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"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

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DOMINICALE

Post n°386 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da bargalla

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Questa povera Italia è fra due fuochi: da una parte c'è la quotidiana ingerenza vaticana, mai così costante e ossessiva da quando sul soglio di Pietro è stato intronizzato il redivivo Torquemada, dall'altra persiste il servile genuflettersi di una classe politica senza più nerbo, priva dei classici attributi, che confonde per partito preso la settaria eticità dogmatica di una chiesa fondata sull'ipocrisia, con la pura laicità di uno stato sovranamente succube ora del volgare catto-integralismo di her ratzinger, ora del falso perbenismo borghese dei suoi figli onorevolmente degeneri, ma battezzati e cristiani: un connubio morganatico nel quale i ruoli volutamente si confondono col chiaro intento di favorire e alimentare il parassitismo clerico-papista della chiesa cattolica sempre più sfacciatamente "padrona" in casa d'altri.
Non passa giorno che la servitù mediatica non presti le sue servili terga, ai megafoni catto-clericali che, con frequenza sempre più sospetta e irritante, straripano come certi putridi scarichi di fogna allagando con le loro insulse, moralisteggianti reprimende, le pagine dei giornali e gli schermi televisivi, una presenza eminentemente invasiva, spesso ostile e asfissiante, che indottrina, inquina e condiziona a loro reverendissimo e insindacabile piacimento, il dibattito politico, la trasformazione democratica, la civile, pacifica evoluzione di una società purtroppo mai sufficientemente laica (e magari laicista) da abolire del tutto ogni pretenziosa interferenza papale.

Le parrocchie, le sacrestie, gli oratori, sono diventati ambienti troppo angusti e ristretti per spacciare l'idea di un dio che aborrisce in primis proprio coloro i quali si arrogano il diritto di parlare in suo nome, questi pusher dello spirito poco santo hanno bisogno quindi del pulpito mediatico, per vendere ex cathedra un dio del quale hanno perduto da tempo l'esclusiva. Semmai l'abbiano mai avuta!
"Là dove Cristo tutto il dì si merca" come scriveva il ghibellino Dante, parlano di pace, di fame, di giustizia, di etica e di morale, ma intanto loro per primi, con un comportamento più che farisaico, barattano e "mercano" al foro boario delle false coscienze, quei "valori non negoziabili" che a parole dicono di difendere.
Creano insormontabili steccati ideologici, celebrano esclusivamente se stessi e il loro "sinedrio" opusdeista,  pontificano su tutto lo scibile dell'umana ventura, dalla ricerca genetica, ai pacs, dall'eutanasia al preservativo, dall'aborto alla libertà di professare un credo diverso dal loro universale fallimento: un'offensiva clericale di rara violenza che vede mobilitati in difesa del "matrimonio indissolubile" e della famiglia benedetta dalle loro doganali curie sacramentali, un'accozzaglia di adulteri patentati, riccastri concubini della peggior specie, pederasti in odore di pedofilia, teocon, teodem, atei devoti, ex-inquisiti, corrotti, politicanti da strapazzo e da sacrestia e altri "integralissimi" sepolcri imbiancati.
Il più integralmente imbiancato dei quali è un certo joseph ratzinger, in arte benedetto sedici, che continua a tuonare contro le coppie di fatto, contro l'eutanasia, da lui definita "minaccia alla pace" minaccia alla sua pace, beninteso, alla sua fallace credibilità, tutta volta a legittimare e ad incoraggiare la crudele tortura inflitta ad un malato terminale, naturalmente in nome della vita, quella stessa vita che ogni giorno diviene carne da macello nelle guerre subdolamente sponsorizzate da una civiltà, quella occidentale che si vorrebbe fosse sinonimo di "cristiana" e per questo "superiore" in quanto a "valori" ad ogni altra.
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che imponete pesi sulle spalle degli altri, mentre voi non li toccate neanche con un dito".
Che ne sapete voi, ratzinger, ruini, fisichella e betori; che ne sapete voi prìncipi di una chiesa senza più Dio, che ne sapete voi, ricchi epuloni affiliati ad una cosca di cosiddetti "pastori" che ne sapete voi, preti, vili, pavidi e impauriti, arroccati nei vostri princìpi, nelle vostre torri d'avorio; che ne sapete voi di cosa significa "soffrire" che ne sapete voi di "Madonna Povertà"?
Voi che vivete nel lusso, voi che vestite "di porpora e di bisso" voi che parlate il vuoto linguaggio del papale filosofare, voi che celebrate la vostra eucaristia solo "per molti" ma non "per tutti", voi, che ne sapete voi che dite di amare tutti, senza amare nessuno?
Piuttosto: "Silete theologi in munere alieno"!
Molte anime piamente supine "use a obbedir tacendo" si fanno empiamente sodomizzare dal bla bla parolaio di una chiesa nella quale l'ideologia teocratica e l'attaccamento al potere temporale sono pericolosamente connaturate ai fondamentalismi più retrivi moralmente ingiustificati e mentalmente coercitivi. Il silenzio complice della "chiesa discente" è la colpa maggiore della "chiesa docente"!
Una foto pubblicata giorni fa su un giornale locale mostra il pastore tedesco mentre punta minaccioso il suo indice di papa-pappone verso qualcuno, sembra puntarlo verso chi, come me, vorrebbe la revisione dei patti lateranensi e del concordato, un contratto capestro e vessatorio per lo Stato Italiano a favore della cosiddetta santa sede: vero foraggio per nulla facenti e tuttotenenti; sembra puntare il suo indice verso chi, come me, vorrebbe l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui rapporti tra Stato e chiesa cattolica, sul rispetto degli accordi, ripetutamente violati da parte di un clericalume imperante che considera la Repubblica Italiana, un protettorato papale.

 
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