o forse si... il cielo è sereno ed io sono a terra. La tavola è abbondante ma siamo solo in tre. Le tartine con burro e uova di lombo non fanno per me, meglio una tagliatella al sugo e un arrosto con patate. I dolci di mamma ci son per tradizione. Il pomeriggio sono uscita un po' in giardino, era meglio non uscire per non vedere i disastri del mio cane. Verso sera la magia non è finzione, nel mio lavandino c'è la neve... merito di un frigorifero che doveva essere sbrinato. Invece di parlare con amici e parenti, ho sussurrato desideri ad un blocco di ghiaccio. Oggi è S. Stefano, il cielo è sereno più che mai, sembra una fredda primavera. Non c'è nemmeno una nuvola, temo che è tutto dentro di me. Dovrei capire la situazione, oggi e S. Stefano e mio fratello andrà a casa di Ste a festeggiare il suo onomastico con i suoi parenti. Ste è un ragazzo autistico. Dovrei capire perché sono una volontaria ma invece sono arrabbiata. Purtroppo non riesco a comprendere perché devo stare sola senza neanche un parente e gli altri invece, devono avere tutti gli affetti di questo mondo. E io resto sola SEMPRE!. Oggi si mangia brodo e arrosto. Verso le 16,15 ero in cucina a leggere e ho visto un piccolo passerotto che è atterrato in balcone, forse sapeva che mi sentivo sola e mi ha regalato un sorriso. E così finisce il mio S. Stefano con poca tristezza, voglia di leggere, imparare e scrivere... Domani sarà un giorno talmente nuovo che dimenticherò la tristezza di oggi.


 
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