ARCHEOASTRONOMIA
Studi e ricerche di archeoastronomia di Piero Barale
BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA
L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "sapiens" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".
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Post n°43 pubblicato il 22 Novembre 2007 da p.barale
Sullo spartiacque del promontorio del Caprione, propaggine posta tra il Golfo di La Spezia e il fiume Magra, si erge, in prossimità del Seno di Lerici, una singolare struttura litica. Il complesso, di probabile origine antropica, posto a pochi metri dai ruderi dell’antica chiesa di San Lorenzo ai Monti, pare possa costituire una particolare struttura – forse megalitica – denominata "Quadrilithon". Quadrilithon Questa struttura, composta da due elementi verticali sormontati da una architrave monolitica conformata a losanga, viene caratterizzata da una grande pietra trasversale posta alla base della costruzione. Tale soglia, oltre a proteggere l’osservatore dal riverbero dei raggi solari, risulta modellata in modo da formare una cuspide che, opposta a quella del monolito a sagoma di losanga, crea una "feritoia" che viene attraversata assialmente dai raggi del Sole in un determinato periodo dell’anno. Inoltre il "Quadrilithon" del Caprione trovano due gemelli in territorio francese, a Chateauneuf de Randon ed a Chateau Vieux de Randon (in essi non si ha formazione di immagini come quella della farfalla di luce). |
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