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MIELE DI ACACIA

Post n°15 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da apicolturavalloggia
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Liquido e quasi trasparente, questo miele è caratterizzato da un colore chiaro e ambrato e da un sapore delicato, molto dolce e solo lievemente aromatico. Indicato per i bambini, è molto digeribile. Ha proprietà antinfammiatorie ed in cucina è adatto alla preparazione di dolci leggeri e semplici.

 
 
 

Delizie del palato

Post n°14 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da apicolturavalloggia
Foto di apicolturavalloggia

Miele e non solo....

 
 
 

La quiete nel bosco

Post n°13 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da apicolturavalloggia
Foto di apicolturavalloggia

All'ombra di un bosco di castagni....

 
 
 

Una voce dal Libano

Post n°12 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da apicolturavalloggia
 
Tag: GIBRAN
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Andate nei vostri campi e giardini, e imparerete che il piacere dell'ape è raccogliere il nettare dal fiore e che il piacere del fiore è concedere all'ape il suo nettare.

Poichè il fiore per l'ape è una fonte di vita, e l'ape per il fiore è una messaggera d'amore.

E per l'ape e per il fiore donarsi e ricevere piacere è a un tempo necessità ed estasi.

 KAHLIL GIBRAN

 
 
 

LE API E LA FINE DEL MONDO

Post n°11 pubblicato il 04 Giugno 2008 da apicolturavalloggia
 
Foto di apicolturavalloggia

Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni.

Albert Einstein

 
 
 

API SUPER CON IL CERVELLO DA NIRVANA

Post n°10 pubblicato il 04 Giugno 2008 da apicolturavalloggia
 
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“Non finisce di stupire questo insetto.[…] All’ape bottinatrice tocca addirittura un cervello da Nirvana.  Oggi si scopre che ha un cervello asimmetrico, come il nostro, in cui esiste una diversità di funzioni anche in rapportoalle risposte emotive […]

Ciò che è certo è che con un solo milione di neuroni le api sanno contare, riconoscono le stesse illusioni ottiche che vediamo noi, formano mappe cognitive del mondo, possiedono l’equivalente del concetto di uguale e diverso e imparano in fretta. Ebbene, oggi sappiamo che le api possiedono un cervello asimmetrico e queste le rende in qualche modo più vicine a noi […].

Da: La Stampa (4 giugno 2008)

 
 
 

DAGLI ANTICHI EGIZI A STRADIVARI

Post n°9 pubblicato il 17 Maggio 2008 da apicolturavalloggia
 
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Le proprietà antibatteriche e antifungine della propoli sono note da migliaia di anni. Le avevano già scoperte gli antichi Egizi che utilizzavano la sostanza resinosa con cui le api tenevano insieme i loro favi per incollare le bende utilizzate per fasciare le mummie. I Greci  invece, grandi consumatori ed estimatori del miele, impiegavano la propoli per chiudere le ferite e favorirne la ciactrizzazione.

In tempi successivi, la propoli è stata usata per curare le ustioni, le infiammazioni delle gengive e, addirittura, per prevenire la caduta dei denti. Ma una delle applicazioni più originali della propoli si deve ad Antonio Stradivari, il grande costruttore di violini cremonese. Per proteggere i suoi preziosi strumenti da eventuali parassiti, aggiungeva alla vernice proprio la propoli e, in effetti, i suoi violini hanno superato gli oltre due secoli di età senza perdere le straordinarie caratteristiche che li hanno resi celebri in tutto il mondo.

(Sapere e Salute – aprile 2008)

 
 
 

PROPOLI L’ANTIBIOTICO NATURALE DELLE API

Post n°8 pubblicato il 17 Maggio 2008 da apicolturavalloggia
 
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Il nome deriva dal greco e significa chi o che cosa, stando davanti alla città, la difende. La propoli è il materiale resinoso con cui le api costruiscono e difendono dai parassiti l’alveare, dove custodiscono la regina e allevano, a base di miele, le nuove generazioni. Le api elaborano nel proprio apparato digerente le secrezioni resinose delle piante e poi le mescolano alla cera. Il risultato è la propoli: composta per il 50 per cento da resina e per il resto da cere, oli essenziali, polline e flavonoidi. Proprio a questi ultimi la preziosa sostanza deve la maggior parte delle sue proprietà antibiotiche rivolte sia ai batteri che infettano le vie respiratorie, sia a quelli che si insediano nella mucosa di gola e bocca. Sono queste proprietà a renderla utilissima a scopo preventivo e curativo. (Sapere e Salute – aprile 2008)

 
 
 

Apicoltore o astronauta?

Post n°7 pubblicato il 19 Aprile 2008 da apicolturavalloggia
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Un po' apicoltore un po' astronauta, eccomi nella mia tenuta di lavoro!

 
 
 

La sfida della natura

Post n°6 pubblicato il 19 Aprile 2008 da apicolturavalloggia
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La sfida della natura è superare il gelido inverno.

D'inverno le api formano un "glomere", si stringono tra di loro, in modo da riscaldare la regina. E' la lotta per la sopravvivenza. La sopravvivenza dell'alveare è legata alla sopravvivenza della sua regina.

Tutte per una, una per tutte.

 
 
 
 
 

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Un blog di: apicolturavalloggia
Data di creazione: 19/04/2008
 

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