Creato da: ossimora il 20/10/2004
ma c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
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Post n°2460 pubblicato il 15 Aprile 2025 da ossimora
Isabel Allende Il vento conosce il mio nome Feltrinelli Questo romanzo della Allende prende il via dall'Austria negli anni prima della seconda guerra mondiale . Samuel Adler è un bambino ebreo che in pochissimo tempo vede franare tutta la sua vita serena ; viene separato dalla sua famiglia ( che non rivedrà mai più perchè sterminata in un campo) e mandato in gran Bretagna assieme ad altri bambini per essere salvato dalla furia nazista . La famiglia che lo accoglie lo fa studiare anche la musica che ama tantissimo e che diventerà la sua professione, la sua vita e lo porterà negli Stati uniti alla ricerca del Jazz che tanto amava , Stati Uniti nei quali incontrerà la moglie Nadine , donna estroversa e molto particolare che lo farà uscire dalla sua introversione . Tante storie si intrecciano, in realtà col passare degli anni . C'è un contrappasso fra l'emigrazione e la salvezza del bambino ebreo Samuel e quella di Anita , bambina salvadorena fuggita dalla condizione di perseguitata nel suo paese , resa orfana dai terribili eventi e restituita a sua volta alla vita da Samuel e da altri che la aiutano e la salvano. I temi affrontati sono quelli soliti della Allende : la lotta alle ingiustizie , il ruolo della donna nel tempo e la sua affermazione al di là del ruoli canonici . La parte iniziale di Samuel bambino ed anche il suo intreccio con la musica nera e con New Orleans mi avevano fatto presagire un avvincente carrellata di persone magnifiche e di spessore come accade nei primi , grandi romanzi dell'Allende , mentre in questo ad un certo punto c'era qualcosa di forzato , un pò caotico nei personaggi e nelle caratterizzazioni poco profondi e rappresentati , anche le parti immaginifiche tipiche della letteratura sudamericana, così affascinanti in altri libri mi sono sembrate più sbiadite. Era entrata negli Stati Uniti attraversando a nuoto il Rio Grande .aggrappata a suo padre :Edgar Cordero .era l'inizio di gennaio del 1982, ventiquattro giorni dopo il massacro di El Mozote. ne parlava raramente. Non lo aveva mai fatto con suo padre perchè lui teneva il suo dolore in una scatola sigillata della memoria ,convinto che solo il silenzio lo avrebbe mantenuto intatto. Le parole diluiscono e deformano i ricordi e lui non voleva dimenticare nulla .Leticia non ne parlava nemmeno con gli americani , perchè nel suo nuovo paese nessuno sapeva niente di El Mozote e se avesse raccontato cosa era successo non le avrebbero creduto .In effetti a mala pena sapevano situare El Salvador su una cartina geografica e le tragedie di quel paese così vicino apparivano loro come una storia antica di luoghi remoti. Ci furono molte operazioni simili negli anni ottanta , durante la guerra civile che durò dodici anni e provocò settantacinque mila morti , la maggior parte assassinati dai militari . Per far fuori i movimenti di sinistra hanno armato , indottrinato, addestrato i militari e finanziato la repressione :la giustificazione era esportare la democrazia , ma abbiamo fatto esattamente il contrario , abbiamo rovesciato democrazie e imposto dittature brutali per difendere gli interessi delle aziende americane". ...separare i bambini dai genitori è orribile, non riesce nemmeno ad immaginare cosa farebbe se gli venisse portato via un figlio .Dice che è una cosa assolutamente antiamericana ""Si sbaglia , è più americana di quel che pensa , Selena . Agli schiavi strappavano i figli per venderli :Alle tribù americane venivano sottratti i bambini perchè fossero "civilizzati" in orribili orfanotrofi gestiti dallo stato :migliaia di questi bambini morirono di malattie contagiose o per denutrizione e non ci sono nemmeno le tombe coi loro nomi " Ha ragione Samuel qui i bambini sono sacri solo quando sono bianchi"
Post n°2459 pubblicato il 08 Aprile 2025 da ossimora
![]() Orso Tosco La controra del Barolo Nero Rizzoli Alla ricerca di nuovi giallisti , in un periodo nel quale mi piace trovare storie avvincenti ho visto questo "Orso Tosco" dal nome improbabile ed ho letto che ha vinto il "premio Scerbanenco "col suo primo romanzo, importante riconoscimento per i giallisti . Romanzo giallo mi sembra la definizione più corretta visto che in questa storia fortemente caratterizzata dalla ricerca sulle tradizioni della Langa (proverbi, feste , cibo e dialetti compresi) e dalla definizione di protagonisti fortemente caratterizzati tutti con profili particolari , spesso difficili o surreali , come il commissario "Pinguino" in simbiosi con la sua cagnetta Gilda Gildina , col buon cibo ed alla quotidiana ricerca del suo perduto amore Ava , rimasta in stato vegetativo dopo un colpo di pistola. Tanti personaggi ed una storia un pò surreale che si gioca su riti esoterici che vanno a coinvolgere personaggi limite che delinquono in maniera orrenda sacrificando persone marginali e bambini immigrati per riti assurdi . Il commissario riesce a sbrogliare la matassa intricata ed a risolvere il caso. Una scrittura molto apprezzabile pervasa da una certa malinconica capacità d'osservazione. La provincia profonda è una palude , ma solo gli sciocchi pensano alla palude come a un soggetto statico , moribondo. In realtà -e i saggi lo sanno-non vi è nulla di più dinamico della sua apparente immobilità .Non esiste un centimetro di palude che non sia interessato da movimenti impercettibili, disfacimenti e resurrezioni , fioriture, frane ,battaglie e riappacificazioni . Nevio conduce il commissario in una specie di grotta sotterranea fredda e umida .Ma appena la luce la rischiara ,la cavità rivela la reale natura di piccolo paradiso :vini , formaggi e salumi stipati in ogni dove .La triade della gioia , la santa trinità del colesterolo.
Post n°2458 pubblicato il 30 Marzo 2025 da ossimora
Francis Scott Fritzgerald Racconti dell'età del jazz Classici Minimun Fax Fritzgerald ha scritto più di 200 racconti che gli diedero grande notorietà . L'autore li considerava strumenti per far soldi ma anche strumenti d'elezione per sperimentare per i suoi romanzi "maggiori". Questi , riediti da Minimum Fax , tradotti da Culicchia , furono pubblicati per la prima volta nel 1922 dopo essere passati in diverse riviste . Si tratta di undici ritratti dei ruggenti anni 20 ; un 'epoca fatta di spensieratezza , di abiti particolari e bellissimi , sogni di successo , liberazione dei costumi . I racconti contengono però anche anche riflessioni sulla fantasia e la realtà della natura umana . Undici racconti che spaziano dal ritratto della società scintillante ( come il gradevolissimo e divertente "Il posteriore del cammello") a "Porcellana e rosa", storie di conflitti sociali o storie che approcciano alla realtà ineluttabile del tempo che passa in toni fantastici come in "Benjamin Button ". Anche i temi sociali sono affrontati in maniera immaginifica e satirica come nel racconto "Un diamante grosso come l'hotel Ritz ". Alcuni sembrano più giochi di stile e tutti hanno un sapore d'altri tempi . Direi che se si cerca un certo filo logico quello è da rintracciare in una percezione del senso della vita come festa! Anche nei racconti più tetri dove incombe la malattia si percepisce lo spirito del tempo ed il suo personale che tende a passare oltre anche alle disgrazie con una certa leggerezza ma non senza senso storico.
Post n°2457 pubblicato il 25 Marzo 2025 da ossimora
Camilo Jose Cela Premio Nobel per la letteratura 1989 Padiglione di riposo Utopia Un premio Nobel del 1989 del quale non avevo ancora letto nulla. Una lettura intensa anche se naturalmente angosciante trattandosi di un libro interamente basato su lettere e appunti raccolti all'interno di un sanatorio . Lettere , diari , annotazioni dei protagonisti del reparto, definiti quasi esclusivamente attraverso il numero della loro stanza, parole ed emozioni che ruotano attorno alla malattia , al rimpianto, alla speranza. Cela aveva scritto questo racconto /romanzo per una rivista . Fra le stanze e le corsie asettiche di un sanatorio , in un'epoca nella quale la tubercolosi faceva molte vittime anche assai giovani e le cure erano poco più che primitive alcuni degenti affrontano , raccontano la quotidianità rarefatta delle lunghe giornate a riposo , privi di forza , controllati nei parametri vitali , nel peso , con la febbre estenuante e continua , tutto della vita è assediato dalla malattia . Al dolore del corpo che non manca si aggiunge la malinconia , e la nostalgia , tutto si risolve nei pochi metri quadrati della propria stanza , il resto del mondo è lontano , vive , cammina , si muove mentre la condizione dei reclusi è soltanto una danza macabra fra la vita e la morte , un rincorrere i sintomi , i bagliori di speranza , le disillusioni . L'attesa diventa sfiancante compagna quotidiana e acutizza la percezione dell'insignificanza umana. Brutta stagione l'autunno. le foglie degli alberi cadono inesorabili , come su richiamo , dai fusti che le piogge e i venti hanno indurito e il suolo si riveste di una spessa coltre di fogliame che ha tutte le tonalità della morte :il giallo dei canarini ,quello dei limoni, quello del grano , , l'ocra che è così bello da vedere , il terra di Siena che ci fa trasalire ... I vecchi pini , sempreverdi hanno già riposto l'allegro scintillio di Luglio e agosto e sono tornati a vestire il loro funebre abito invernale , il loro saio verde e nero da monaco penitente , da triste flagellante che si macera le carni , solo fino a ieri accarezzate dalle galanti e dolci frate che bruciano con la rapidità di una sigaretta o che svaniscono , eteree e leggerissime , nell'istante in cui avvicinano alle labbra il piccolo calice di liquore.
Post n°2456 pubblicato il 24 Marzo 2025 da ossimora
![]() Lalla Romano Inseparabile Lindau Credo di avere letto parecchio tempo fa altro di Lalla Romano e mi riprometto di riprenderla in mano dato che anche questo breve libro mi ha reso consapevole della sua pregiata scrittura nella quale i profili ed i caratteri delle persone emergono grazie alla raffinata narrazione stessa. Questo "Inseparabile" , trovato riedito da una piccola casa editrice "Lindau"è una storia autobiografica . L'io narrante è una nonna ...( lei ) che attraverso "l'inseparabile " cioè il nipotino , riflette su questa forma preziosa d'amore , sulla crisi di coppia fra il figlio sfuggente e la nuora , sulle nuove relazioni che si avvicendano. Nell'opera vi è una lieve tensione ; aleggia la preoccupazione per le sorti del figlio e del nipote, l'osservazione di entrambi è certamente minuziosa ed attenta , il piccino è fonte di alimento , fiducia di sicura fantasia e di aspettative ma non privo di qualche ansia . L'aspetto interessante di questo breve libro , scritto in capitoli corti e spezzati è il racconto stesso delle piccole vicende quotidiane che accadono al piccolo Emiliano , le sue passioni emergenti , le sue abilità o i malesseri vissuti da lui che generano nella nonna nessun giudizio ma alta intensità , quella che contraddistingue un rapporto emotivamente unico nel saper ascoltare in un insieme di emozioni che rendono addirittura superfluo il capire.
Post n°2455 pubblicato il 23 Marzo 2025 da ossimora
![]() N:21 Veit Heinichen A maglie strette Edizioni e/o ** Nuova scoperta questo giallista , so che le edizioni e/o hanno pubblicato molte sue opere ma non so se avrò voglia di leggere altro. Heinichen è uno scrittore tedesco che vive da molti anni a Trieste e conosce bene le problematiche di una frontiera di questo tipo. Le sue storie sono a metà strada fra il giallo nordico ( algido e poco descrittivo) e quello Mediterraneo ( per ovvia collocazione geografica) . In questo suo "A maglie strette" si mescola l'indagine sull'omicidio di una giovane donna skipper ad una fitta rete di intrighi internazionali strettamente connessi con vicende di confine ed oltre. Tutta la vicenda prende il via dalla fuga di un super ricercato, un trafficante d'armi russo che prima di sparire crea un attentato "sviante" allo scafo di una lussuosa imbarcazione di un magante russo ferma nel golfo di Trieste a causa delle restrizioni verso la Russia stessa. Proteo Laurenti , vicequestore in carica sulla soglia della pensione si trova ad indagare per catturare l'assassino della donna e si trova a districarsi in una rete di politici, funzionari di vario livello , uomini d'affari di dubbia moralità con contatti anche piuttosto lampanti con malavitosi di piccola tacca e contatti nei paradisi fiscali.
Post n°2451 pubblicato il 17 Marzo 2025 da ossimora
N:20 George Simenon La morte di Belle Gli Adelphi *** Avevo deciso di non leggere altro dell’immensa produzione di Simenon dopo il piccolo libro sul suo viaggio ai tropici che avevo trovato scandalosamente etnocentrico e razzista. Questo romanzo invece non è niente male .Certamente non si può ridurre ad un semplice poliziesco ; io l’ho trovato puramente esistenziale , sull’incomunicabilità e lo spaesamento dell’individuo in una realtà gretta , chiusa e provinciale . Un Simenon “americano “ ( in realtà ci ha vissuto 4 anni e gli abitanti di Lakeville, Connecticut non hanno preso affatto bene questa immagini di un luogo asfittico e retrogado). In realtà già le atmosfere , le auto , gli arredi , i bar lasciano pensare ad un Edward Hopper su carta (quei bar lividi dove in una luce crepuscolare sono seduti un uomo ed una donna che bevono senza rivolgersi una parola ). Il protagonista Ashby vive assieme alla moglie Crhistine in una villetta ( una delle tante simili fra loro ) con loro vive da qualche tempo Belle , una ragazza di diciotto anni figlia di un’ amica . Quando Belle viene trovata assassinata nella sua stanza inizia il percorso di Ashby che era in casa , lavorando al tornio e non si accorge di nulla . Lui è innocente ma su di lui si avvia una spirale di indagini, supposizioni , accertamenti . Viene allontanato dalla scuola dove insegnava egli sguardi e le mezze parole del vicinato e dei conoscenti lo fanno scoprire in realtà di essere un emarginato, attraverso un viaggio innescato dentro di lui che lo porterà a cercare espiazione pur essendo innocente . Pian piano è come salire e su un treno in corsa assieme a lui ; l’omicidio funge da detonatore destabilizzante nella vita Di Spencer Ashby. Si ritrova a pensare e poi a fare cose che non appartenevano alla sua vita fatta di tran tran , un’ideale discesa nei panni del colpevole che arriverà ad esplorare imprevedibili esiti. E’ davvero molto bravo Simenon a lasciarci penetrare negli stati d’animo e lo fa in maniera profonda ma pulita ,netta , implacabile e sottilmente penetrante mi vengono in mente autori che pubblicano “tomoni“ di 500 pagine senza riuscire a caratterizzare un singolo percorso interiore o a profilare un personaggio.
Post n°2450 pubblicato il 15 Marzo 2025 da ossimora
N:19 L’equilibrio delle lucciole TEA “Un romanzo potentissimo povero e principesco nello stesso tempo” Antonio D’Orrico Corriere della sera *** Riporto la frese di D’Orrico perché una volta tanto mi trovo d’accordo con le “declamazioni di fascette e lanci giornalistici “che spesso deludono o travisano completamente . Dopo una delusione nella sua vita sentimentale (…un taglia pane con la lama sempre affilata anche per le croste ) Adelaide torna nel paese nel quale è nata . Qui nasce anche la sua passione per la montagna , per una cultura ed una lingua (la cultura occitana -il patois )per una valle ( la val Germagnasca). E’ il borgo Aigo dove la protagonista ritrova Nanà ,novantenne carica di cultura e di misteri della montagna e lassù fra “la bianca”, il vento , le fascine, aleggiano anche le presenze di coloro che non ci sono più ma che hanno lasciato eco della loro vita , tracce che la scrittrice con la sua prosa minuziosa , narrata con dovizia di sensazioni e di particolari ci fa assaporare ed avvicinarsi a questa terra ed a vite che diventano via via familiari. Commovente , delicato e poetico , Nanà si imprime nella mente con le sue antenne di “formichina” che riescono anche a comprendere un amore nascente , i suoi occhiali che scivolano ; il dominio delle piccole cose: le scatole dei bottoni , le ceste della verdura, la scatola delle stoffe , dei gomitoli .I libri con i fiori e le erbe . Le rare preziose fotografie . All’inizio ho un po' faticato fra le frasi in patois (peraltro sempre ben chiarite) e i tanti personaggi in bilico fra il ricordo , la vita e la morte . Molta emozione e qualche lacrima . “La nostra terra non ha ruote: ha piedi , zoccoli, zampe ,ali” “Riconosci un rito anche da gesti condivisi quando non c’è bisogno di raccontarsi le azioni o i compiti . Un rito è uno spazio in cui saia memoria il tuo ruolo e quello dell’altro. Questo accade dove c’è conoscenza reciproca.” “Dal lavoro ricavo la sufficienza ; dal resto finalmente, la ricchezza imponderabile delle piccole cose”
Post n°2449 pubblicato il 07 Marzo 2025 da ossimora
N:18 Serena Dandini C’era la luna Einaudi -BIG *** La scrittura di Serena Dandini è di grande freschezza narrativa , scorrevole e piacevole, si legge in un soffio magari in una mattinata di sole . Non cede alla nostalgia ed al sentimentalismo e tramite un linguaggio diretto e ben articolato , in questo romanzo racconta la Roma ( estendendolo all’Italia in genere ) degli ultimi anni sessanta . Fra la fine del grande ottimismo post bellico e l’inizio dei pesanti anni di piombo. Lo fa tramite la voce , il corpo e lo sguardo di Sara Mei , un’adolescente ginnasiale , raccontando da di dentro , in prima persona le tensioni , le aspettative le paure di una femminilità in formazione in quegli anni nei quali l’Italia non aveva la legge sull’interruzione di gravidanza legale , sul divorzio , l’uso della pillola anticoncezionale era proibito , lo stupro era rubricato come “delitto contro la morale “. Sara e le sue amiche fra primi amori , musica di Beatles ed importanti quanto ineffabili amicizie nelle quali rispecchiarsi ,penetrano quel momento storico , le manifestazioni contro la guerra in Vietnam , le cariche della polizia , la paura . La sorellanza ,la ricerca della propria identità sempre più lontana da molti dei “valori “ delle famiglie viste come ostacolo alla propria realizzazione in un ricercare , ricercandosi fra desideri di affermazione personale . Però la Roma settembrina che si apriva davanti ai miei occhi oltre i finestrini del 58 barrato mi mise subito di buon umore .La Città Eterna , avrebbe detto la Barbieri , grazie a certi suoi trucchi magici riesce sempre a regalare sorprese inaspettate .Il segreto è un superpotere che sfodera quando le va, magari solo in certe stagioni e sotto un particolare taglio di luce , ma se riesci a coglier l’attimo e l’angolazione favorevole può avvenire il miracolo e di botto ti senti felice senza un perché.
Post n°2448 pubblicato il 04 Marzo 2025 da ossimora
N:17 Bernardo Zannoni 25 Sellerio *** 25 è un romanzo che recupera il passaggio , non sempre facile ,di quella linea d’ombra che separa la prima giovinezza dalla maturità ,più o meno attorno ai 25 anni. Già si è scritto in molti di questa zona esistenziale. Si potrebbe definire un romanzo di “formazione “ che traccia gli eventi che si susseguono in meno di una settimana. Gerolamo , Gero , è il protagonista , un inquieto individuo troppo grande per essere giovane e troppo giovane per essere adulto che si trova suo malgrado a vivere situazioni al limite del surreale . Gero , tutto sommato pur trovandosi in situazioni strane o pesanti come la morte della zia /madre , il tentato suicidio dell’amico Tommy , la fuga di Martin e le altre intemperanze del gruppo giovanile del bar definito “gli zombie” che sembrano procedere privi di obbiettivi , mantiene la dritta e cerca di barcamenarsi fra gli eventi lasciando spazi e barlumi di speranza . Il male di vivere diventa a tratti una norma , uno status quo con degli stereotipi non sempre efficaci ;l’insicuro che svolta e decide, l’estroverso fragile, il freddo e contenuto che esplode improvvisamente . Bella però la prosa , ricca e scorrevole con immagini a volte meravigliose ed intuizioni stravaganti che incuriosiscono molto verso questo giovane di cui mi riprometto di leggere il primo libro che ha vinto il Campiello. Da bambino era tutto così facile : non esistevano filtri per il dolore , la paura , la gioia. Ti cadeva tutto addosso ma faceva parte di un percorso necessario .Ora bisognava scegliere una strada , calcolare il tempo .Sbagliare aveva un costo.
Post n°2447 pubblicato il 02 Marzo 2025 da ossimora
N:16 Liz Moore Il dio dei boschi NNE *** E’ il primo libro che leggo di Liz Moore .Un bel thriller, costruito bene . I capitoli , senza spaesare ,rimbalzano in diverse date / eventi dai primi anni 60 alla metà dei 70. ( una cosa molto diffusa in chi come l’autrice in questione insegna e lavora in una scuola di scrittura ) Siamo nei boschi dei monti Adirondack , Stati Uniti , boschi verdissimi , sterminati , pericolosi anche per la presenza di numerosi laghi. Una famiglia di banchieri, i Van Laar , possiede una grande casa in collina , la casa domina anche il campo estivo da essi voluto con edifici per il campeggio estivo di gruppi di ragazzi che ogni anno lo popolano. Escursioni nella natura , conoscenza della stessa, percorsi di sopravvivenza ed amicizia ,feste anche a volte trasgressive , primi amori . In questi stessi boschi i Van Laar hanno perso il loro primo figlio , l’amato erede . Bear scompare a 10 anni attorno alla grande tenuta , forse ucciso e mai ritrovato nonostante le ricerche abbiano spaziato un po' ovunque guidate da gruppi di persone esperte e dal panico assoluto dei genitori. La secondo genita dei Van Laar , Barbara, è nata dopo la sparizione del fratellino , femmina , ribelle , ha 14 anni nel 75 . Convince la madre a partecipare al campeggio annuale nel “campus “ di famiglia e scompare pure lei dando il via ad una ricerca intensa che in qualche maniera riporta alla luce anche le vecchie inchieste sul piccolo Bear . Tanti personaggi , ben caratterizzati , un finale imprevedibile .
Post n°2446 pubblicato il 28 Febbraio 2025 da ossimora
N: 15 Riccardo Meozzi Addio , bella crudeltà Edizioni e/o *** Lo scrittore è un mio concittadino , trentenne ( beato lui) e stasera parteciperò alla presentazione del suo primo romanzo . L’ho letto velocemente proprio per assistervi con maggior consapevolezza .Quando ho chiuso il libro (con un po' di magone) il primo pensiero è stato che il titolo di derivazione /ispirazione Shakesperiana sia perfetto. “Addio bella crudeltà “; una storia “chiusa” , possibile solo in termini circolari , crudele e cruda , ambientata in luoghi non ben connotati , nella metà degli anni novanta del novecento ; potremmo definirlo un “amore un pò tossico”, almeno in parte , che si nutre di passione e potere dell’uno sull’altra .Protagonisti assoluti Lidia e Giovanni , gli altri, , la famiglia , qualche amico , servono a rendere bene lo spaesamento nel quale si muovono i due ragazzi ,per l'atmosfera giovanile dei novanta , per l'età forse ed anche per la malattia . Due giovani amanti, presto sposi che sembrano escludere qualsiasi altra presenza /interesse dalla loro relazione . Lidia è molto giovane e completamente sedotta dal fascino crudo e scostante del marito , sembra senza contorni ma la sua determinazione caparbia si nutre di una dedizione un profondo desiderio ed un' osservazione totalizzante .La tragedia della malattia di Giovanni ribalta gli equilibri ed il sistema di potere nella coppia .Lidia guidata dal suo amore si rinforza in tutti i sensi , fisicamente e dal punto di vista sociale e lavorativo per aiutare e proteggere Giovanni accompagnandolo con delicatezza verso l’epilogo della storia. Una donna “tipica “ insomma che si abbandona all'"amour fou" , sopporta non tanto le angherie quando quella forma di potere insito nell'indifferenza , nella silente prevaricazione del non sentirsi "vista" fino a quando non diventa materialmente indispensabile, riprendendosi valore.
Post n°2445 pubblicato il 20 Febbraio 2025 da ossimora
N:14 Camilla Sten L’erede Fazi editore *
Una storia familiare piena di segreti alla ricerca di verità nascoste nel tempo. Eleanor , la protagonista convive con la “prosopagnosia” ; l’incapacità di riconoscere i volti delle persone . Un disturbo che già di per sé causa ansia e stress. Ogni domenica Eleanor si reda da Vivienne , la sua nonna / madre per una cena assieme ma sulla porta di casa incrocia qualcuno a cui non saprà dare un’identità che sta scappando . In casa ,odore di ferro e di sangue e Vivienne morta assassinata . Da questo momento la scena si sposta nella grande tenuta che Eleanor ha ricevuto in eredità . Tenuta nascosta fra i boschi svedesi .Imponente e tetra .Eleanor , il suo fidanzato Sebastian , la zia Veronika e l’avvocato si recano in questa villa e man mano che si avvicinano alla verità della famiglia , ai segreti sepolti nel tempo ci si ritrova congelati fra il ghiaccio ed il freddo sia della storia ( di cui si capisce abbastanza velocemente l’epilogo peraltro ) che dell’ambiente . Delitti del passato , amore ed odio. Vecchi segreti celati ed elaborati nel tempo. Devo dire che non mi è piaciuto affatto. Ho faticato a finirlo ,trovandolo senza introspezione , senza un intreccio coinvolgente …mi ha solo fatto sentire…freddo !
Post n°2444 pubblicato il 14 Febbraio 2025 da ossimora
N:13 Annie Ernaux Perdersi Orma *** Non si tratta di un romanzo ma di un vero e proprio diario . Una trasposizione nuda e cruda di fugaci annotazioni che la Ernaux scrisse durante un periodo contraddistinto da una passione totale per un uomo russo ( del quale non si saprà mai l’identità : S)molto più giovane di lei , con tutto quello che comporta per una donna maturail relazionarsi con un “ragazzo” e l’attesa spasmodica degli incontriconcordati per telefono ed attesi con un totale asservimento. Una passionefolle che annulla tutto il resto ; persino la scrittura non diventa cheregistrazione delle paure , delle sfibranti attese, dei sogni , dei sentimenti, spesso contradditori che la avvolgono .Donna coraggiosa che non ha alcun problema a lasciarsi andare senza remore, senza odiosi accenti moralistici ,come anche nell”Evento”, il suo scarno libro sul suo aborto. Introspettiva ,delicata , sincera nella sua scrittura asciutta , riesce perfettamente nell’analisi lucida e razionale di un sentimento amoroso estremo ed ossessivo che non ha nulla di razionale. Per oltre un anno la scrittrice si è trovata in un buco in cui morte , scrittura e sesso si sono fuse L’oggetto della passione è un giovane russo , alto biondo , occhi verdi , pelle liscia e bianca , dalla sensualità , soggiogante “un dio” ma anche maschilista , misogino , narcisista. E’ a costui che Annie Ernaux ha dedicato una sottomissione annichilente ed inconfessabile ( se non poi nei propri scritti) coraggiosa . Ho trovato in lei una certa affinità di spirito , nel modo di vedere le cose, di viverle ed analizzarle mi era capitato anche in altri suoi scritti .
Post n°2443 pubblicato il 08 Febbraio 2025 da ossimora
N:12 Emmanuel Carrere Vite che non sonola mia Adelphi *** Alla fine , nelle ultime pagine di questo libro ero emozionata e turbata . Un libro in cui tutto è vero anche se nella scrittura di Carrere si passa dal registro giornalistico a quello romanzato. Durante le feste di Natale del 2004 lo stesso Emmanuel Carrere è in vacanza con la famiglia in Sri Lanka , in un’ albergo posizionato in una alta scogliera. Sono i giorni nei quali lo tsunami devasta le coste del Pacifico. Fra le migliaia di morti c’è anche Juliette, una bimba di quattro anni che occupava un bungalows sulla spiaggia con i genitori ; una coppia di francesi con la quale Carrere si lega, aiutandoli ad affrontare lo strazio , il dolore e le incombenze pratiche e tremende della ricerca della piccina negli obitori. La stessa famiglia diventerà un presenza amicale in Francia e riuscirà con la nascita di altri due bambini a ricostituirsi e superare , metabolizzare il grande dolore. In questa parte c’è molto dolore certo ma è un dolore che aiutalo scrittore a riequilibrare il rapporto con la sua stessa famiglia ed a ridimensionare certe loro incomprensioni oltre che ad interrogarsi in uno stretto fraseggiare sui valori fondanti della vita. Tornati in Francia ,il racconto si focalizza sulla vicenda che sta vivendo la cognata , un’altra Juliette che affronta la ricaduta di un cancro che l’aveva colpita duramente rendendola pure zoppa per un errore nella radioterapia. La donna ha trentatrè anni , un marito che adora , tre bambine piccole .Un lavoro come giudice nel quale , assieme ad un altro magistrato , Etienne, che diventerà anche amico di Carrere ,cerca sempre di schierarsi dalla parte dei più deboli .Anche Etienne ha un suo dolore , lesioni fisiche che lo legano fortemente a Juliette . E’nell’incontro , incrocio, immedesimazione in queste vite “che non sono la sua “che Carrere fa i conti con la vita e col dolore profondissimo che può derivarne. Parla dello strazio della morte , lo strazio dell’attesa e della bellezza della vita .Parla del distacco dalla sofferenza e dal terrore di farsene carico, parla di amore, di legami profondi , parla di angoscia .Straziante . Un libro che può far male a momenti ma anche arricchente e quindi rigenerante .
Post n°2442 pubblicato il 03 Febbraio 2025 da ossimora
![]() Kaho Nashiki Il giardino magico Narratori Feltrinelli ** Scelto da : Book club "Una tigre all'ora del the " Il libro scelto dal nostro book club è stato questa volta "Il giardino magico " di Kaho Naschiki . Siamo in Giappone . Il nucleo centrale della storia avviene attorno a villa Burness , una villa in stile occidentale , dotata di un grande giardino , in parte situato davanti alla casa ed in parte "segreto". La protagonista e motore della storia è Tarumi ed attorno a lei l'amica Ayako ed il suo nonno col quale Tarumi scambia lunghe conversazioni nelle quali i ricordi e le vicende su villa Burness hanno un ruolo determinante . La famiglia di Tarumi ; la madre Sacchan ed il padre Tasuo , gestiscono un ristorante e sembrano indaffarati , lontani ed algidi soprattutto da quando è morto il fratello gemello di Tarumi , il piccolo Jun. Rachel è l'anziana signora inglese che quando ritorna a villa Burness aiuta a chiudere e chiarire i percorsi aiutando la famiglia di Tarumi , il nonno a riprendere la loro vita con maggiore determinazione e consapevolezza. E questo è diciamo "lo scheletro "della narrazione ,quello che lo rende decisamente un'avventura "fantasy" invece è il percorso che si avvia al momento del passaggio per lo specchio ( una figura classica della fiaba ) e prende il via un'avventura incredibile di Tarumi e dei personaggi che incontra , di avventure giocate fra abiti metamorfici e magici , fiumi asciutti che tracciano percorsi verso regni fatati , radici che formano intersecandosi mondi sotterranei , mostri mutevoli , abitanti del sottosuolo , insetti cangianti , statue di ghiaccio antropomorfe ed altro... Un viaggio che ho un pò faticato a seguire ; il fantasy non è proprio nelle mie corde ma pian piano pur arrancando ce l'ho fatta a trovare qualche connessione . Sono sta tentata di chiuderlo poi invece a volte avrei voluto saper disegnare per poter rappresentare quello che leggevo. Sono grata al mio gruppo di lettura tutto sommato perchè mai avrei letto nulla di simile...
Post n°2441 pubblicato il 28 Gennaio 2025 da ossimora
![]() Emmanuel Carrere I baffi Adelphi ** Gli altri libri di Carrere letti finora li ho apprezzati di più . Ho scoperto che si tratta in questo caso di un romanzo giovanile. Questo , seppur breve ,l'ho trovato angosciante ( probabilmente era l'effetto voluto ma la sensazione è che si sia fatto prendere la mano) Le pagine portavano spasmodicamente a desiderare la fine , ad arrivare ad una conclusione . Dall'incipit ben riuscito e costruito mi sarei aspettata un prosieguo più affascinante , invece il procedere cieco verso la follia mi ha portato a non vedere l'ora che tutto finisse. Nonostante il paradosso nel quale precipita il protagonista che va in crescendo , non ho trovato mai vera introspezione anzi a tratti ho intravisto una notevole superficialità nell'analisi quasi inesistente dei propri sentimenti , delle proprie relazioni interpersonali e delle motivazioni delle proprie azioni. Per tutto lo svolgersi del racconto ho sperato che prendesse un pò più forma e velocità ma in realtà tutto è stato ripetitivo , cicliche sia le poche riflessioni che le azioni come l'andirivieni nel traghetto durante la fuga ad Hong Kong ma la ciclicità stessa non risulta che un susseguirsi di futili paranoie . Non mi è piaciuto .
Post n°2440 pubblicato il 24 Gennaio 2025 da ossimora
![]() Alicia Gimenez Bartlett Una poco di buono Sei indagini per Petra Delicado Sellerio Edizioni Palermo *** Appena ho visto "Bartlett"per Sellerio in libreria l'ho subito preso . Ho letto tutto quello che ha scritto la prolifica giallista spagnola e non mi sembrava vero di ritrovarla in qualche corposa indagine . In realtà in questo caso si tratta di sei brevi racconti ; indagini già pubblicate in altre antologie. Per me sono risultate nuove e certamente piacevoli da leggere , vista la varietà dei casi "umani " rappresentati pur riconoscendo che preferisco la modalità del romanzo "esteso". Nei sei racconti in questione si parte sempre da un omicidio per poi risalire pian piano cercando indizi spesso ineffabili fino a personaggi e famiglie disfunzionali o apparentemente "normali" ; intrighi , dolori , condizioni che possono portare al delitto a volte anche impressionante ed apparentemente assurdo. Mi piace molto il modo di raccontare della Bartlett, è Petra che racconta in prima persona filtrando gli avvenimenti con la sua storia personale , il femminismo , le sue convinzioni acquisite in un percorso articolato ed una certa umanità che la porta ad interrogarsi sulle motivazioni recondite delle persone che arrivano al crimine . Con lei l'inseparabile vice Garzon , irresistibile , simpatico , crapulone , un pò rigido di formazione ( all'antica ) ma una vera spalla per Petra con la quale si capisce al volo. Nonostante la delusione iniziale per ei racconti frammentati mi è piaciuto molto ritrovare Petra , Garzon e Barcellona.
Post n°2439 pubblicato il 21 Gennaio 2025 da ossimora
![]() Gianrico Carofiglio L'orizzonte della notte Einaudi stile libero BIG *** Lessi alcuni libri di Carofiglio tempo addietro e sapendo che in questo nuovo tornava l'avvocato Guerrieri e la sua Bari ho avuto voglia di riprenderlo . Non sono rimasta delusa , una lettura piacevole , intensa e certamente più "matura " in senso proprio di età dell'autore . In questo romanzo l'avvocato Guerrieri si trova a dover difendere una donna , Elvira Castell la quale ha ucciso con un colpo di pistola l'ex amante della sua sorella gemella , morta suicida poco tempo prima. Lo svolgersi dell'inchiesta è semplice e lineare ;non c'è intreccio o ambiguità , l'unica possibilità per difendere processualmente la donna è perseguire l'obbiettivo di invocare la legittima difesa . Questo è il filo narrativo della storia giudiziaria . Ma parallelamente si svolge la più corposa storia dell'avvocato Guerrieri che sta vivendo un momento di solitudine , di dubbi riguardo la professione , di solitudine dopo il fallimento di un'ennesima storia d'amore ,l'avvicinarsi della pensione ,il tutto vissuto con un senso ineffabile di paura malinconica , la paura che lo ha accompagnato fin da piccolo . Al fine di arginare l'angoscia e costringersi ad analizzare i suoi sentimenti più nascosti si rivolge ad uno psicoanalista junghiano assiema al quale ripercorre sogni , momenti dell'infanzia e viene portato ad analizzare tratti salienti del suo carattere. La scrittura di Carofiglio , ottimo artigiano è scorrevole e fluida e si riesce anche a tollerare l'eccesso di di terminologie e percorsi tipici della giurisprudenza .
Post n°2438 pubblicato il 18 Gennaio 2025 da ossimora
![]() Fiona Barton LA VEDOVA Einaudi big ** "La vedova " è la moglie di Glen un ex bancario accusato di essere un pedofilo e di essere il responsabile della sparizione della piccola Bella, una bambina di poco più di due anni di cui non si hanno più tracce , I personaggi principali sono : la vedova ( del pedofilo ), personaggio centrale a metà strada fra la passiva /rassegnata e la furba asettica che apparentemente sostiene il marito così pesantemente accusato , la giornalista d'assalto alla ricerca continua dello scoop, l'ispettore di polizia ossessionato dalla vicenda tanto da rinunciare alla propria vita privata , Downe la sbiadita madre della piccolina scomparsa. Capitoli brevi , ritmi serrati , molti dialoghi , poche descrizioni . Jean , la vedova è il personaggio più ambiguo ( tanto da far pensare a tratti di essere lei stessa coinvolta nella scomparsa della piccina avendo pure un grande desiderio di maternità ). Quando Glenn viene arrestato per pochi indizi : la presenza del suo furgone nella zona del crimine ,la sua acclarata frequentazione di siti pedo pornografici , la vita della coppia viene sconvolta ed anche quando dopo il processo l'uomo viene scarcerato non si ferma l'ondata di sdegno delle persone . A tratti il Thriler è molto "acchiappante " , in altri mi sono trovata a pensare che la tirasse troppo per le lunghe .
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Inviato da: ossimora
il 16/04/2025 alle 17:23
Inviato da: jigendaisuke
il 15/04/2025 alle 23:50
Inviato da: jigendaisuke
il 08/04/2025 alle 20:58
Inviato da: merizeta21
il 08/04/2025 alle 10:45
Inviato da: exietto
il 06/04/2025 alle 13:07