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Messaggi di Marzo 2016

Buone feste a tutti “Cristo é vivo convertiamoci”

Post n°1263 pubblicato il 23 Marzo 2016 da linaladu
 

CLICCA SULLA STELLA

(GERUSALEMME LADU  E  DIONISIO SPARACIO)

"Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno"


"Nel vangelo"vita eterna"Gesu'non indica tanto la sopravvivenza oltre la morte..

ma è sinonimo di "vita divina": attraverso il pane di vita offerto dal Cristo

il credente entra nella stessa vita di Dio, partecipe del suo essere,

Dio si comunica a lui, lo invade, lo pervade, lo trasforma è l'irruzione della pace

che lo spezzare del pane genera nella vita del fedele, è l'anticipazione

della perfetta intimità e della gioia piena che avremo quando, varcata la

soglia della vita terrena, "saremo sempre col Signore"

  

Dunque fratelli e sorelle non perdiamoci in cose vane, ma zelanti

nel Suo amore, aspettiamo il suo ritorno per eterno


"Lode e onore a te Signore Gesù"

 
 
 

Esempio d'amore di Lina Ladu Gerusalemme

Post n°1262 pubblicato il 05 Marzo 2016 da linaladu
 

ESEMPIO D'AMORE


Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse:

«Non hanno vino».  E Gesù le rispose:

«Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora».

Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

 Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale

dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri,

DOPO UN PO' Gesù disse loro:

 «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo.

                   

Disse loro di nuovo: «Ora prendetele e portatene

a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.....

Il mondo è un immenso pianto e Gesù dà avvio alla

 salvezza partendo da una festa di nozze.

Anziché asciugare lacrime, colma le coppe di vino.

 Sembra quasi sprecare la sua potenza a servizio di

una causa effimera, un po' di vino in più, eppure

il Vangelo chiama questo il «principe dei segni»,

il capostipite di tutti.

                    

Perché a CANA Gesù vuole trasmettere il principio

 decisivo della relazione che unisce Dio e l'umanità.

 Tra uomo e Dio corre come un rapporto nuziale,

 con tutta la sua tavolozza di emozioni forti e buone:

amore, festa, gioco, dono, eccesso, gioia.

Un legame sponsale, non un rapporto giudiziario o

 penitenziale, lega Dio e noi. Gesù partecipa con

 tutti i suoi alla celebrazione, e proclama così il

 suo atto di fede nell'amore, lui crede nell'amore,

 lo ratifica con il suo primo prodigio.

                

Perché l'amore umano è una forza dove è custodita

la passione per la vita, dove l'altro ha tutta la tua

 attenzione, dove la persona viene prima della

legge, dove la speranza batte la rassegnazione.

 Dove nascono sogni.

La Chiesa di DIO, come Gesù, dovrebbe attingere

vino dall'amore degli uomini, custodirlo, inebriarsi

e offrirlo alla sete del mondo. Gesù prende

l'amore umano e lo fa messaggio, parola di Dio.

Con le nozze l'uomo scende al nodo germinale

 della vita, e Gesù dice: l'incontro con Dio è la

nostra primavera, fa germogliare

vita,  porta fioriture di coraggio.

                   

Il vino, in tutta la Bibbia, è il simbolo dell'amore

 felice tra uomo donna, tra uomo e Dio.

 Felice e sempre minacciato.

Simbolo della fede e dell'entusiasmo, della

creatività, della passione che vengono a mancare.

Non hanno più vino, esperienza che tutti abbiamo

fatto, quando stanchezza e ripetizione prendono

 il sopravvento. Quando ci assalgono mille dubbi,

quando gli amori sono senza gioia e le case senza

 festa. Ma ecco il punto di svolta del racconto.

                           

Maria, la madre attenta, sapiente della sapienza del

Magnificat, indica la strada: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Capace di unire il dire e il fare! Fate il suo Vangelo,

 rendetelo gesto e corpo, sangue e carne.

 E si riempiranno le anfore vuote del cuore, trasformiamo

la vita, da vuota a piena, da spenta a felice.

Più Vangelo è uguale a più vita. Più Dio equivale a più io.

                                             

A lungo abbiamo pensato che al divertimento

 Dio preferisse il sacrificio, al gioco la gravità, e

abbiamo ricoperto il Vangelo con un velo di tristezza.

 Invece a CANA ci sorprende un Dio che gode della gioia

degli uomini e se ne prende cura.

«Dobbiamo trovare Dio precisamente nella nostra vita

 e nel bene che ci dà. Trovarlo dentro la nostra felicità terrena»

unendo il nostro cammino al suo, zelanti nel

seguirlo obbedienti alla sua SANTA parola...


IN FEDE GERUSALEMME

 

 
 
 

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