Creato da ritagiorgi.r il 12/01/2015
 

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Golden Globes 2015, i vincitori le serie tv The Affair, Transparent e Fargo

Post n°5 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da ritagiorgi.r
 
Foto di ritagiorgi.r

Golden Globes 2015, i vincitori: quest'anno è all'insegna delle novità, visto che le migliori serie tv sono The Affair (drama, Showtime), Transparent (comedy, Amazon) e Fargo (FX, miniserie). A questi show vanno anche i riconoscimenti per i migliori attori protagonisti, con Ruth Wilson (miglior attrice drammatica), Jeffrey Tambor (miglior protagonista di una sitcom) e Billy Bob Thornton (miglior attore in una miniserie, Fargo). I Golden Globes sono decisi da una giuria di giornalisti della stampa estera iscritti alla HFPA, l'Hollywood Foreign Press Association; inizialmente aperti solo ai film (e considerati l'antipasto degli Oscar che si svolgeranno tra qualche settimana), a dodici anni dalla loro istituzione furono aperti, nel 1956, anche ai programmi televisivi.


Tra i vincitori dei Golden Globes 2015 gloria anche per Kevin Spacey (miglior attore di una serie tv drammatica) e Joanne Froggatt di Downton Abbey, miglior attrice non protagonista (l'analogo riconoscimento maschile è andato a Matt Bomer per The Normal Heart). Da segnalare la sorpresa CW che conquista una statuetta con Gina Rodriguez, protagonista di Jane The Virgin. Ma ecco tutti i vincitori dei Golden Globes 2015 - in neretto - e le altre nomination.
Miglior serie TV drammatica
The Affair
Downton Abbey
Game of Thrones
The Good Wife
House of Cards
Miglior serie TV comica
Transparent
Girls
Jane the Virgin
Orange is the New Black
Silicon Valley
Miglior miniserie o film TV
Fargo
The Missing
True Detective
The Normal Heart
Olive Kitteridge
Miglior attore di una serie TV drammatica
Kevin Spacey (House of Cards)
Clive Owen (The Knick)
Liev Schreiber (Ray Donovan)
James Spader (The Blacklist)
Dominic West (The Affair)
Miglior attore di una serie TV commedia
Jeffrey Tambor (Transparent)
Don Cheadle (House of Lies)
Ricky Gervais (Derek)
Louis C.K. (Louie)
William H. Macy (Shameless)
Miglior attore di una miniserie o film TV
Billy Bob Thornton (Fargo)
Martin Freeman (Fargo)
Woody Harrelson (True Detective)
Matthew McConaughey (True Detective)
Mark Ruffalo (The Normal Heart)
Miglior attrice di una serie TV drammatica
Ruth Wilson (The Affair)
Claire Danes (Homeland)
Viola Davis (How to Get Away with Murder)
Julianna Margulies (The Good Wife)
Robin Wright (House of Cards)
Miglior attrice di una serie TV commedia
Gina Rodriguez (Jane the Virgin)
Lena Dunham (Girls)
Edie Falco (Nurse Jackie)
Julia Louis Dreyfuss (Veep)
Taylor Schilling (Orange is the New Black)
Miglior attrice di una miniserie o film TV
Maggie Gyllenhaal (The Honorable Woman)
Jessica Lange (American Horror Story: Freak Show)
Frances McDormand (Olive Kitteridge)
Frances O'Connor (The Missing)
Allison Tolman (Fargo)
Miglior attore non protagonista di una serie, miniserie o di un film TV
Matt Bomer (The Normal Heart)
Alan Cumming (The Good Wife)
Colin Hanks (Fargo)
Bill Murray (Olive Kitteridge)
Jon Voight (Ray Donovan)
Miglior attrice non protagonista di una serie, miniserie o di un film TV
Joanne Froggatt (Downton Abbey)
Uzo Aduba (Orange is the New Black)
Kathy Bates (American Horror Story: Freak Show)
Allison Janney (Mom)
Michelle Monaghan (True Detective).

 

 
 
 

Gomorra, la serie cult di Sky Altantic è sbarcata su Rai3

Post n°4 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da ritagiorgi.r
 
Foto di ritagiorgi.r

La fiction dei record di Sky, il prodotto televisivo di culto degli ultimi anni che nasce dal romanzo-caso di Roberto Saviano, Gomorra - La serie, sbarcata a sorpresa sul servizio pubblico e veste i panni di un momento di dibattito, che si preannuncia assolutamente intenso, sui temi della legalità. Piacerà molto a Roberto Saviano l'operazione di Rai3 annunciata oggi a sorpresa, su twitter, dal direttore Andrea Vianello.

«»Dal 10 gennaio, il sabato dopo #chefuoritempochefa e fabio fazio, è sbarcata su RaiTre la serie tv evento Gomorra. Da non perdere assolutamente», ha scritto Vianello usando il sociale che ha sancito la popolarità della serie tv, tra le più twittate.

Da sabato dieci gennaio quindi subito dopo la puntata di Che tempo fuori che fa, di Fabio Fazio ci andranno in onda due puntate per volta di Gomorra - La serie per sei settimane con, forse un'unica interruzione nei giorni del Festival di Sanremo. Però la fiction visti i contenuti anche violenti, non andrà in prima serata ma soltanto dopo le 22 e non sarà la protagonista assoluta dell'operazione Rai, che pure per la prima volta porta al grande pubblico quello che è già stato un grande successo sulla pay tv.

Ogni serata sarà introdotta da un dibattito, un pò vecchio stile, retaggio di quella tv che non dimenticava il suo ruolo di servizio pubblico (e che piace anche molto a Fabio Fazio) che porterà alla luce un tema legato alla fiction, ovvero la malavita e la lotta al crimine, la ricerca della legalità. A parlarne saranno in prima persona i protagonisti della lotta al crimine organizzato, chi ha speso la vita per riaffermare la legalità. Le interviste saranno in coda al programma di Fazio, e forse a realizzarle potrebbe essere lo stesso conduttore di Che tempo che fa. Il primo degli intervistati potrebbe essere proprio lo stesso Roberto Saviano.

Il livido e più che realistico affresco in 12 episodi diretto da Stefano Sollima con Claudio Cupellini e Francesca Comencini, ha segnato un punto importante nella serialità italiana portando sul piccolo schermo un prodotto - per qualità di immagini e scrittura - in tutto e per tutto paragonabile a capolavori seriali made in USA. Un risultato reso possibile da un lavoro colossale, durato nel complesso circa 3 anni, con cui Sky e Cattleya hanno messo in campo un cast tecnico di primo livello e un cast artistico, tutto campano, che ha fatto emergere, ancora una volta, i talenti di un territorio unico, che hanno interpretato e reso indimenticabile un racconto doloroso e durissimo.

Quindi nuova vita per la serie dall'epilogo shock e dai numeri record: con 700 mila spettatori medi a puntata, Gomorra è stata la serie targata Sky più vista in assoluto nella storia della pay tv. Promossa a pieni voti da pubblico e critica, in Italia e all'estero, venduta ad oltre 60 paesi nel mondo, definita da Variety »la risposta italiana a The Wire«, Gomorra - La Serie tornerà su Sky con una seconda stagione.

 

 
 
 

Addio a Francesco Rosi, il regista del capolavoro " Mani sulla città"

Post n°3 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da ritagiorgi.r
 
Foto di ritagiorgi.r

 

Dopo Pino Daniele, Napoli perde un altro immenso protagonista della cultura. E' morto infatti Francesco Rosi, regista di capolavori indelebili come "Mani sulla città", "Cadaveri eccellenti", "Lucky Luciano", "Diario Napoletano". Aveva 92 anni. Il maestro del cinema italiano sarà celebrato in una cerimonia civile lunedì mattina, 12 gennaio, a partire dalle 9, alla Casa del cinema di Roma. Alle 12 lo ricorderanno i suoi amici più cari.

Rosi è morto a Roma, dove si era trasferito parecchi anni fa dopo una gioventù fervente a Napoli. Nella città partenopea frequentò il liceo Umberto nello stesso periodo in cui studiavano Giorgio Napolitano, Raffaele La Capria, Antonio Ghirelli.

I lati oscuri del potere, gli intrighi della società italiana, ma anche tanta, tanta Napoli, dalle macerie del dopoguerra fino ai tempi della speculazione edilizia, con tanto neoralismo e passione. Questa è l'arte di uno dei maestri indiscussi del cinema di tutti i tempi.

Nel 1946 iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo come assistente di Ettore Giannini per l'allestimento teatrale di «'O voto» di Salvatore Di Giacomo. Fu regista di Luchino Visconti per i film «La terra trema» (1948) e «Senso» (1953), e dopo varie sceneggiature (Bellissima, 1951, Processo alla città, 1952) gira alcune scene del film «Camicie rosse» (1952) di Goffredo Alessandrini. Nel 1956 co-dirige con Vittorio Gassman il film «Kean - Genio e sregolatezza».

Nel 1958 diresse il suo primo lungometraggio, «La sfida», che ottenne il consenso di critica e pubblico. L'anno successivo diresse Alberto Sordi in «I magliari» (1959), nel quale l'attore romano è un immigrato, che fa la spola tra Amburgo e Hannover e che si scontra con un boss napoletano per il controllo del mercato delle stoffe.

Inaugurò il florido filone dei film-inchiesta, ripercorrendo la vita di un malavitoso siciliano attraverso una serie di lunghi flashback in «Salvatore Giuliano» (1962), e l'anno successivo diresse «Rod Steiger» nel suo capolavoro «Le mani sulla città» (1963), nel quale denunciò le collusioni esistenti tra i diversi organi dello Stato e lo sfruttamento edilizio a Napoli. La pellicola fu premiata con il Leone d'Oro al Festival di Venezia.

Dopo «Il momento della verità» (1965), Rosi si concesse una migrazione in un film favolistico «C'era una volta...» (1967), con Sophia Loren e Omar Sharif, anche se Rosi aveva inizialmente richiesto per la parte Marcello Mastroianni.

Negli anni settanta tornò ai temi di sempre rappresentando l'assurdità della guerra con «Uomini contro» (1970), parlando della scottante morte di Enrico Mattei in «Il caso Mattei» (1972) e «Lucky Luciano» (1973), tutti con grandi prove di Gian Maria Volontè.

Notevole successo ebbe il capolavoro «Cadaveri eccellenti» (1976, tratto dal romanzo Il contesto di Sciascia), con Lino Ventura. In seguito realizzò la versione cinematografica di «Cristo si è fermato a Eboli» (1979), tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Levi e sempre con Volonté protagonista.

Dopo un altro successo come «Tre fratelli» (1981), con Philippe Noiret, Michele Placido e Vittorio Mezzogiorno, diresse un adattamento cinematografico della «Carmen» (1984) con Plácido Domingo. Successivamente lavorò a «Cronaca di una morte annunciata» (1987), tratto dal romanzo di Gabriel García Márquez, che riunì un grande cast: Gian Maria Volontè, Ornella Muti, Rupert Everett, Anthony Delon e Lucia Bosè; il film fu girato in Venezuela ed in Colombia (Mompox).

Girò poi «Dimenticare Palermo» (1990), con James Belushi, Mimi Rogers, Vittorio Gassman, Philippe Noiret e Giancarlo Giannini. Tornò alla regia teatrale con le commedie di Eduardo De Filippo: «Napoli milionaria», «Le voci di dentro» e «Filumena Marturano», tutte interpretate da Luca De Filippo. Nel 2005, per il film «Le mani sulla città», gli verrà conferita la laurea ad honorem in «Pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale» presso l'università Mediterranea di Reggio Calabria.

Nel 2008 - come riporta Wikipedia - gli è stato assegnato l'Orso d'Oro alla carriera al Festival di Berlino, nel 2009 la Legione d'Onore, nel 2010 l'Alabarda d'oro alla carriera e il 10 maggio 2012, il Cda della Biennale di Venezia approva all'unanimità la proposta del suo direttore, Alberto Barbera, di conferire il Leone d'oro alla carriera al regista in occasione della 69ª edizione della mostra. Nel 2013 alla presenza del Ministro dei beni culturali Massimo Bray, gli viene consegnata la cittadinanza onoraria della città di Matera.

Ultimamaente, al suo «discepolo» Tornatore che nel libro a quattro mani «Io lo chiamo Cinematografo» (Mondadori, 2012) lo incitava a tornare sul set non rispondeva «sono stanco» ma «il mestiere del regista richiede grande energia fisica e non so se l'avrei più. So invece che in quest'Italia è difficile fare cinema e che la realtà si degrada così in fretta che il suo passo è troppo più frettoloso di quello del cinema. Rischierei di raccontare un paese che già non c'è più». E riguardandosi indietro aggiungeva: «Il cinema, allora, era una grande famiglia, è vero. C'era un rapporto di comprensione, anche di affetto. Poi ci sentivamo tutti parte di una grande avventura, far rivivere sullo schermo la vita.» In quello stesso 2012 Francesco Rosi era sul palcoscenico della Mostra di Venezia per ricevere il Leone d'oro alla carriera. Un premio in più in una carriera che già gli aveva regalato il Leone d'oro per Le mani sulla città, la Palma di Cannes per Il caso Mattei, la Legion d'onore, i tributi alla carriera di Locarno e Berlino, per non parlare di Grolle, David, Nastri, caduti a pioggia su ogni titolo della sua formidabile filmografia. Anche in occasione dell'ultimo premio veneziano la sua lezione è venuta forte e decisa: «Fare cinema - ha detto - significa contrarre un impegno morale con la propria coscienza e con lo spettatore. Gli si deve l'onestà di una ricerca della verità senza compromessi.

( Fonte dal Mattino.it)

 

 
 
 

Morta Rosetta, storica protagonista del trono over di " Uomini e Donne" di Maria De Filippi

Post n°2 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da ritagiorgi.r
 
Foto di ritagiorgi.r

E' morta Rosetta, storica protagonista del Trono over.
Se il format dedicato a Dame e Cavalieri è nato, ormai cinque anni fa, è stato proprio grazie a lei e a Giuseppe Grieco, che in qualità di vivaci ospiti di C'è Posta per Te (dove il pugliese cercava la sua prima fidanzatina, rivelatasi poi essere la sorella di Rosetta) hanno involontariamente suggerito a Maria De Filippi l'idea di dedicare uno spazio del suo celebre programma pomeridiano anche alle persone più anziane ma ancora desiderose di trovare l'amore.
A lungo Rosetta, insieme alla cognata Rosa, è stata ospite fissa in studio per commentare le vicende dei suoi compagni d'avventura, ma nell'ultimo periodo gli acciacchi dell'età si erano fatti più fastidiosi, e prendere l'aereo ogni settimana risultava troppo impegnativo per lei, per questo non la vedevamo più seduta tra gli opinionisti Gianni Sperti e Tina Cipollari.
A poco più di due anni di distanza dall'amico Giuseppe, scomparso nel dicembre del 2012 (QUI il post), anche Rosetta oggi si è spenta. Ai parenti le nostre condoglianze.

 
 
 

Morta Anita Ekberg la dolce vita di Fellini

Post n°1 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da ritagiorgi.r
 
Foto di ritagiorgi.r

 È morta sola Anita Ekberg, musa di Fellini e icona della Dolce Vita. Aveva 83 anni e divenne celebre in tutto il mondo per il bagno nella fontana di Trevi con Marcello Mastroianni nel capolavoro di Federico Fellini. L'attrice svedese è scomparsa in una clinica di Rocca di Papa vicino Roma. Viveva da anni nella vicina Genzano. Qualche tempo fa inviò una lettera-appello alla Fondazione Fellini chiedendo aiuto per le sue condizioni economiche e di salute. Secondo quanto si apprende l'attrice svedese era seguita da una tutrice perché non aveva nessun parente. Da disposizioni testamentarie, la Ekberg sarà cremata e le sue ceneri torneranno in Svezia. Una cerimonia funebre verrà celebrata nelle prossime 48 ore, in una Chiesa Luterana di Roma, in Via Sicilia o sull'Aurelia Antica».È morta sola Anita Ekberg, musa di Fellini e icona della Dolce Vita. Aveva 83 anni e divenne celebre in tutto il mondo per il bagno nella fontana di Trevi con Marcello Mastroianni nel capolavoro di Federico Fellini. L'attrice svedese è scomparsa in una clinica di Rocca di Papa vicino Roma. Viveva da anni nella vicina Genzano. Qualche tempo fa inviò una lettera-appello alla Fondazione Fellini chiedendo aiuto per le sue condizioni economiche e di salute. Secondo quanto si apprende l'attrice svedese era seguita da una tutrice perché non aveva nessun parente. Da disposizioni testamentarie, la Ekberg sarà cremata e le sue ceneri torneranno in Svezia. Una cerimonia funebre verrà celebrata nelle prossime 48 ore, in una Chiesa Luterana di Roma, in Via Sicilia o sull'Aurelia Antica».

 

 
 
 
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