Le proprietà antibatteriche e antifungine della propoli sono note da migliaia di anni. Le avevano già scoperte gli antichi Egizi che utilizzavano la sostanza resinosa con cui le api tenevano insieme i loro favi per incollare le bende utilizzate per fasciare le mummie. I Greci invece, grandi consumatori ed estimatori del miele, impiegavano la propoli per chiudere le ferite e favorirne la ciactrizzazione.
In tempi successivi, la propoli è stata usata per curare le ustioni, le infiammazioni delle gengive e, addirittura, per prevenire la caduta dei denti. Ma una delle applicazioni più originali della propoli si deve ad Antonio Stradivari, il grande costruttore di violini cremonese. Per proteggere i suoi preziosi strumenti da eventuali parassiti, aggiungeva alla vernice proprio la propoli e, in effetti, i suoi violini hanno superato gli oltre due secoli di età senza perdere le straordinarie caratteristiche che li hanno resi celebri in tutto il mondo.
(Sapere e Salute – aprile 2008)