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L'arte della maiolica nelle Marche

Post n°1 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da vincebelu

 

L'Arte della Maiolica nelle Marche

In quanto terra di confine, le Marche si caratterizzano per l’eterogeneità delle produzioni di ceramica, che fioriscono già in epoca medievale e si sviluppano parimenti alla pittura e alla scultura, traendo da esse ispirazione. Il termine “ceramica” deriva dalla parola greca kéramos che vuol dire “argilla”. La tipologia più comune di ceramica è la “terracotta”, argilla dal corpo poroso, cotta a 900°-1000° C. In alcuni casi la terracotta viene rivestita con lo smalto, che rende l’oggetto impermeabile e quindi decorata e nuovamente cotta, ad una temperatura di 900°-950° C, che consente ai colori di fondersi con lo smalto.

Una conquista del XIII secolo fu lo smalto di tipo vetroso stannifero (ottenuto aggiungendo al vetro ossido di stagno). Si origina così in Italia la maiolica, che vede nella città di Faenza il suo maggior centro di diffusione, tanto che in Francia questa produzione viene chiamata proprio faillance

Il termine maiolica deriva in realtà dal nome dell’isola di Maiorca, centro commerciale dominato dagli arabi, dal quale i prodotti ceramici venivano diffusi sul bacino mediterraneo. Tra la fine del secolo XIV e l’inizio del XV la maiolica raggiunge il momento di maggior splendore. Nel Rinascimento alcuni maestri sono riusciti nel difficile compito di illustrare una “storia”, ove la figura umana è soggetto principale, sopra la superficie pulverulenta, quindi instabile, dello smalto. Il primo istoriato va all’incirca dal 1500 al 1525 e prende il nome da historia, racconto. Le stoviglie dipinte non hanno più solo valore di utilità, ma diventano degli autentici oggetti d’arte; i ceramisti traggono il soggetto da rappresentare dalle incisioni dei maestri tedeschi e italiani o dai capolavori dei grandi pittori.

Le maggiori collezioni o raccolte di ceramica nelle Marche sono esposte nei musei di città che sono state importanti centri di produzione: Urbania, Urbino, Pesaro, Ascoli Piceno.

 
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