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A mio Padre
Post n°18 pubblicato il 11 Agosto 2013 da arganteguarito
Vent’anni sono passati da quando, senza avvisarmi, te ne sei andato. Ricordo ancora ogni attimo di quel giorno, la mia iniziale felicità mattutina nel dover fare un acquisto importante per mia figlia, il ritorno a casa e la gioia nei suoi occhi. Qualcosa aleggiava nell’aria, non avevo ancora il telefonino ma avevo la segreteria telefonica e quel messaggio non dava spazio a nulla di buono. 200 km con la morte nel cuore prima di scoprire che te ne eri andato, in silenzio come hai sempre vissuto. Ho sempre sostenuto che dai dolori bisogna trarre il maggior profitto in maniera da saper vivere al meglio le gioie ma quel giorno tutto sembrava essermi crollato addosso. Tra noi c’era un amore che va di là da quello tra padre e figlio, eri il mio faro, il mio mentore, eri TU. E’ strano come il mio pensiero verso di te non mi abbandoni mai nell’arco di tutte le mie giornate, eppure molti dicono che “chi muore giace e chi vive, si dà pace”. Mi piace ricordare sempre il sorriso con il quale affrontavi ogni cosa perché non ho mai visto nel tuo viso una smorfia di dispiacere e so che lo facevi soprattutto per non renderci partecipi degli eventuali problemi. Grazie papà per come eri e soprattutto grazie per quello che hai significato per me e che continuerai a significare per sempre.
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Inviato da: he.ART
il 26/11/2013 alle 19:51
Inviato da: quantoamorehoperte
il 14/09/2013 alle 20:32
Inviato da: rosatea30
il 13/09/2013 alle 15:53
Inviato da: quantoamorehoperte
il 23/08/2013 alle 15:51
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il 28/07/2013 alle 23:41