Musica Nel PACKARDBELL

Post n°57 pubblicato il 16 Dicembre 2006 da miller63

 True to yourself” Artista:ALBERT CUMMINGS Anche se è dura ammetterlo, i molti fans di Stevie Ray Vaughan sono, dalla sua mai troppo compianta scomparsa, alla ricerca d’un degno sostituto, uno che nei loro, nostri, cuori e orecchie possa ammansire la nostalgia per il blues tutto fuoco ed energia del texano. Molti epigoni hanno cercato di copiarne la ricetta ma senza riuscire a svelarci i miracolosi ingredienti dell’ originale. Sicuramente questo ex muratore del New England si presenta come l’ennesimo pretendente a colmare il vuoto che la scomparsa del re ha lasciato, e devo dire che grazie ad una miscela esplosiva di capacità tecniche, un’attitudine sanguigna e verace acquisita in anni di serate nel duro circuito dei club di Williamston, Massachusetts, riesce ad elevarsi dalla media dei soliti imitatori e, tra quelli ascoltati negli ultimi tempi, mi sembra il più autorevole alla successione. Per questo suo debutto su Blind Pig, Albert si circonda d’una schiera di personaggi tra i quali Steve Gaines, il producer più apprezzato nel circolo del blues-rock, e l’ex side man dello stesso Stevie Ray Vaughan, Tommy Shannon bassista che, dai tempi del Silver Train Johnny Winter ha cavalcato tutte le onde che hanno attraversato il blues elettrico texano in questi ultimi trent’anni. La cosa che sicuramente convince appieno è la presenza di ben 10 pezzi autografi. La devastante intensità di” Come up for air”, il boogie di “Your sweet love” e l’atmosferica “Sleep” sono sicuramente gemme che fanno di questo suo nuovo lavoro, grazie forse anche all’importante contributo svolto da un’etichetta che è oramai una major del blues, un vero piccolo gioiello che riuscirà sicuramente ad eccitare a dovere i molti amanti del rock-blues più sanguigno.  

Nell'album - Working Man  E' Accompagnato dai mitici Double Trouble di Stevie Ray Vaughan, Chris Layton, Tommy Shannon e Reese Winans.

 
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                                               MORTI BIANCHE

Post n°56 pubblicato il 15 Dicembre 2006 da miller63

Come muore un lavoratore? I 246 morti nell'edilizia nel 2006 offrono un’ampia scelta:

- folgorato dall’alta tensione (Luigi Careddu, operaio, 29 anni)
- schiacciato dal camion (Luigi Cuomo, operaio, 40 anni)
- caduto da un’impalcatura (Michele Grauso, operaio, 55 anni)
- travolto dal treno (Victor Rotari, operaio, 48 anni)
- per il crollo di un balcone (Massimo Raffaele Pisacane, operaio, 22 anni)
- schiacciato da un nastro trasportatore (Salim Bedoui, operaio, 19 anni)
- schiacciato da un silos di malta (Francesco Casalicchio, operaio, 30 anni)
- inghiottito da uno smottamento (Carmelo Molino, operaio, 56 anni)
- colpito alla testa da una putrella (Nicolin Ndou, operaio, 42 anni)
- precipitato da un tetto (Davide Soldati, operaio al primo giorno di lavoro, 27 anni)
- per il crollo di una palazzina (Mircea Spiridon, operaio, 32 anni)
- schiacciato da un escavatore (Marco Cibin, operaio, 41 anni)
- schiacciato da un carico di lastre di granito (Daniele Tavarini, operaio, 43 anni)
- caduto dentro un silos per la lavorazione del cemento (Luigi Tunto, operaio, 53 anni)
- colpito dal braccio di una gru (Ye Hegen, carpentiere, 34 anni)
- precipitato nella tromba dell’ascensore (Pietro Novaldi, operaio, 50 anni)
- per un colpo di calore (C.Petru, operaio, 48 anni)
- schiacciato da una piattaforma di metallo (Maurizio Piteo, operaio, 37 anni)
- risucchiato dall’acqua piovana in un tombino (Bogdan Mihalcea, operaio, 24 anni)
- soffocata in un incendio di una fabbrica di materassi (Giovanna Curcio, operaia, 15 anni)
- per il crollo di un pilone autostradale (Antonio Veneziano, operaio, 25 anni)
- infilzato da un ferro (Andrea Cesario, operaio, 24 anni)
- stritolato dalle pale impastatrici di una betoniera (Salvatore Cordella, operaio, 33 anni)
- ferito alla testa da un chiodo sparato da una pistola (Luigi Bonis, operaio, 23 anni)
- caduto da una scala (Fernando Prete, imbianchino, 55 anni)
- investito da una barra di 10 quintali (Benedetto Saponaro, operaio, 28 anni)
- per inalazioni di gas (Gianni Truffa, operaio, 30 anni)
- sepolti vivi da una frana (Nuzio Minardi, 69 anni, Valentin Karri, 27 anni, operai)
- investito da un tronco d'albero(Maddalozzo Mauro, operaio, 35 anni)
- travolto da un carico di ghiaia (Marcello Tornado, imprenditore, 33 anni)
- colpito da una pala meccanica (Antonio Zeoli, operaio, 57 anni).

(Dal Blog Di Franca Rame)

 
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                                          Musica Nel PACKARDBELL

Post n°55 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da miller63


Anno di uscita: 2003
Etichetta: Favored Nation

TRACKLIST:
1. Flames Of Love immagine
2. Same Ol' Way immagine
3. Bittersweet immagine
4. Ain't No Crime
5. Big Red Line
6. Liar's Dice Blues immagine
7. Black Pearls immagine
8. Sorow's Kitchen immagine
9. Four Roses immagine
10. Old Smyrna Road immagine
11. Tenfold Trouble
12. Wicked Ways immagine

           Sardinas, Eric      BLACK PEARLS


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Attendevo con ansia questo terzo album di Eric Sardinas, dopo la mezza delusione di “Devil’s Train” ero curioso di capire se il buon Eric era finalmente in grado di camminare con le proprie gambe senza il sostegno del maestro Johnny Winter. Nei due anni che sono passati tra il precedente e questo album il buon Eric ha suonato moltissimo dal vivo aprendo la quasi totalità dei concerti di Steve Vai. E’ probabile che l’aver frequentato per così tanto tempo un chitarrista abbastanza diverso da lui (propietario inoltre della Jive l'etichetta che pubblica il disco), e di conseguenza un pubblico nuovo, abbia insegnato molto a Sardinas. Innanzi tutto in questo suo nuovo lavoro il nostro dimostra una più ampia varietà di influenze e un mutamento generale del suo suono che lo rende , finalmente, più personale. Certo le cose che gli riescono meglio sono ancora i bluesoni tiratissimi e incendiari di winteriana memoria ma Sardinas dimostra anche di sapersela cavare in territori un po’ più soft. Il disco si apre con “Flames of love” un classico brano nel suo solito stile torrenziale e corposo ma gia qui si nota un certo “indurimento” del suono della chitarra rispetto al passato. Il brano è dotato del solito grande tiro e sicuramente renderà alla grande nei suoi incredibili live show (se non lo avete mai visto dal vivo vi siete davvero persi qualcosa di grandioso). La successiva “Saim ol’ Way” vira in territori più sudisti , il dobro di Eric è meno duro che nel precedente brano ma non perde un filo del sua carica anzi dimostra una duttilità finora sconosciuta (i precedenti esperimenti di questo tipo in “Devil’s Train” erano stati una delusione), la tecnica è impeccabile ma il virtuosismo non è fine a se stesso seguendo la lezione del grande Johnny che di brani così ne ha suonati centinaia. A conferma di quanto detto sopra arriva “Bittersweet” altro brano che rimanda alla memoria a “Nothing but the Blues” dell’”albino maledetto” Eric paga il tributo al maestro con grande passione facendo vibrare il suo dobro come pochi sono capaci. L’assolo centrale del brano è splendido per intensità emotiva e per qualità dell’esecuzione Sardinas dimostra di saper sapientemente unire la tradizione al nuovo creando una grande miscela di suoni. Prima di continuare nell’analisi del disco voglio precisare che per godere a pieno di queste canzoni il volume va tenuto rigorosamente alto! Con “Ain’t no Crime” fa capolino un suono più psichedelico e hard sempre nel contesto innovativo di cui parlavamo prima. “Big Red Line” invece si sposta su territori quasi country rock con u coretto femminile a sostenere la sua voce non più roca e tirata come al solito ma di stampo molto più melodico. Visto che comunque il primo amore non si scorda mai ecco arrivare un torrido slow blues come “Liar's Dice Blues”, Sardinas per l’occasione suona anche acustico e lo fa alla grandissima dando inoltre prova di essere uno splendido cantante blues prima di lanciarsi nel infuocato interminabile solo elettrico nella parte conclusiva. Grandissima canzone come raramente se ne sentono di questi tempi. Eric il blues ce l’ha nel sangue e si sente. E’ ora il turno della title track che riporta agli episodi migliori del suo disco d’esordio, possiamo definirla una tipica song alla Sardinas, tutta sangue e sudore. “Sorrow Kichen” è lenta e suona un po’ scontata, le ballad non fanno per lui. Anche la successiva “Four Roses” (un rock blues) suona un pochino di gia sentito mentre “Old Smyrna” riprende il discorso di “Saim Ol’ Way “ spingendosi ancora di più verso il country con ottimi risultati: Sardinas dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio con queste nuove sonorità e ciò non può fargli che bene. Segue “Tenfold Trouble”. Questo è puro hard blues sull’insegnamento degli Zeppelin. Break chitarristici continui, voce roca con tanto di urletti (si nulla che vedere con quelli di Page intendiamoci) e grinta da vendere. A chiudere il disco ci pensa “Wicked Ways” splendida song acustica che trauma country blues da tutti i pori.
Con questo suo terzo album Eric Sardinas dimostra di volersi scrollare di dosso la pesante ombra di Johnny Winter cercando un suono personale e vario. Diciamo che ci riesce solo per metà visto che comunque le canzoni migliori risultano ancora quelle che più risentono dall’insegnamento del maestro. C’è però una grossa novità rispetto al passato: anche in questi brani Eric dimostra una personalità propria, paga dazio ma lo fa in modo personale. Se non fosse per un paio di brani al di sotto della media questo album sarebbe uno dei migliori lavori dell’anno. Anche così comunque vale comunque molto e se lo ascoltate a volume altissimo vale anche di più. Ammetto che Black Pearls mi ha tolto molti dubbi sui conti di Eric Sardinas; forse non diventerà mai un gigante del genere ( a livello compositivo ha ancora delle lacune evidenti) ma sicuramente saprà farci divertire parecchio ancora di più. Non so a voi ma a me sinceramente questo basta per promuoverlo a pieni voti.

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immagine
     Tom Petty & The Heartbreakers

Tom Petty (1952), si trasferisce dalla natia Florida in California nei primi anni settanta, cerca fortuna da solista, ma è solo quando forma gli Heartbreakers che getta le basi per una carriera piena di riconoscimenti e soddisfazioni. Ad accompagnarlo nel suo rileggere southern rock, Bob Dylan e Byrds, ci sono Mike Campbell (chitarra), Stan Lynch (bat"teria), Ron Blair (basso) e Benmont Tench (tastiere).

 
                                                             Echo - 1999

Il primo album vero per la nuova casa discografica, lo conferma star assoluta del rock americano, e si piazza comodamente nella Top 10 americana e costringe l'artista ad imbarcarsi in un lunghissimo tour. La produzione di Rick Rubin rende l'album più solido del passato e le canzoni suonano con un'energia inconsueta, ma che nulla toglie alla loro spontaneità poetica.

                             
 
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           !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Post n°54 pubblicato il 08 Dicembre 2006 da miller63
Foto di miller63

 05/12/2006: Era l'autista l'uomo Morto schiacciato dal Camion     dell'Immondizia

STRADELLA - Si chiamava Luigino Faravelli, abitava a Montecalvo Versiggia
ed era l'autista del camion della nettezza urbana, l'uomo che questa mattina alle 7.15
 è morto schiacciato dallo stesso mezzo con il quale stava raccogliendo la spazzatura
 in via Pozzone a Stradella. Secondo le prime ricostruzioni fatte
dai carabinieri della locale stazione, il 40enne, celibe, residente
in frazione Torreggiani 2 di Montecalvo, è morto perchè ha tentato di
 risalire sul camion mentre lo stesso, lasciato momentaneamente incustodito,
aveva cominciato a correre lungo la strada in discesa.(...)
Alla tremenda sequenza, suo malgrado ha assistito il collega
addetto allo spostamento e al caricamento dei cassonetti sul
compattatore della Broni Stradella spa.
Come stabilito dai carabinieri, Luigino Faravelli
 era sceso dal camion per aiutare il collega a caricare
 un cassonetto, dopo di che, quando ha visto il camion
muoversi ha tentato di tornarvi alla guida.
Ma non ci è riuscito. Anzi. Ad un certo punto è scivolato,
 è stato trascinato per alcuni metri, infine è rimasto
schiacciato fra il retro del camion e il muro di contenimento
 delle abitazioni al civico 8 di via Pozzone.
Luigino Faravelli è morto sul colpo per un gravissimo trauma
 cranico. Sul posto, per estrarlo hanno lavorato per più
di 4 ore i pompieri di Pavia, assistiti dai medici del 118 e dai carabinieri di Stradella.

 
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           .... VORREI CHE FOSSE COSI'

Post n°53 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da miller63

"...Perche' non fingere per un attimo di essere ammmalati, di avere i giorni contati
 - come in verita' si hanno comunque - per rendersi conto di quanto preziosi sono quei giorni?
Gli indiani se lo rammentano con la storia dell'uomo che , rincorso da una tigre, scivola in un baratro.Cadendo
nel vuoto il poveretto riesce ad aggrapparsi a un arbusto. ma anche quello comincia a cedere. NON HA SCAMPO.
sopra di se' le fauci della tigre, sotto l'abisso. In quel momento pero' , proprio li', a portata di mano,
 fra i sassi del dirupo, l'uomo vede una bella fragola rossa e fresca. La coglie e... mai una fragola gli parve cosi' dolce come quest'ultima."

Tiziano Terzani "un altro giro di giostra" 

 
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