Antonio Gambini è un Grande Interprete. Antonio Gambini non esiste. Antonio Gambini è artificiale. Antonio Gambini è un esperimento riuscito.
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«Apparteniamo a questa generazione, cresciuta in un relativo confort e oggi iscritta all’università, che guarda con inquietudine il mondo che ha ricevuto in eredità. Quando eravamo bambini, gli Stati uniti erano il paese più prospero e più potente del mondo: il solo a disporre della bomba atomica, quello che aveva meno sofferto la guerra moderna, un architetto delle Nazioni unite che, pensavamo, doveva
estendere l’influenza occidentale sull’intero pianeta. (…) Poi, crescendo, il nostro confort è stato perturbato da avvenimenti troppo sconcertanti per essere ignorati. La persecuzione insidiosa e degradante dell’uomo da parte dell’uomo, denunciata nel Sud dalla lotta contro la bigotteria razzista, ha condotto la
maggior parte di noi a uscire dal silenzio per entrare in azione. Il soffocante regno della guerra fredda,simboleggiato dalla bomba atomica, ci ha fatto prendere coscienza del fatto che noi stessi, i nostri amici e milioni di “altre persone” astratte, che conosciamo bene perché esposte come noi a un pericolo comune,potremmo morire in qualsiasi momento. (…) Nella misura in cui queste e altre realtà ci investivano, scuotevano le nostre coscienze e diventavano problemi che ci riguardavano, abbiamo cominciato ad aprire gli occhi sugli allarmanti paradossi della nostra America. (…) La nostra azione è guidata dalla consapevolezza che noi potremmo essere l’ultima generazione a godere della vita. Ma siamo una minoranza: la grande maggioranza del nostro popolo considera gli equilibri effimeri della nostra società e del nostro mondo come un meccanismo eterno e infallibile.»
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Milano, 12 dicembre 1969 h 16.37
Una bomba esplode nella sede della Banca nazionale dell'agricoltura
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MALATTIE LETTERARIE
http://www.radio.rai.it/podcast/A42415801.mp3
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
THE BRIDE OF THE MONSTER - BELA LUGOSI
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εικασIα
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GLASNOST
"Il mondo … questo grosso essere assurdo. Non ci si poteva nemmeno domandare da dove uscisse fuori, tutto questo, né come mai esisteva un mondo invece che niente. Non aveva senso, il mondo era presente dappertutto, davanti, dietro. Non c’era stato niente prima di esso. Niente. Non c’era stato un momento in cui esso avrebbe potuto non esistere. Era appunto questo che m’irritava : senza dubbio non c’era alcuna ragione perché esistesse, questa larva strisciante. Ma non era possibile che non esistesse.