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"La donna che si tolse la vita per Totò"
Post n°7 pubblicato il 11 Luglio 2006 da attoreitaliano
La Castagnola, il cui vero nome era Eugenia,era nata a San Martino,presso Genova,l' 11 marzo 1895 e iniziò prestissimo una fortunata carriera di chanteuse girando tutta l'Europa.Le cronache di quel tempo la vedevano sempre accompagnata con regnanti,ministri,magnati dell'industria.Fu espulsa dalla Francia perchè a Marsiglia costrinse 2 marinai a battersi in duello per avere le sue grazie:uno dei due uomini rimase ucciso.In seguito a Montecatini fu gravemente ferita dal suo amante geloso che dopo averle sparato due colpi di pistola si tolse la vita. Giunse a Napoli per lavorare al "Teatro Santa Lucia" e la sera del 12 dicembre 1929 andò a vedere lo spettacolo di Totò al "Teatro Nuovo".Il principe notò la sua presenza e il mattino dopo le mandò un fascio di fiori accompagnato da un biglietto: "E' col profumo di queste rose che vi esprimo tutta la mia ammirazione" A questo seguirono nei giorni seguenti altri fiori,lettere,telefonate e quindi il primo appuntamento.Il loro amore fu travolgente e la donna che aveva avuto ai suoi piedi gli uomini più ricchi d'Europa si diede completamente al giovane attore napoletano.Ma la loro relazione fin dall'inizio fu caratterizzata da contrattempi e avversità.Totò riceveva telefonate e biglietti anonimi che lo mettevano in guardia da quella donna dal carattere strano. Liliana pur di restare a Napoli accanto a Totò gli propose di farsi scritturare al Teatro Nuovo.Ma Totò forse stanco della relazione con quella donna possessiva e opprimente, decide di accettare un contratto con la compagnia Cabiria che lo avrebbe portato a lavorare a Padova. Alcune lettere che Liliana scrisse al suo Antonio Antonio Lavoriamo insieme.Tu sarai il mio maestro e direttore del nostro lavoro.A te il "montare il numero".A te il diritto di vedetta.Io non ti lascero' mai, perche' ti voglio bene, perche' tu sei un uomo di ardimento, pieno di entusiasmo per il bello e per il lavoro. potrai servire a mia sorella Gina tutta la roba che lascio in questa pensione.Meglio che se la goda Gina, anziche' chi mai m'ha voluto bene. Perche' non sei voluto venire a salutarmi per l'ultima volta?Scortese omaccio! Mi hai fatto felice o infelice?Non so.In questo momento mi trema la mano...Ah, se mi fossi vicino!Mi salveresti, e' vero? Lilia tua Antonio, sono calma come non mai.Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. |