Senza senso

Al cuore Ramon, al cuore altrimenti non riuscirai a fermarmi! (Joe)

Lucio Battisti e Mogol, seduti al tavolino, riesaminano l'ultima creazione.

Lucio impugna la chitarra e ripassa gli accordi: perfetti. Mogol rilegge il testo, seguendo il ritmo. Stupendo.

Manca solo il titolo. Battisti: "Senti... e se la chiamassimo 'Coglione pulito'?".
"Mmmh! Mi pare un po' forte...".
"Gia', gia'... allora... allora 'Testicolo igienizzato'?".
"No, troppo tecnologico...".
"Boh, 'Marrone immacolato'??".
Mogol: "No, Lucio, no... Sei troppo avanti per i tempi...".
Lucio: "Ok, e allora?".
Mogol: "Che ne pensi di 'Balla Linda'?".

Vai Sam, stavolta è facile!

Lo sai che differenza passa tra un arrosto bruciato e una donna incinta?
No.
Nessuna: in tutti e due i casi bastava levarlo un momento prima! (Alvaro Vitali)

Una mia ossessione ricorrente è la ricerca dell’originalità. Apprezzo tantissimo chi è originale, chi riesce a dire o fare qualcosa che sia totalmente suo, qualcosa non che debba essere forzatamente stato filtrato dalla società circostante.

A ben vedere questo è francamente impossibile! Nessuno può permettersi il lusso di affermare di essere puro al 100%! Di essere figlio di sé stesso! E’ naturale che le proprie idee vengano influenzate, in positivo o negativo, da quello che ci circonda.

Io ho trentasei anni  e la mia generazione è forse la prima vittima delle società moderna. Una società in cui i mezzi di comunicazione ci bombardano continuamente ed in tutti i modi di fare questo e non fare quell’altro. La mia è l’ultima generazione che si trovava a giocare fuori dalla strada con quello che aveva a portata di mano: un pallone, una corda, un gessetto… io e i miei coetanei siamo stati forse gli ultimi che, terminate le scuole, avevano l’autorizzazione dei genitori ad uscire con gli amichetti vicini di casa per giocare fino alle nove, nove e mezza… poi a nanna! E a cosa si giocava? Si giocava a cacciare le lucciole! Le si metteva dentro un bicchiere e le si osservava affascinati da quel mistero.

Oggi i bambini le lucciole sono convinti che siano quelle donnine sui viali che la mamma non permette loro di vedere quando tornano a casa dalla pizzeria.

Noi siamo stati i primi a subire il passaggio dalla TV in bianco e nero a quella a colori! Siamo stati i primi ad avere a disposizione non uno, non due, ma una infinità di canali televisivi!!! Siamo stati i primi adolescenti che potevano togliersi le prime curiosità, ed i primi pruriti, guardando in TV come funzionavano le cose! Siamo quei maschietti che erano innamorati di Gloria Guida, di Annamaria Rizzoli, di Nadia Cassini di Edwige Fenech!!! Siamo quelli che sappiamo che Panto ero lo sponsor di colpo grosso!!!  Siamo quelli che hanno scoperto come era fatta una donna sulla base di film sulle supplenti di scienze e matematica, sulle soldatesse e le vigelesse, quelli che ad anni di distanza hanno capito il sottile doppio senso di viva la foca!!!

E sulla scorta di questo, che oggi definiamo knowhow, siamo quelli che ci chiediamo: ma che è successo alle mutande delle ragazze? Una volta erano enormi! Erano praticamente sformate! Il bello era quando Edwige e Gloria se le toglievano e mostravano le loro grazie!!! Ed alla patata? Che è successo alla patata? Chi è che l’ha geneticamente modificata? Io da ragazzino me la ricordavo florida… di dimensioni enormi e ricolma di pelo, mica rasata tipo le basette di Del Piero come oggi!!!

Cacchio!!!

Sam, suona qualcosa di adatto...

E un'altra volta è notte e suono, non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo.
E voglio in questo modo dire "sono!", o forse perché è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perché ancora c'è da bere, e mi riempio il bicchiere. E l'eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con se stesso
a dir "Dove ho mancato, dove è stato?", a dir "Dove ho sbagliato?" (Francesco Guccini)

Dopo non so quanto tempo rieccomi qua a provare a tenere in vita un blog. L’altra volta m’era riuscito per oltre un anno cosa che, vista la mia costanza, è da ritenersi un’impresa! Fa un certo effetto ritrovare scritto nero su bianco quelli che sono i miei pensieri e soprattutto il mio stato d’animo. Ed è ancora più strano vedere di come il tempo sia riuscito a cambiare anche un inguaribile pirlone come me. Se prima i miei post erano scanzonati, al limite del non sense (anche qualcosa aldilà del limite), ora cominciano ad essere d’una pesantezza che infastidisce anche chi sta a scriverli.

Probabilmente, me lo auguro, è un periodo. Anche perché sennò sarebbe da preoccuparsi seriamente. In fondo la mia arma di distruzione di massa è sempre stata una sana e distaccata ironia. Ho sempre fatto mia la filosofia del “meglio riderci sopra”, sono sempre stato l’anima della festa, il pagliaccio scanzonato che divertiva la compagnia e che faceva ridere.

Ma alla sera, prima di coricarsi sul letto per andare a dormire, il pagliaccio si toglie il trucco e, qualche volta, sotto la maschera del clown allegro e scanzonato c’è un’altra maschera certo, ma quella del Pierrot triste e piangente.

Quante maschere dovrò mai togliere prima di trovare la mia vera faccia?

Play it again Sam…

Quante vite viviamo? Quante volte si muore? Si dice che nel preciso istante della morte tutti perdiamo 21 grammi di peso. Nessuno escluso. Ma quanto c'è in 21 grammi? Quanto va perduto? Quando li perdiamo quei 21 grammi? Quanto se ne va con loro? Quanto si guadagna? Quanto... sì...guadagna? 21 grammi, il peso di cinque nichelini uno sull'altro. Il peso di un colibrì, di una barretta di cioccolato. Quanto valgono 21 grammi? (Paul Rivers)

Non sono abituato a pesarmi. Non perché non tengo sotto controllo il mio peso o per paura del confronto con la bilancia, ma semplicemente perché non me ne frega niente! A fregarmene sono bravo. Me ne frego di tutto e a volte di tutti. Poi ci sono quelle volte in cui il mio menefreghismo allenta la sua morsa, quelle volte in cui mi fermo a pensare, a riflettere e inevitabilmente il mio pensiero cade là! A quella volta che ho perso quei 21 grammi che pesava la mia anima. Quei 21 grammi che mai riprenderò, persi per sempre. 21 grammi sono pochi, forse impercettibili ma ci sono sere, come questa, in cui l’assenza di quei 21 fottutissimi grammi è pesantissima.

Ma in fondo… chi si ne frega!?! O forse no?

Notte a tutti, sono tornato o forse non sono mai andato via, o più facilmente me ne andrò di nuovo assieme ai miei 21 grammi persi, per sempre.

Ed ora, Sam, suonami qualcosa di adatto.