bottiglie e battagliavanti |
Ai ribelli... a quelli che non si arrendono mai ..
a quelli che sono padroni del loro destino..
a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso ...
Costoro non amano le regole.. non seguono la massa ....
fanno sempre di testa loro ..
E mentre qualcuno potrebbe definirli pazzi ..
io ne vedo il genio....
perché solo coloro che sono abbastanza folli possono cambiare le
cose...
davvero....
Ogni movimento rivoluzionario è romantico per definizione.
La verità è sempre rivoluzionaria.
Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.
Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo, noi siamo quel battito
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Post n°73 pubblicato il 25 Settembre 2014 da ilribelle2012
Ci mancava solo "il ticket al Pronto Soccorso" per dare la mazzata finale alla (fu) sanità pubblica. L'ipotesi messa in campo dalla Lorenzin "non viene esclusa a priori". Come dire: ci stiamo lavorando. Ecco tutti i dettagli. "Non posso dire che il ticket per l'assistenza in pronto soccorso non verrà mai applicato", ha dichiarato la Lorenzin, "perché è un tema che il governo non ha ancora affrontato. Ne parleremo comunque entro dicembre, c'è una commissione tecnica che sta lavorando con il ministero dell'Economia e delle Finanze. Analizzeremo le proposte e le valuteremo insieme ai commissari salute delle regioni". STARE SERENI - Il "minaccioso" leitmotiv lanciato da Renzi nei confronti di Letta è stato adoperato anche dal Ministro della Salute, che riferendosi ai tagli ha annunciato di "stare sereni". "Tutti ci rendiamo conto che non ci sono soldi, che dobbiamo risparmiare al massimo, mettere in efficienza ciò che abbiamo, che è moltissimo, e far funzionare quello che non funziona, che è sempre molto. E non possiamo permetterci di sprecare neanche un euro - perché ogni euro in salute è davvero un euro che salva una vita - per garantire un'efficienza sempre maggiore dei servizi in una situazione economica non facile. Spero che possa continuare la collaborazione che c'è stata in questo anno e mezzo tra governo, ministero della Salute e regioni". E infine la chiosa, che non lascia presagire niente di buono: "Nel Patto della salute abbiamo reso obbligatoria la centrale unica d'acquisto regionale e abbiamo creato una rete delle centrali uniche, per verificare il prezzo di riferimento. Attuando in sostanza quello che chiediamo di fare in Europa. Ora vogliamo che le regioni recepiscano queste direttive velocemente, rendendo trasparenti i dati. Da ciò abbiamo calcolato che deriverà un risparmio di 7 miliardi di euro".
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Post n°72 pubblicato il 20 Settembre 2014 da ilribelle2012
COME BEN SAPPIAMO ORMAI I CASI FALLITI DALLA TERAPIA CHEMIOTERAPICA E RADIOTERAPICA SONO SEMPRE MAGGIORI e il cancro rimane sempre la malattia responsabile di molte morti. L' Organizzazione Mondiale della Sanità ha ritenuto, quindi classificato la chemioterapia come agente cancerogeno. Il trattamento standard, che viene eseguito per curare il cancro e che dovrebbe distruggere le cellule tumorali, in realtà ha effetti collaterali dannosi poiché la sua base è su agenti genotossici. Il trattamento chemioterapico, distrugge il DNA di tutte le cellule che si dividono velocemente. Le cellule cancerogene si dividono rapidamente, ma purtroppo avviene anche che le cellule del sistema immunitario si dividono altrettanto rapidamente, di conseguenza si può dedurre che la chemioterapia distrugge anche l'unica cosa che può salvarci la vita. Uno dei farmaci che viene utilizzato per il trattamento di alcuni tipi di cancro al seno è il tamoxifene, peccato che la sua somministrazione provoca anche il cancro all'endometrio e al fegato... Il farmaco in questione, associato alla chemio, rende difficoltosa la resistenza dei batteri patogeni agli antibiotici. Siamo disposti davvero a sottoporci a questi trattamenti? E con quali rischi? Una ricerca effettuata dall'OMS in associazione con l'American Cancer Society, ha quantificato che il beneficio della chemioterapia equivale appena al 2,2% e i rischi sono di gran lunga maggiori rispetto ai reali benefici. Oltretutto, la chemioterapia non distruggerà mai il 100% delle cellule cancerogene, ma nel quadro più positivo, potrà eliminarne dal 60 all'80%, il nostro sistema immunitario, dovrà fare il restante lavoro. Allora, perchè per tutto questo tempo si è usata la cura della chemioterapia? Perchè non si sono trovate altre cure o altre soluzioni possibili? Ovviamente la risposta la conosciamo tutti, troppi interessi economici da parte delle Lobby Farmaceutiche. Il_dio_denaroPER IL DIO DENARO NON SI GUARDA IN FACCIA NESSUNO E NOI CI TROVIAMO A FARNE LE SPESE, con questo ed altro, ( vedi vari vaccini, esprimenti di cui siamo all' oscoro, ecc.. ), trattatati come cavie per far arricchire quella che si può definire una vera e propria Corporation! Ma torniamo al resoconto di questo articolo, anche la radioterapia, come la chemioterapia ha effetti negativi, soprattutto nel trattamento del cancro al seno, in questo caso, il seno sottoposto a radiazioni ha più probabilità di sviluppare cancro ai polmoni. E' stato dimostrato che la radioterapia aumenta fino a 30 volte la sopravvivenza, ma anche la capacità di auto-rinnovo delle cellule del carcinoma mammario, per quanto, mentre inizialmente la radioterapia può far regredire il tumore, in realtà poi una sottopopolazione di cellule resistenti alle radiazioni diviene aggressiva e provoca maggiore malignità. Così succede anche per la chemioterapia o per le radiazioni a basso dosaggio. Sottoporsi ad esami come la (mammografia ) per diagnosticare tumori al seno, con molta probabilità potrebbe essere la causa dello sviluppo dei tumori. Il cancro è una malattia di cui non ci ammaliamo per caso, ma è un programma di sopravvivenza, nel quale la cellula tumorale è in grado, grazie alla sua sopravvivenza evolutiva e genetica, di sopravvivere a condizioni difficili, quali l'esposizione ad agenti chimici, la scarsità di ossigeno e il ph acido del corpo. La somministrazione di agenti chemioterapici tossici può uccidere la cellula più debole e creare le condizioni affinché possano evolversi le cellule tumorali maligne. Non è la forma "aggressiva" del cancro a provocare la morte dei pazienti, come vorrebbero farci credere, ma gli stessi trattamenti! CANCRO. La Fisica QuantisticaQUINDI CHIEDIAMOCI COS'E' IL CANCRO. La Fisica Quantistica stabilisce che siamo sì costituiti da atomi e molecole, ma questi atomi e molecole sono la manifestazione di una determinata frequenza di energia e il cancro non è altro che un'alterazione delle frequenze del nostro corpo a causa di un errore di informazione delle nostre cellule, che le porta poi ad ammalarsi. Se ripristiniamo i corretti flussi energetici del nostro corpo, in modo tale che le cellule malate riacquistino le giuste informazioni e riprendano le corrette funzioni". Ha dichiarato questo, il Professor Giuseppe Genovesi, presidente del PNEI (Psico Neuro Endocrino Immunologia) e ricercatore universitario del Policlinico Umberto I di Roma, in aggiunta anche lo scienziato americano Bruce Lipton, autore del libro "La Biologia delle Credenze", spiega che i geni non sono la causa delle nostre malattie, ma il modo in cui il nostro corpo interpreta gli stimoli ambientali. Il nostro inconscio, elabora ogni secondo oltre 4 miliardi di informazioni e risponde ad esse in base a come è stata programmata. Insomma è la nostra mente inconscia che controlla il 95% delle nostre funzioni tra cui la respirazione, la digestione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa. La mente sa quali sono le frequenze adatte al noi, al nostro corpo. Imparare a comunicare con la mente inconscia è molto importante, per comprendere ed avere maggiore consapevolezza.
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Post n°71 pubblicato il 19 Settembre 2014 da ilribelle2012
Jobs Act. Sì di tutti i senatori in Commissione al nuovo contratto, ma il partito resta diviso. Damiano minaccia un «ping pong» del testo. Sel e M5S si alzano senza votare. E Sacconi stappa lo spumante, in siciliano: «Comu finisci, si cunta. Ne riparliamo alla fine. Ma intanto io festeggio già ora, non mi pare che altri lo facciano» La Commissione Lavoro del Senato ha approvato la delega lavoro: il Jobs Act modificato dall'emendamento sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti così si avvia verso l'Aula, dove verrà votato martedì prossimo. Maurizio Sacconi, Ncd e presidente della Commissione, parla di «giornata storica». Secondo l'ex ministro del Lavoro del governo Berlusconi, infatti, ieri è defunto l'articolo 18. Il Pd invece resta diviso, a tratti nel caos, ma il dorso convintamente renziano che lo guida è già pronto a festeggiare con Sacconi e Pietro Ichino. Tutti gli 8 componenti Pd della Commissione del Senato hanno votato sì alla delega, mentre Sel e M5S si sono alzati al momento del voto, e Forza Italia si è astenuta. Per quanto riguarda il Pd, c'è solo da sperare nella Camera, e nel pressing ininterrotto di alcuni esponenti critici. Ieri Matteo Orfini, presidente dell'assemblea nazionale del partito, ha parlato della «necessità di correzioni importanti al testo», mentre l'ex segretario Pierluigi Bersani ha citato «intenzioni surreali» che avrebbe visto nell'azione del governo. Ma soprattutto resta agguerrito Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera: luogo dove il Jobs Act è atteso una volta licenziato dal Senato. In una intervista al Sole 24 Ore, ieri ha notato che questa volta l'iter delle tre letture si concluderà al Senato («al contrario di quanto è avvenuto con il decreto Poletti»), e che quindi se si vorrà «stare nei tempi stabiliti», ovvero entro fine ottobre, il Senato dovrà «ratificare le modifiche che proporremo alla Camera». Damiano intende introdurre cambiamenti su «demansionamento e videosorveglianza», ma anche «sull'articolo 19 dello Statuto, sulla rappresentanza». Sul nodo chiave, quello dell'articolo 18, per ora preferisce non dichiarare se presenterà emendamenti o meno, perché prima vuole «che sia definita la posizione del Pd»: nella direzione del 29 settembre, ma pure attraverso una riunione ad hoc di tutti i parlamentari Pd con il governo, che ha richiesto proprio ieri con una nota. Se il Senato non dovesse ratificare le modifiche della Camera, «potrebbe avviarsi un ping pong», spiega Damiano, che moltiplicherebbe i passaggi, allungando i tempi. Certo, dall'altro lato il premier avrebbe sempre pronta la carta, già minacciata e per ora tenuta in caldo, del decreto d'urgenza: Renzi ha già chiarito che nel suo progetto il Jobs Act deve essere approvato entro la fine di ottobre, per arrivare entro marzo ai decreti delegati. Che, va ricordato, prevedono solo un passaggio consultivo alle commissioni competenti, e nessun voto in Aula. Non è detto però che gli "scontenti" del Pd saranno disposti ad accettare il diktat della maggioranza, quando si sarà fatto un punto alla direzione del 29: potrebbero procedere, in sede di voto parlamentare, a titolo personale. «Ciascuno di noi valuterà come comportarsi, come è già avvenuto con la legge elettorale - ha concluso il presidente della Commissione Lavoro - È in gioco il patrimonio di valori della sinistra». Ma potrebbero essere solo generose testimonianze di bandiera, tanto più vista la spregiudicatezza del capo del governo nel cercare il sostegno di Forza Italia, quando serve. Ieri comunque dallo staff di Renzi si è fatto sapere che all'ultimo incontro con Berlusconi, in effetti leader di Fi avrebbe offerto il suo sostegno, rifiutato però dal premier. Ma ogni giorno ha il suo affanno, e si sa che Renzi preferirebbe optare per la soluzione Sacconi/Ichino, che elimina il reintegro. Alcuni esponenti del Pd hanno già chiarito la propria posizione, andando oltre l'ambiguità della formula della delega, che lascia aperte entrambe le possibilità: mantenere il reintegro, o sostituirlo con un risarcimento. Alessandra Moretti, dall'europarlamento, invita il Paese a «farsene una ragione: l'articolo 18 è stato superato dalla realtà». E propone uno scambio: «Ammortizzatori sociali e tutele crescenti, in cambio del reintegro». La battaglia, a questo punto, sarà sull'interpretazione della formula ambigua della delega. Anzi, a rigore, poiché il testo non introduce un nuovo contratto di inserimento a tutele crescenti, idea originaria del Pd, ma un «contratto indeterminato a tutele crescenti» (che quindi sostituisce quello attuale), potrebbe aver ragione il duo Sacconi/Ichino, visto che in effetti non si cita mai il reintegro. Sacconi infatti ieri dichiarava, in siciliano, al Corsera: «Comu finisci, si cunta, se ne riparla quando tutto sarà finito. Io festeggio già ora, altri non mi pare lo facciano».
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Post n°70 pubblicato il 12 Settembre 2014 da ilribelle2012
Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse: - Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico? - Un momento - rispose Socrate. - Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci. - I tre setacci? - Ma sì, - continuò Socrate. - Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero? - No... ne ho solo sentito parlare... - Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono? - Ah no! Al contrario - Dunque, - continuò Socrate, - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico? - No, davvero. - Allora, - concluse Socrate, - quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo? Se ciascuno di noi potesse meditare e metter in pratica questo piccolo test... forse il mondo sarebbe migliore.
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Post n°69 pubblicato il 12 Settembre 2014 da ilribelle2012
..12 teste al mese per ogni parlamentare |
Inviato da: LunaRossa550
il 06/12/2014 alle 19:14
Inviato da: commydgl1
il 20/09/2014 alle 12:40
Inviato da: malware_jinx
il 16/09/2014 alle 23:35
Inviato da: laura_torri
il 13/09/2014 alle 22:46
Inviato da: laura_torri
il 12/09/2014 alle 20:50