Creato da: nye.oldham il 19/06/2011
storia, arte, letteratura e scienze

 

 
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Francesco De Sanctis,la storiografia letteraria

Post n°160 pubblicato il 15 Luglio 2016 da nye.oldham

"Francesco De Sanctis(1817-1883) è il fondatore della storiografia letteraria italiana.Stostenitore dello stretto legame fra storia letteraria e storia civile,egli fu in parte riferimento per Benedetto Croce(1866-1952) e in seguito,attraverso la riflessione di Antonio Gramsci(1891-1937),di critici novecenteschi di impostazione storicistica e marxista".(DeAgostini,"Letteratura Italiana")."Nel suo capolavoro critico,"La storia della letteratura italiana"(1870-71),De Sanctis ricostruisce il grande sfondo storico etico-civile dal quale sorsero i capolavori della letteratura italiana.Le linee di tale svolgimento sono il prodotto di variabili storiche diverse,che non escludono stasi,decadenza o regresso.I primi capitoli della Storia trattano il problema delle origini della letteratura italiana che,favorita per un verso dalla presenza d'importanti centri culturali e di un ceto colto,era però ostacolata dalla persistente divisione linguistica tra la lingua dotta latina e la molteplicità dei dialetti.Dante(1265-1321) rappresentò in questo quadro il culmine d'un duplice processo di sviluppo,letterario e  filosofico-scientifico:La Divina Commedia "è il mondo universale del Medioevo realizzato nell'arte".Ma più di lui influì sulle generazioni successive Petrarca(1304-1374),che aprì la via all'Umanesimo e al Rinascimento.Come Petrarca neppure Boccaccio(1313-1375)fu,secondo De Sanctis,uomo veramente moderno,poichè non seppe andar oltre la cinica e beffarda rappresentazione del mondo medievale ormai morto.Nel '400,Ariosto(1474-1531)suggellò con il suo poema l'evasione nella pura immaginazione letteraria.Il solo,vero uomo moderno fu,per De Sanctis,Macchiavelli(1469-1527),scopritore della scienza politica.Così, mentre da Tasso(1544-1595)a Marino(1569-1625)si prospetta la crisi di valori dell'Italia,sull'altro versante gli isolati e i perseguitati(da Bruno a Sarpi a Giannone a Vico)additano o preparano la rinascita nazionale,che si annuncia pur contradditoriamente,in Goldoni, Alfieri e Foscolo,per compiersi con Manzoni e Leopardi,nei quali essa si accompagna a vera grandezza di creazione letteraria"(De Agostini,"Letteratura Italiana")

 
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