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ti cerco lassù dimante pazzo...

Post n°164 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da david_41

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http://i41.photobucket.com/albums/e267/megafonnik/february/sfera.gif

 

 

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Splendi diamante pazzo.


Ora c’è un’espressione nei tuoi occhi simile ad un buco nero nel cielo.

Splendi diamante pazzo.

Hai raggiunto il segreto troppo presto, hai pianto per la luna

Minacciato dalle ombre durante la notte, ed esposto alla luce.

Hai cavalcato la fama

Vieni farneticante, visionario, vieni pittore,

pifferaio, prigioniero

e splendi !

 

vieni  Syd

vengo.

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  R

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 20/10/09 alle 17:48 via WEB
Siamo talmente in alto che tutto è ormai un'eco terrestre, il suono della prima conoscenza, il bagliore della grande e benigna nascita...Cielo stellato da un grand'angolo ma anche un oblò dal quale guardare tutto ciò che è stato vissuto e creato e dal quale penetrare il mistero del vasto fluire dell'essere. Bellissima l'atmsfera spirituale con una musica, umile figlia di Frescobaldi, il grande padre di J.S.Bach, Frescobaldi che riempiva di popolo l'antica chiesa di San Giovanni in Laterano quando suonava l'organo e c'era anche chi testimoniava di aver visto dei Cherubini alle sue spalle...Frescobaldi!!!!!! Spiritualià totale come l'immagine di un sorriso. Un grand'angolo per un paesaggio dell'anima, un diamante appunto!! Bravo david!! anzi bravissimo!! Saranno i Pink Floid, sicuro. tt
 
 
david_41
david_41 il 20/10/09 alle 18:06 via WEB
Carissimo amico, sul Frescobaldi mi trovi impreparato e mi pregio del tuo commento, del tuo descrivere la spiritualità della musica immortale e compararla ad un sorriso ... bellissimo. anche il tuo " vasto fluire dell'essere" Grazie, grazie Giuseppe si lo sono, il pezzo scritto da David Gilmour, Roger Waters e Richard Wright uno struggente omaggio al loro ex compagno Syd Barrett, che lasciò il gruppo nel 1968. Grazie ancora____R
 
EggyEskimo
EggyEskimo il 20/10/09 alle 18:31 via WEB
Come non commentare :-) La mia nick.. il mio blog.. non sono altro che un omaggio a lui, a quel piccolo grande pifferaio, nato cresciuto e mai morto nel mio Cuore.. Il Mio The Madcap Laughs.. e chissà se per te è lo stesso R.. ma io ancora adesso, quei suoi occhi.. quei suoi immensi occhi non riesco mai a guardarli, che mi scendono le lacrime.. Incompreso forse.. fragile e sfuggente.. E'un pensiero immenso il tuo. Un abbraccio R.
 
 
david_41
david_41 il 20/10/09 alle 18:53 via WEB
Carissima Eggy, ti dono anche questa piccola/grandissima (a mio avviso) recensione di tal: " Nello Giovane" . Sapevo che ti avrebbe fatto un immenso piacere . Ieri sera nel silenzio assordande della solitudine ho trascorso un paio d'erette insieme ai Pink ed anche insieme al nostro pazzo diamante ed il post è il frutto di questo brevissimo tempo che di tanto in tanto dedico ai miei immortali della musica........"The Madcap Laughs", il primo lavoro solista di Syd Barrett, è un disco folle e vivo, una fusione fredda di colori e svolazzi di genio, un'inquieta serenata al demone dell'imperfezione. Per gli standard di oggi, insomma, una bestemmia insostenibile, un pugno in un occhio anche per il più coraggioso dei discografici. Infatti lo ritroviamo pressoché relegato ai margini del cono di luce, preda di un culto diffusissimo ma poco visibile, a cui i grandi media concedono giusto uno scodinzolio interessato nelle ricorrenze più brucianti (o peggio ancora in occasione di odiosi e improbabili scoop sul cittadino privato Syd Barrett). Un disco apparentemente sconfitto ma in realtà vivissimo, forte di sonorità ora scheletriche ora complesse anche in virtù dell'impressionante parterre di musicisti, dai floydiani Roger Waters, Richard Wright e David Gilmour (anche produttore, assieme a Malcolm Jones), ai canterburiani Robert Wyatt, Hugh Hopper e Mike Ratledge (tutti e tre nei Soft Machine), più Willie Wilson (versatile drummer degli psichedelici Quiver). C'è dunque incanto e magia sin dall'iniziale "Terrapin", un country folk scivoloso e sornione: morbidi riccioli di chitarra elettrica a circoscrivere gli angoli del sogno, quella acustica a grattare l'indolenza del ritmo, il contorno di un ritornello-filastrocca che s'accende e s'impenna con l' incanto comico e sgraziato di un mulo. Le più eclatanti meraviglie cominciano però subito dopo, con i fuochi d'artificio di "No Good Tryng" (un drumming anarchico, il basso globoso, l'organo spaziale) e l'impeto vaudeville di "Love You" (il far west delle convenzioni, con Syd Barrett svagatissimo e un fenomenale piano da saloon). Era completamente pazzo, il nostro diamante? Più o meno, ma intanto "No Man's Land" fa incontrare con inesorabile semplicità la sporca controepica urbana dei Velvet Underground e la (stra)visione psichica di Byrds e 13 th Floor Elevator, mentre con un triplo avvitamento carpiato la successiva "Dark Globe" si offre nuda nel proprio fragile splendore acustico, come un amore che non conosce forma e legge, come se un angelo ubriaco cantasse sull'orlo dell'inferno. "Here I Go" caracolla su una flebile struttura boogie-jazz che non teme di concedersi un chorus dal vibrante afflato beat: un pezzo dalle sembianze innocue, quasi amichevoli, che infine si stampa nell'anima come una malattia perniciosa. A far da spartiacque tra un lato e l'altro (come al solito, si fa per dire) pensa la fantasmagorica "Octopus", il centro tumultuoso del caleidoscopio, la matematica miracolosa del genio, la tracotanza dei versi che si risolvono in ritornelli repentini, prodigiosi, disinvoltamente aggettati sull'imperfezione sistematica della struttura (l'attrito delle timbriche, il timing incerto, l'uso ingenuo e straripante della stereofonia.). Dopo tutto ciò, il breve madrigale dark di "Golden Hair" stupisce per limpidezza e misura, con il profondo lirismo della voce (solo un po' svagata), la solennità della chitarra acustica, il palpitante svolazzare dei timpani e una presenza quasi inavvertibile ma decisiva dell'organo (come schiacciato al livello del terreno). Lo stesso organo che scava tunnel psichedelici nei padiglioni auricolari in "Long Gone", dove due trame di canto si intrecciano distanziate da un'ottava di scanzonato delirio (che ai Pink Floyd del dopo "Piper", così oniricamente blues, drammaticamente pop e sapientemente cool, sarebbe sempre mancato). Chissà cosa ne penserà invece Bob Dylan di un folk dissanguato come "She Took A Cold Long Look", folk che dimentica - sprezzante e cristallino - la propria fisiologica missione affrancatrice e diventa polpa d'anima esterrefatta, sguardo stupito e disincantato sul mondo dei sogni, come nell'incredibile "Feel", destrutturato e vibrante pastiche country-folk che d'un tratto decolla verso lidi di fantasia toccante, dove batte il cuore stesso delle sensibilità più inafferrabili. Botti finali a cura della sguaiata "If It's In You" (poco più di un demo, con le sue brave partenze sbagliate e la velleità di arrivare subito sul cocuzzolo dell'emozione) e della conclusiva "Late Night" (slide miagolanti in lontananza, una nervatura acidissima di chitarra e batteria, il canto trattenuto su registri bassi e vellutati, la melodia che rimane sospesa su una ridda di ipotesi indefinibili e prodigiose). Nei miei sogni di irrimediabile adolescente, renitente al richiamo della testa sulle spalle, un ancor magro e capelluto Syd Barrett jamma senza posa con il gemello d'oltreoceano Alexandre "Skip" Spence: idee lancinanti senza padre né madre, voci tarantolate e vaghe, il sorriso dell'intelligenza istintiva, l'ondeggiare ritmico delle folte chiome come una reciproca approvazione... E niente da rimpiangere, nessuno che se ne sia andato (svanito, perduto) e che vorrei fosse ancora qui. Ciao B. ti abbraccio anch'io
 
   
EggyEskimo
EggyEskimo il 21/10/09 alle 00:51 via WEB
Tocchi una corda profondissima, The Madcap Laughs è un disco che mi ha letteralmente conquistata.. credo, nel mio profondo, che ascoltare Syd non è da tutti e nè per tutti.. bisogna essere predisposti per farlo, bisogna entrare nell'ottica almeno percettibile, di quello che fu il mondo di Syd Barrett.. soprattutto negli anni del suo decadimento psicologico nonchè artistico nei Pink Floyd.. ascoltare Syd è sprofondare letteralmente in un mondo, apparentemente lontanissimo dalla realtà.. ma non è così.. se Syd fosse folle, io questo non lo so, e forse non lo saprò mai.. ma lui ha una capacità unica, quella di svelare un mondo, spesso a metà tra infanzia e vita adulta in cui non c'è contrasto.. lui vive da uomo come fosse un bambino.. è questo l'essere speciale di Syd.. il saper svelare l'isolamento e l'alienazione, spesso autobiografica, con la stessa fragilità e innocenza di un bambino.. e gettarsi in filastrocche prive apparentemente di un senso in cui la sua voce sembra persino tremare e incartarsi, come un bambino che ha dimenticato pensieri e parole.. Ascoltare Syd è come trovarsi dietro ad un bianco coniglio che corre battendo il tempo, e Tu stai lì, inerme.. con aria attonita e stupefatta.. Fiabe, favole, gnomi.. donne spesso evanescenti e asessuate.. Dio, io non so cos'è la musica.. ma se è immaginazione, se è realismo magico, allora Syd è ed era un Genio :) No man's land, Feel, Dark Globe (dedicata ad Eggy Eskimo) sono i pezzi che quasi ogni giorno non mancano alle mie orecchie.. Tu non sai quanto mi ha fatto piacere questo brano R.. non siamo gli unici a volere che Syd sia ancora qui :) Ti abbraccio.. Grazie di cuore.
 
     
david_41
david_41 il 22/10/09 alle 16:39 via WEB
"Non penso che quando parlo sia facile comprendermi. Ho qualcosa che non va in testa. E comunque non sono nulla di ciò che pensate io sia. E' una cosa bella se una canzone ha più di un solo significato. Forse quella canzone può raggiungere molte più persone. Sono una persona piena di polvere e chitarre." Cara Eggy, è lui a toccarle le corde profondissime e non solo di chitarra . Mi sento proprio come dici tu, predisposto. Grazie a te B. , che mi dai occasione di condividere certe emozioni senza tempo, ti stringo nel tuo abbraccio.
 
lost4mostofitallyeah
lost4mostofitallyeah il 21/10/09 alle 10:46 via WEB
A Me (mi) piace bIkE. è su The Piper At THe Gates Of Down. Un album che mi frulla l'albume. Lì c'è RoGeR KeItH BaRrEtT al suo visionario NoN PlUs uLtRa.
 
 
david_41
david_41 il 22/10/09 alle 16:49 via WEB
e.... lo sbattere della linguetta su queste corde ? : http://www.youtube.com/watch?v=5ZaZaWcdtbY
 
mymuse77
mymuse77 il 21/10/09 alle 15:29 via WEB
il flauto suona la pazzia . il violino la verità. ...e la Luna.. la Luna....suona i segreti
 
 
david_41
david_41 il 22/10/09 alle 16:51 via WEB
e... lu sule ? :O()
 
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