bottiglie e battagliavanti |
Ai ribelli... a quelli che non si arrendono mai ..
a quelli che sono padroni del loro destino..
a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso ...
Costoro non amano le regole.. non seguono la massa ....
fanno sempre di testa loro ..
E mentre qualcuno potrebbe definirli pazzi ..
io ne vedo il genio....
perché solo coloro che sono abbastanza folli possono cambiare le
cose...
davvero....
Ogni movimento rivoluzionario è romantico per definizione.
La verità è sempre rivoluzionaria.
Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.
Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo, noi siamo quel battito
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Post n°65 pubblicato il 06 Settembre 2014 da ilribelle2012
A prima vista potrà sembrare un paradosso: lo Stato italiano produrrà marijuana. Di più: a produrla sarà l'esercito italiano, nello stabilimento chimico militare di Firenze. A dare la notizia del via libera, questa mattina, è il quotidiano di Torino La Stampa. Il via libera è stato dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, dopo varie polemiche e rallentamenti. Come spiega La Stampa: Pinotti (Pd) aveva dato da tempo il suo ok. Lorenzin (Ncd) è stata più prudente, non solo per un approccio culturale diverso: soprattutto perchè le questioni che il suo ministero deve affrontare sono diverse e molto delicate dal punto di vista tecnico. Era stato istituito un tavolo di lavoro dove la questione è stata esaminata anche con l'istituto farmaceutico militare. Adesso, spiegano al dicastero della Salute, sono in via di stesura i protocolli attuativi. A questo punto, non è escluso che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi saranno già disponibili nelle farmacie italiane. I farmaci a base di marijuana - detti cannabinoidi - servono a lenire il dolore nei pazienti oncologici o affetti da HIV e nel trattamento dei sintomi di patologie come sclerosi multipla, sla e glaucoma. Finora a questi farmaci hanno avuto accesso pochissime persone attraverso le Asl: solo 60. A lungo, infatti, i cannabinoidi sono stati non solo difficili da reperire, ma anche estremamente costosi. Ora, finalmente, le cose sembrano cambiare. Anche in Italia.
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