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la mia vita è tutta qui. ormai vissuta nell'assenza di te....

 

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persa nel nulla telematico...

Post n°139 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da anthea40

ieri sera ti avevo scritto un'altra mail che si è persa nel nulla telematico.. era  piena di dolore e disperazione .Perdonami amor mio ma a volte è cosi difficile chiudere fuori questi sentimenti, è cosi difficile fare finta che va bene cosi, che anche vederti per pochi attimi possa darti la forza di aspettare fino al mattino dopo che con certezza porterà in dono il suono della tua voce calda. Ancora più difficile a volte è il non sentire il dolore provocato da questa vecchia amica che stringe il cuore ma non lo stritola, fa male amor mio.. veramente male. Ieri sera sono tornata e mi sono ritrovata a preparare una cena che non era per te; mi sono seduta a tavola ma tu non c'eri e la realtà mi ha sbattuto con forza una porta in faccia... Due domande da ieri sera stanno veleggiando nel mare dei miei pensieri: Quando, amor mio? Avremo mai una quotidianità da vivere insieme io e te? Io mi guardo intorno riconoscendo le mura di questa abitazione, ci sono cose e dettagli che ho creato io, cose comprate nel corso degli anni ma sono solo cose in una casa che spesso è fredda e gelida perché quando torno non trovo te ad aspettarmi. Un po' di tempo fa provavo un altro genere di dolore, ma c'era la speranza a sostenermi.. una folle speranza che tu ritornassi in una maniera o nell'altra a far parte della mia vita che in quel momento era devastata dall'assenza di te. Quella folle speranza che in qualche modo mi ha tenuto in vita, che mi ha permesso di sopravvivere alla tua assenza, che mi ha permesso di scrivere un blog che arrivasse a te, che non mi permesso di dimenticare, ma di alimentare i ricordi di un amore infinito vissuto intensamente. Volevo più di ogni altra cosa che i miei scritti arrivassero a te, perché in fondo al cuore sapevo che mettere a nudo la mia anima lasciando libere le dita, trasformare in parole scritte per svariati post  i ricordi, i dolori del cuore, i voli pindarici di un'anima che ha bisogno d'amore. Scrivere, scrivere, scrivere senza mai abbandonare la folle speranza che il mio blog potesse sciogliere il ghiaccio del tuo cuore, abbattere quell'altissimo muro di cinta che avevi eretto intorno a te. Metaforicamente ho cavalcato nelle notti per raggiungere il tuo castello, non so quante volte, né quante volte mi sono fermata li ad aspettare che tu apparissi. Ho viaggiato in carrozze scomode che mi hanno portato nei luoghi dove c'era un ricordo di noi da rivivere, sempre sperando che per un assurdo scherzo della vita tu trovassi li a rivivere il nostro amore. Sempre sostenuta dalla folle speranza di un tuo ritorno accanto a me. Adesso so che anche tu facevi le stesse cose...  Io non so chi devo ringraziare, quale dio maggiore o minore ha fatto si che tutto questo sia avvenuto, chi o cosa ha reso possibile il fatto che tu  adesso sei con me, a riempirmi la vita di un amore folle e smisurato, ho te a rendermi felice negli attimi vissuti insieme. Sei tu che mi fai volare in alto portandomi in cieli sconosciuti in alto fra le nuvole. Sei tu che ti prendi cura di questa donna che fra le tue braccia diventa quello che permetto solo a te di vedere. Adesso ho tutto questo, ma c'è il dolore atroce provocato dall'incertezza del nostro futuro insieme; provocato dal non sapere quando, come o se.... Ecco perché a volte io non riesco proprio a chiudere fuori questi sentimenti, ecco perché non riesco ad allentare la stretta di quella manina d'acciaio. E poi c'è la gelosia, quella che prende a morsi il tuo cuore, quella che prende a pugni lo stomaco, quella che ti fa mordere le labbra, quella che ti fa conficcare le unghie nella pelle fino a sanguinare. L'assurda gelosia che sappiamo benissimo di non dover provare se vogliamo avere qualche speranza di mantenere intatta la nostra salute mentale. La gelosia araba, siciliana, turca... una subdola malattia che si insinua sotto pelle e lentamente corrode... Gelosia del nostro quotidiano che dobbiamo dividere con persone diventate quasi estranee. Quando parliamo di quello che ci accade, di quello che facciamo o delle cose che facciamo per la casa o la famiglia proviamo quella gelosia atroce che devasta tutti i nostri buoni propositi, che fa crollare quel castello di carte col seme cuori costruito con tanta attenzione e diligenza. Poi c'è un dolore misto a rabbia provocato dal fatto che tutte le nostre azioni sono regolate dalle persone che ci stanno intorno. Il vederci quando tutto ma proprio tutto coincide con gli impegni degli altri... ma quello che fa male veramente e il non poterci sentire quando ne abbiamo voglia, il non poterci vedere quando abbiamo bisogno di " tornare a casa", il non poterci dire buongiorno appena svegli o dirci buonanotte prima di addormentarci abbracciati... ma forse tutto questo vorrebbe dire vivere insieme. Tutto questo amor mio mi ha fatto compagnia ieri sera e anche stamattina e a quelle due domande non ho saputo dare risposta. Con tutto quello che ho nel cuore. Anthea


 

 
 
 
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