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Mosca: «Sanzioni? Reagiremo»

Post n°67 pubblicato il 07 Settembre 2014 da ilribelle2012

-  Fabrizio Poggi, 6.9.2014
Ucraina. Regge, per ora, il cessate il fuoco, primi scambi di prigionieri. Tymoshenko insiste: «Referendum per decidere l'adesione all'Alleanza». Il Cremlino: «La minaccia di nuove misure economiche favorisce il partito della guerra»

Non ci sono state signi­fi­ca­tive prese di posi­zione, ieri, da parte di Mosca, alla tre­gua nel sudest dell'Ucraina, dopo l'accordo sul piano di pace sot­to­scritto a Minsk. Almeno, non quante sono state le rea­zioni alle deci­sioni sca­tu­rite dal ver­tice Nato nel Gal­les e all'annuncio, da parte Ue, della pos­si­bi­lità di nuove sanzioni.

Sul fronte del Don­bass, ieri, in un col­lo­quio tele­fo­nico, Putin e Poro­shenko «hanno espresso sod­di­sfa­zione per il fatto che nel com­plesso il ces­sate il fuoco viene rispet­tato dalle parti in con­flitto» e hanno «sot­to­li­neato l'importanza del moni­to­rag­gio della situa­zione da parte dell'Osce». Le prin­ci­pali agen­zie di infor­ma­zione russe si sono limi­tate a regi­strare le dichia­ra­zioni delle parti circa lo scam­bio di pri­gio­nieri (uno dei prin­ci­pali punti del piano sul ces­sate il fuoco), senza dare rilievo alle noti­zie circa spo­ra­di­che inos­ser­vanze della tre­gua, da ambo le parti. Nel primo pome­rig­gio Itar-Tass ripor­tava una dichia­ra­zione dalla Repub­blica di Done­tsk, secondo cui i pri­gio­nieri ucraini (un paio di cen­ti­naia) veni­vano rila­sciati già ieri, men­tre Kiev dovrebbe libe­rare i mili­ziani cat­tu­rati solo lunedì. Nel com­plesso, sem­bra che il patto, almeno per il primo giorno, abbia tenuto, anche se non manca lo scet­ti­ci­smo sulla sua durata.

Novo­ros­sija ripor­tava le opi­nioni della poli­to­loga mili­tare Alek­san­dra Peren­d­z­hieva e del capo del Cen­tro ucraino di ricer­che Mikhail Pogre­bin­skij. La prima ritiene «che il ces­sate il fuoco non durerà molto. Con­cedo non più di 5 giorni». Il secondo, pur più otti­mi­sta sulla durata, avanza dubbi sul fatto che alla tre­gua «pos­sano far seguito col­lo­qui pro­dut­tivi che sfo­cino in un refe­ren­dum sulla strut­tura sta­tale». E, però, si sot­to­li­nea come, per la prima volta in un pro­to­collo uffi­ciale, si garan­ti­sca al Don­bass la difesa della lin­gua russa e una certa decen­tra­liz­za­zione. D'altra parte, pur se Poro­shenko sot­to­li­nea che, con il ces­sate il fuoco, non è in discus­sione l'integrità ter­ri­to­riale ucraina, l'elité poli­tica di Kiev lo cri­tica aspra­mente per la tre­gua: il pre­mier Jatse­n­juk dà il via al pro­getto «Mura­glia» dichia­rando che «i soldi li chie­diamo alla Ue, per­ché noi costruiamo un muro per tutta l'Europa»; Timo­shenko riba­di­sce la richie­sta di refe­ren­dum per l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Lo spea­ker del Con­si­glio nazio­nale di difesa Andrej Lysenko dichiara che le truppe ucraine non abban­do­ne­ranno le pro­prie posizioni.

E il par­tito della guerra a Kiev, secondo Mosca, non è certo sco­rag­giato né dai passi Usa, né dalle nuove san­zioni Ue con­tro le imprese petro­li­fere e mili­tari russe. Men­tre Washing­ton si appre­sta a stan­ziare 60 milioni di dol­lari per mate­riale mili­tare all'Ucraina, Kiev par­te­ci­perà già in set­tem­bre alle mano­vre con­giunte navali Sea Breeze e ter­re­stri Rapid Tri­dent. L'attenzione di Mosca si è ieri appun­tata soprat­tutto sull'eventualità di nuove san­zioni Ue che, se adot­tate, lunedì pros­simo, «rice­ve­ranno senz'altro ade­guata rispo­sta», dichia­rano al Mini­stero degli esteri. La diri­genza Ue, «al solito si perde in uno spec­chio poli­tico defor­mante» e «di fatto, invia segnali di soste­gno diretto al par­tito della guerra a Kiev». In sostanza, dice Mosca, «la dichia­ra­zione sull'allargamento delle san­zioni anti­russe è stata la prima rea­zione Ue all'incontro a Minsk del gruppo di con­tatto» sull'Ucraina. Il Pre­si­dente del Comi­tato della Duma per gli affari esteri Alek­sej Push­kov, ha dichia­rato che l'Occidente non ha avan­zato nes­suna pro­po­sta, tranne san­zioni e minacce. E anche il pre­si­dente bie­lo­russo Alek­sandr Luka­shenko, in un'intervista al canale tv Ros­sija 1, i ha dichia­rato che la «desta­bi­liz­za­zione ucraina su ordine Usa crea una minac­cia per Rus­sia e Bie­lo­rus­sia: in Ucraina molti poli­tici ese­guono alla let­tera quell'ordine. Gli ame­ri­cani vogliono annien­tare le nostre genti con le nostre mani» e i lea­der euro­pei agi­scono da por­ta­voce del corso poli­tico Usa. Mosca ha annun­ciato ieri l'inizio delle prove del nuovo mis­sile per i cac­cia T-50, la cui pro­du­zione è pre­vi­sta per il 2016. Per parte sua, la flotta disporrà entro l'anno di una nuova base per­ma­nente presso le isole Novo­si­birsk nell'Artico, secondo quanto dichia­rato dall'ammiraglio Vla­di­mir Korolev.

 

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Un blog di: ilribelle2012
Data di creazione: 28/07/2012
 
 

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