![Foto di DeadStar](getmedia.php?%2Aozre.jgm%7DKg%60g%7DJw%7De%7C%60%3F%2781%3D735%27%3F2481-kaied-ocqikpccpz%2763-%3B%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05j%2A)
A volte resto immobile e mi sento respirare.
Gli occhi si chiudono e strappano al cervello scintille sinaptiche perchè illuminino la strade verso i ricordi.
Il cuore recita in un teatro fatto da muri di buio e il ticchettare dell'orologio, unico spettatore, applaude monotamente.
Da sempre.
E' questo il momento in cui milioni di fantasmi appaiono ed intonano un' allegra giga e ad ogni passo,
uno dei tanti me, recita un istante della mia vita, ed ogni istante si scompone in ogni sentimento provato in quel frammento di tempo.
L'altezza dei miei desideri e la base della mia realtà compongono figure piane, che ad ogni sensazione di ogni istante di ogni passo di giga di ogni fantasma diventano quadrati, poi solidi, poi ipercubi, fino a comporre figure in cui ogni dimensione è data da ogni istante passato della mia vita.
E' questo il momento in cui riapro gli occhi e scopro, come acqua gettata sul viso accaldato, la potenza dirompente del pensiero. E della vita da esso rappresentata. E mi scopro a non essere mai solo.
Perchè la solitudine è l'unicità all'interno di uno spazio definito. Io sono unico, all'interno dell'infinito dei miei pensieri.
E mi scopro ad essere capace ancora di sognare, e di danzare con i miei fantasmi a cui sorrido. Come un'amante al momento del risveglio nello scoprire che la vita è reale.