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"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

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"OGNI VOLTA"

Post n°350 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da bargalla

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Dopo quasi vent'anni di silenzio radio, una storica emittente locale ha ripreso a trasmettere irradiando nell'etere la musica degli anni miei ruggenti, anni settanta e ottanta, anni che sanno di mare, di scuola (di seminario) e d'amore; anni di grandi scoperte e di grandi, prime, impacciatissime conquiste, di cocentissime cotte e di crude, brucianti delusioni. Anni in cui tutto aveva l'agrodolce sapore del proibito, retaggio di una formazione clericale fortemente misogina e sessuofobia, che ha cercato di rubarmi, senza riuscirci, anche l'Anima.
Mi sono sintonizzato casualmente sui megahertz nel fondo scala di una frequenza modulata dal "caso" anche se a volte ho l'impressione che anche il "caso" smette di essere propriamente tale per diventare fatalmente "causa" motivo scatenante di una reazione a catena che inevitabilmente scinde e frammenta i mai sopiti ricordi deflagrando improvvisa nel monotono bel mezzo della vita di sempre.

Se non erro c'è un fenomeno junghiano definito "sincronicità" che rende certi avvenimenti esterni, per così dire affini agli stati d'animo che in quel preciso momento si stanno provando e li caratterizza con l'aiuto più o meno determinante di un libro che si apre ad una certa pagina o con un brano musicale che si offre sorprendentemente all'ascolto.
Riascoltare la musica degli anni miei più belli, trasmessi da una radio che li "passava" su richiesta per dediche da "cuore-amore" è come ritornare al...futuro di un tempo in cui purtroppo non c'è più il modo di coniugarlo all'indicativo, ma solo al condizionale o al congiuntivo di un passato che ritorna sulle frusciati note di un long playing in vinile che tristemente gira, rassegnato, al pensiero di quello che sarebbe potuto essere e non è stato.
Un'operazione "nostalgia" che porta il nome di una donna, Nadia, che dal passato mai passato ritorna dolcemente con le fattezze di una sirena, per incanto nasce dalle onde sonore e vola leggera sulle note dei dischi che insieme ascoltavamo e che ora risuonano quasi per magia da una radio sopravvissuta all'oblio, quasi a voler riannodare l'invisibile filo delle emozioni più belle legate indissolubilmente all'unico Bene che davvero mi appartiene: il ricordo e il desiderio di un Amore che brucia e perennemente si alimenta col "pathos" di sempre.
Un procedere a ritroso nella memoria, cercando di indovinare i titoli dei brani che forse anche tu in questi giorni stai ascoltando, magari senza più pensare a quel Vasco Rossi, ormai d'annata, che fece da sottofondo alla tua "prima volta".
Ricordi? Tutto avvenne per Amore e per scelta il giorno di un San Valentino e per ironia della sorte c'era uno dei pochi brani soft di "una vita spericolata" che per me ora si trascina stancamente nel grigiore quotidiano, per colorarsi d'arcobaleno solo quando sento un brano che le radio dovrebbero inserire più spesso nelle loro scalette musicali.
Stamattina ho fatto una cosa da "tempo delle mele" quasi rispondendo ad un impulso dettato dal bisogno affettivo di sentirti almeno col pensiero ancora mia.
Sapendo che quella era la radio che già ascoltavi, ho sperato che tu a distanza di anni fossi di nuovo in sintonia, anche con me, e ho mandato il più classico degli sms per chiedere di riascoltare "ogni volta che viene giorno, ogni volta che ritorno ogni volta che cammino e mi sembra di averti vicino...ogni volta che non c'è, proprio quando la stavo cercando, ogni volta, ogni volta quando...ogni volta che non guardo in faccia a niente e ogni volta che dopo piango, ogni volta che rimango con la testa fra le mani e rimando tutto a domani."

 
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