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Allergie (di Luca Soattin)

Post n°7 pubblicato il 29 Aprile 2007 da Dalu_Biotech

La Primavera è la stagione delle allergie; prendiamo quindi in esame cosa succede durante una reazione di ipersensibilità di tipo I, conosciuta come atopia.

Per prima cosa è bene identificare l’agente scatenante la reazione allergica: gli allergeni.

L’allergene possiede particolari caratteristiche: deve essere una proteina ad attività enzimatica; solitamente questa classe di molecole è inserita nelle proteasi cisteiniche, cioè proteine che hanno un’attività proteolitica a livello dell’amminoacido cisterna. Questa attività determina la scissione, per esempio, delle occludine, componenti intracellulari delle giunzioni strette presenti negli epiteli, ma soprattutto inattivano il recettore CD25 presente sui linfociti T H linfociti TH2. Gli allergeni più comuni responsabili delle reazioni allergiche sono: DerP1 (dermatophagoides), papaina, chimopapaina, e subtilisina.1 (T helper di tipo 1) promuovendo quindi una risposta dei

L’ipersensibilità immediata è una reazione che interessa la vascolatura e la muscolatura liscia, la sua manifestazione è il risultato di precedenti incontri dell’organismo con l’allergene.

Tornando ai linfociti… la sottoclasse dei T 2 dirige la sintesi di particolari anticorpi; le immunoglobuline ad isotipo e: IgE, mediante il rilascio di IL-4 e IL-3 (interleuchine). Le cellule producenti le IgE sono i linfociti B; nei soggetti atopici (allergici), la loro produzione raggiunge alte concentrazioni plasmatiche. I livelli normali di IgE sono 0,1-0,4 mg/mL, mentre i livelli serici patologici arrivano fino a 1mg/mL.

Linfocita B (figura in coda, plasmacellula)

Quando gli allergeni raggiungono i tessuti connettivi di un soggetto atopico, le IgE legheranno selettivamente il loro antigene, in questo caso l’allergene. Particolari cellule presenti nel connettivo, i mastociti, espongono sulla membrana cellulare recettori proteici che legano una porzione delle IgE, l’Fc (frammento cristallizzabile dell’immunoglobulina): l’FceRI. Il legame di due IgE con il proprio recettore determina il rilascio di diverse sostanze nell’ambiente extracellulare attraverso una complessa trasduzione del segnale.

L’allergene reagisce con due IgE adiacenti legate ai recettori Fc sul mastocita. In conseguenza di questo, dalla serina-proesterasi si forma la serina-esterasi, che converte la fosfatidilserina in fosfatidiletanolammina (PE). La PE viene mutilata a fosfatidilcolina (PC) che facilita il flusso attraverso la membrana di ioni Ca      facilita la degranilazione agendo sugli enzimi che controllano la contrazione dei microfilamenti, sospingendo i granuli verso la membrana e portando, dopo fusione delle due membrane, alla degranulazione.attiva la fosfolipasi A2 che promuove la rottura della fosfatidilcolina in lipofosfatidilcolina e acido arachidonico, metabolizzato in seguito attraverso le due vie della ciclossigenasi e lipossigenasi per formare prostaglandine e leucotrieni. Inoltre il flusso di Canella cellula. L’aumento del Ca

immagine

Le sostanze rilasciate hanno un preciso effetto sui tessuti, tipico delle reazioni di ipersensibilità immediata: le ammine vasoattive determinano vasodilatazione e contrazione della muscolatura liscia, le proteasi danno tissutale, le prostaglandine procurano vasodilatazione, i leucotrieni costrizione della muscolatura liscia, in fine le citochine (TNF, tumor necrosis factor) dirigono una forte infiammazione ed il reclutamento leucocitario. I mastociti rilasciano ancora Il-5 responsabile dell’attivazione degli eosinofili. 

E’ stato ormai provato che le reazioni allergiche trovano riscontro nella mutazione di particolari geni che alterano il funzionamento dei loro prodotti.

Questo argomento verrà preso in esame prossimamente.

Mastocita (figura sopra, sono visibili numerosi granuli) 

immagine

 

 
 
 
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