Antonio Gambini è un Grande Interprete. Antonio Gambini non esiste. Antonio Gambini è artificiale. Antonio Gambini è un esperimento riuscito.
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L'ablativo assoluto nominale.
Frequente è l'uso dell'ablativo assoluto apparentemente privo di participio (detto perciò "ablativo assoluto nominale", composto cioè da un sostantivo + aggettivo o da due sostantivi, con il verbo sum sottinteso (perché manca in latino).
Ecco un elenco delle espressioni più ricorrenti, tra cui la più frequente è senz'altro quella usata per la datazione consolare (M. Claudio L. Furio consulibus = "quando erano consoli Marco Claudio e Lucio Furio"):
Cicerone consule "sotto il consolato di Cicerone"
Hannibale duce "sotto la guida di Annibale"
Hannibale vivo "vivo Annibale"
Romulo rege "durante il regno di Romolo"
Diis invitis "contro il volere degli dèi"
Caelo sereno "a ciel sereno"
Teste Lucio "per testimonianza di Lucio"
Me puero "quand'ero fanciullo"
Te absente "in tua assenza".
Es. Pompeio duce, senatus contra Caesarem bellum paravit (Eutr.).
"Per istigazione di Pompeo, il senato si apprestò alla guerra contro Cesare".
2a) L'ablativo assoluto verbale.
In casi limitati, si trova anche una forma particolare di ablativo assoluto costituita da un unico participio perfetto neutro singolare, usato assolutamente, privo cioè del nome che dovrebbe fungere da soggetto e detto perciò "ablativo assoluto verbale":
certato "dopo aver combattuto"
sortito "tratto a sorte"
explorato "inviate delle vedette".
Es. Nec auspicato nec litato instruunt aciem (Liv.).
"Schierano l'esercito, non essendo stati presi gli auspici né essendo state compiute le offerte".
2b) L'omissione del soggetto.
Del tutto eccezionalmente può accadere che il soggetto dell'ablativo assoluto sia omesso, nel caso in cui esso sia costituito da un sostantivo o pronome immediatamente spiegato da una proposizione relativa.
Es. Praemissisqui Alpium transitus specularentur, Caesar in fines Helvetiorum intravit (Caes.).
"Cesare entrò nel territorio degli Elvezi dopo aver mandato avanti [alcuni] che ispezionassero i valichi delle Alpi".
3) L'ablativo assoluto con il participio futuro.
Si è parlato dell'uso, nell'ablativo assoluto, solo del participio presente e perfetto; tuttavia, si può incontrare, pur se di rado, anche il participio futuro, indicante azione posteriore alla reggente, con il valore di intenzionalità.
Es. Deserere ripam Rheni, irrupturis tam infestis nationibus, non conducit (Tac.).
"Essendo pronti a fare irruzione popoli così ostili, non è opportuno abbandonare la riva del Reno".
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"Il mondo … questo grosso essere assurdo. Non ci si poteva nemmeno domandare da dove uscisse fuori, tutto questo, né come mai esisteva un mondo invece che niente. Non aveva senso, il mondo era presente dappertutto, davanti, dietro. Non c’era stato niente prima di esso. Niente. Non c’era stato un momento in cui esso avrebbe potuto non esistere. Era appunto questo che m’irritava : senza dubbio non c’era alcuna ragione perché esistesse, questa larva strisciante. Ma non era possibile che non esistesse.