Antonio Gambini è un Grande Interprete. Antonio Gambini non esiste. Antonio Gambini è artificiale. Antonio Gambini è un esperimento riuscito.
Ultimi Commenti
flappy bird il 17/02/14 alle 13:08 via WEB
Ti auguro un buon
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puzzle bubble il 29/04/12 alle 13:12 via WEB
interessante
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antonio.gambini il 13/03/12 alle 17:26 via WEB
un immenso bisogno di un periodo di tregua tra una bega e l'altra; tra meschinità, violenza e burocrazia.
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Saturnoconto75 il 03/03/12 alle 10:13 via WEB
Ti auguro un buon week-end ......
Ciao! Lady Saturno
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antonio.gambini il 20/08/11 alle 10:31 via WEB
è in agonia.
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè ma di morte lenta.
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antonio.gambini il 20/08/11 alle 10:29 via WEB
bellissimo, soprattutto dopo aver gustato La donna che visse due volte_Vertigo.
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noctis_imago il 18/08/11 alle 11:19 via WEB
Sarà sopravvissuto?
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geraldine3 il 17/08/11 alle 23:34 via WEB
ADORO QUESTO FILM....
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Antonio De Robertis il 30/12/09 alle 13:13 via WEB
L’ORECCHIO RECISO DI VAN GOGH
Oramai ogni 6 mesi siamo abituati a leggere una nuova versione sull’automutilazione del lobo dell’orecchio sinistro di Van Gogh.Non se ne può più.E’un segnale dello scadimento degli studi sull’olandese.Possibile che non ci sia nulla più di interessante da scoprire e ci si rifugi in un sensazionalismo da gossip di quart’ordine?Prima si incolpò Gauguin,che avrebbe ferito Vincent essendo un abile spadaccino.Ma mi si spieghi: come avrebbe potuto un fiorettista(tale era Gauguin)mozzare di netto con un colpo solo il lobo inferiore dell'orecchio sinistro all'avversario?Anche con la spada sarebbe stata impresa impossibile,col rischio di decapitare il malcapitato(mi si scusi il gioco di parole).E'ridicolo.Anche tutto il resto.Gauguin non scappò di fretta e furia a Tahiti,partì il 4 aprile 1891,più di due anni dopo gli avvenimenti.Al contrario informò subito con un telegramma dell'accaduto il fratello di Van Gogh,Theo,lo aspettò ad Arles e tornarono insieme in treno a Parigi il giorno di Natale 1888,dopo aver visitato il fratello in ospedale.In una lettera del 9 gennaio 1889 depositata negli archivi del museo Van Gogh(di cui per la verità esiste solo un frammento,manca la prima parte) Gauguin chiede cortesemente a Van Gogh di spedirgli la maschera e i guanti da scherma,che ha dimenticato nello sgabuzzino della casa gialla.Regolarmente il 2 maggio 1889 vengono spediti da Van Gogh in una cassa assieme ad altri studi e oggetti personali di Gauguin.Ora leggo che il motivo dell’incidente è un altro. Vincent riceve il 21 dicembre 1888 una lettera di Theo che lo informa di essersi fidanzato con Johanna Bonger e la sera del 23,ben 2 giorni dopo,circa alle 22 si recide a freddo l’orecchio e lo porta poi alla vicina casa di tolleranza per consegnarlo alla sua amica Rachel.E Gauguin dove è andato nel frattempo?Pare sia andato a dormire in albergo,perché dopo continui litigi non se la sentiva più di dormire nella casa gialla,dopo che quella sera,poco prima Van Gogh lo aveva rincorso per strada brandendo minacciosamente un rasoio.Ora mi chiedo:ma perché se Vincent ce l’aveva tanto col fratello,cercò di colpire invece Gauguin?Non dimentichiamo che quando questi la mattina seguente tornò alla casa gialla ad accoglierlo trovò i gendarmi che volevano arrestarlo per tentato omicidio dell’amico.Si salvò dalle manette solo per l’alibi dell’albergatore dove aveva trascorso una notte per altro molto agitata.Per concludere,il 23 gennaio 2010 si inaugura una mostra di Van Gogh alla Royal Academy di Londra.Non mi pare corretto che per fare da volano si utilizzi una storia già usurata poco credibile e per nulla dimostrabile.Tutti sappiamo che ogniqualvolta Theo tentava di smarcarsi dai destini del fratello erano dolori,con crisi che duravano settimane,durante le quali Van Gogh inghiottiva i colori a olio e beveva la trementina.Nulla di nuovo quindi.
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Monica il 08/06/09 alle 09:37 via WEB
con la ricetta potevi anche postare una bella foto..ahahahah
baci buona giornata
Monica
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"Il mondo … questo grosso essere assurdo. Non ci si poteva nemmeno domandare da dove uscisse fuori, tutto questo, né come mai esisteva un mondo invece che niente. Non aveva senso, il mondo era presente dappertutto, davanti, dietro. Non c’era stato niente prima di esso. Niente. Non c’era stato un momento in cui esso avrebbe potuto non esistere. Era appunto questo che m’irritava : senza dubbio non c’era alcuna ragione perché esistesse, questa larva strisciante. Ma non era possibile che non esistesse.