DIVERSA-MENTE - *
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In quel di Verona 1992

Volevo andar via anche se non sapevo bene dove...Pranzo, pastiglie, nutella, e poi un pò a letto fino alla visita del primario, che passava nel pomeriggio, prima del bicchiere del tè con i biscotti. Ecco il cibo, era la cosa più ragionevole della giornata, le signorine, che ci servivano, erano gentili, sorridevano spesso e non facevano domande. Come sempre, a…
 

in quel di Verona 1992

Ma è come se non ci fossi mai stata.Aprii piano piano gli occhi, e sì, ero ancora lì, in quella stanza fin troppo bianca. Caterina era già in piedi, persa tra vapori di borotalco al profumo di mughetto e tra un pò mi avrebbe scosso per un braccio, dicendomi piano "E' tardi". Sì, meglio alzarsi, inutile…
 

Vivere: un inconveniente

Ricordo un'occasione in cui per tre ore ho passeggiato nel Lussemburgo con un ingegnere che voleva suicidarsi.Alla fine l'ho convinto a non farlo.Gli ho detto che l'importante era aver concepito l'idea, sapersi libero.Credo che l'idea del suicidio sia l'unica cosa che rende sopportabile la vita, ma bisogna saperla sfruttare, non affrettarsi a tirare le conseguenze.È…
 

Giostra di numeri, lettere e mania

***Per ogni malattia, la vita si riduce a una conta e ad un nascondino, ed è buona cosa conoscere le regole del gioco per non confondere date e appuntamenti e rischiare di farsi curare gli occhi da un dentista e la testa da un ginecologo. Anche se a volte nel sbagliare c'è fortuna. Comunque non…
 

2003

Vi sono notti in cui l'avvenire si abolisce e, di tutti i suoi momenti, sussiste soltanto quello che sceglieremo per non più essere.Emil CioranEra il dodici di maggio. Erano passati cinque anni ed un mese. E quanto contava quel mese! ma bisognava non pensarci più. "Questa volta però sarò bella...mi dissi...e perfettamente in ordine con…
 

Ciao poeta

ROBERTO CI HA LASCIATO    sognidipoeta  
 

1998

Ci sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti. Gesualdo BufalinoEra il 12 di aprile. O forse la notte fra il 12 e il 13. Non lo ricordo bene...Ricordo…
 

Le mosche (quarta e ultima parte)

Finalmente l'assistente smise con i suoi voli pindarici e ci accompagò nello studio del medico. La dottoressa, dietro alla scrivania, alzò appena il sedere per stringerci la mano. Devo ammettere che mi chiesi se precedentemente l'avesse appoggiata dove anche si fosse appoggiata una mosca, perchè anche quì ce n'erano un'infinità. La finestra era spalancata, le…
 

Le mosche (terza parte)

Dalle finestre spalancate entravano le mosche e tutto l'ambiente ne era invaso! Le volte precedenti ero sicura che non ce ne fossero, ma ora sembrava di stare nel loro regno. Io non ne avevo mai viste tante tutte insieme! Marito si sedette a guardare le poche figure di una rivista, dicendo tranquillo " Dipende dal…
 

Le mosche (seconda parte)

 La nuova struttura psichiatrica AAAA era ritenuta all'avanguardia, costruita da poco tempo, si trovava oltre la zona industriale della mia città e attorno aveva solo campagna con terreni per semina e pascolo. Il primario era un gran professore che non avrei mai incontrato perchè sempre in giro per congressi e conferenze. Quando, con Marito, mi…
 

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